Il primo che vale oro. Pascal Wehrlein ha regalato la prima – grandissima – gioia alla Manor ed ha dato una scossa alla sua carriera, entrando di diritto tra gli outsiders che hanno qualcosa da dire, anzi da urlare, nel circus.
Il decimo posto del GP d’Austria significa tanto per il tedesco originario delle Mauritius: classe ’94, Wehrlein ha aggiornato la propria casella nella classifica mondiale a poche curve dal traguardo, quando forse l’undicesimo posto era ormai realtà. L’errore di Perez ha spianato la strada alla Manor verso il punto numero uno della sua storia, fatta di passati che ritornano e storie che si intrecciano. Indelebili e che lacerano il cuore, perchè le strade di Wehrlein e della Manor sono le stesse di Jules Bianchi. L’indimenticato pilota francese nel GP di Monaco del 2014, vinto da Nico Rosberg, portò i primi due punti alla Marussia grazie al suo nono posto finale.
Quella stessa scuderia nel 2016 si chiama Manor e alla sua guida, insieme all’indonesiano Rio Haryanto, c’è Pascal Wehrlein, quel ragazzino già nell’orbita di un posto tra i grandi. La sua stagione non è stata delle più esaltanti, almeno fino alla fine del GP di Spielberg. Dopo una qualifica che lo ha portato a scattare dalla dodicesima casella e un errore nel piazzamento in griglia che poteva costargli carissimo, il giovane Pascal è riuscito a rimontare la propria gara in salita arrivando fino alla posizione numero undici, a pochi metri dalla zona punti. I metri che lo separavano dalla prima gioia della carriera però sono gli stessi che hanno allungato la traiettoria della Force India di Perez, condannando il messicano alla ghiaia e consegnando alla Manor il primo “numero uno” della sua storia.
Storie di tracciati diversi e pezzi di vita vissuta troppo simili. Perchè anche Bianchi prima dei suoi primi punti in Marussia fu costretto all’errore nel piazzamento in griglia, così come Wehrlein. Il talento, secondo alcuni, non è troppo distante tra i due: se il francese era già in ottica Ferrari prima di quel tragico 5 ottobre 2014, il tedesco della Manor si è già guadagnato gli occhi di Toto Wolff, pronto a lanciarlo verso palcoscenici più importanti. Un’unica passione e lo stesso risultato cercato, voluto e strappato via alla bandiera a scacchi: i primi punti, quelli che fanno la storia e ti gonfiano il cuore d’orgoglio.
Pascal Wehrlein si è costruito la propria #F1aFavola da solo, sgomitando già dalle libere del venerdì con i propri rivali. Il sabato gli ha regalato una posizione insperata, mentre nei settantuno giri della domenica ha messo mattone su mattone per raggiungere quel posto lì, il decimo, che cancella lo zero dalla sua Manor e le consegna il numero uno. Il primo, il più importante – fino ad ora – il più bello, quello inseguito da tanto e finalmente raggiunto.