Pirelli ha affidato ai tre top team i test di sviluppo dei nuovi pneumatici 2017, adeguato ai dettami del nuovo regolamento. I risultati ottenuti dovranno essere condivisi con la altre scuderie. Inevitabilmente però Mercedes, Red Bull e Ferrari trarranno dei vantaggi. Vediamo quali!
A partire da agosto debutteranno in pista le gomme Pirelli, con le nuove misure previste dal Regolamento tecnico adottato dalla FIA per il 2017. Una serie di test fissati dall’azienda italiana, per verificare la progettazione, e portare avanti lo sviluppo delle nuove mescole, in modo da evitare brutte sorprese il prossimo mondiale.
I nuovi pneumatici 2017 saranno montati su monoposto 2015, modificate secondo i dettami indicati in una direttiva tecnica emessa dalla FIA, con l’obiettivo di simulare le prestazioni attese il prossimo anno: per esempio, verranno adottate soluzioni aerodinamiche attualmente vietate dal regolamento, come le minigonne, per aumentare il carico aerodinamico.
Modifiche molto costose, a cui la Pirelli contribuisce solo in parte. Le uniche scuderie in grado di sostenere economicamente e tecnicamente un lavoro del genere, sono ovviamente i tre top team, Mercedes, Ferrari e Red Bull. che si faranno carico di portare avanti lo sviluppo di questi nuovi pneumatici 2017. Il lavoro che aspetta le tre scuderie protagoniste del mondiale, è molto delicato. Infatti le monoposto, grazie alle modifiche regolamentari, saranno più veloci di 3-4 secondi a giro: le gomme, pertanto, lavoreranno molto di più e ci sarà un maggiore consumo.
Obiettivo della Pirelli, come dichiarato da Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli, è quello di ridurre il degrado rispetto alle coperture attuali, e se verranno rispettati gli standard definiti in sede di progettazione, riuscire ad ottenere delle finestre di utilizzo più ampie.
Fin da subito, tutte le altre scuderie del paddock, hanno sollevato recriminazioni, evidenziando gli eventuali vantaggi che i tre top team potrebbero ottenere testando le coperture in anticipo.
Hembery ha cercato di smorzare i toni della polemica affermando: “I tre top team che testeranno le gomme già in questa stagione non avranno molto vantaggio rispetto ai team minori. Tutte le squadre hanno accesso ai dati che raccoglieremo dai test e li potranno analizzare – e continua – inoltre il prodotto consegnato in fase di test sarà un compound sperimentale e non definitivo per la prossima stagione. Non ci devono essere preoccupazioni”.
Pur prendendo in considerazione quanto affermato, è però evidente che dei vantaggi esistono e come. Proviamo a vedere insieme quali. Innanzitutto gli unici tre team che avranno un riscontro effettivo sullo sviluppo e le potenzialità della nuova gomma saranno solo Mercedes, Red Bull e Ferrari; ossia le scuderie che già allo stato attuale hanno un gap prestazionale e un maggior budget rispetto agli altri. E’ vero che Pirelli ha stabilito l’obbligo di condividere i risultati dei test con le altre scuderie. Ma è altrettanto vero che questi risultati verranno consegnati dai team all’azienda italiana, e da questa veicolati agli altri. In sostanza i team minori dovranno affidarsi del tutto alle informazioni ricevute dalla Pirelli. Una sorta di “telefono senza fili” che potrebbe portare a delle imprecisioni e a diverse interpretazioni, rispetto a quanto raccolto effettivamente in pista.
Inoltre Mercedes, Ferrari e Red Bull potrebbero influenzare lo sviluppo delle nuove gomme a seconda dei propri interessi.
Proprio questa eccezione è stata sollevata in questi giorni in modo diretto da Pat Symonds, direttore tecnico Williams. “Pur nei test al buio che faranno, c’è sempre il vantaggio nei commenti che fai, per cambiare la direzione dello sviluppo delle gomme. Quand’era la Lotus a gestire la macchina per lo sviluppo delle gomme Pirelli, non è che dicessero “Fate le gomme così e non in questo modo”, però, nel testare una copertura dicono, “bene, mi piace questa e non quell’altra”. Sulla base di questi commenti la Pirelli può dire “Ok, preferiamo andare avanti con quella gomma”. Adesso, un’altra squadra potrebbe aggiungere “Noi preferiamo l’altra” e creare ancor più dibattito. Quelli che faranno le prove avranno un vantaggio”.
La principale conseguenza è che le tre scuderie che hanno portato avanti lo sviluppo, avranno già un enorme vantaggio in fase di scelta delle mescole per le prime gare del 2017. Gli altri team infatti proverranno i nuovi pneumatici 2017 solo nei test invernali di febbraio, mentre già prima di Natale dovranno scegliere le mescole per le prime gare. E’ evidente che brancoleranno nel buio.
Infine, poiché, come detto prima, i test verranno effettuati con monoposto parzialmente già in conformazione 2017, soprattutto in tema di prestazioni, è possibile che i tre top team ricavino anche dati tealisitici e aerodinamici importanti, da sfruttare per mettere a punto la vettura che poi parteciperà alla prossima stagione. Dati questi che verranno ovviamente tenuti ben segreti, non avendo l’obbligo di diffonderli.
Insomma questi test rischiano di generare malumori all’interno del circus, come già successo in occasione di quelli incriminati tenuti dalla Mercedes nella stagione 2013, essendo le coperture, o perlomeno la loro gestione un fattore fondamentale per le prestazioni della monoposto. Ed è un ulteriore conferma della politica che sta imperando all’interno della massima categoria del motorsport. Il business prima di tutto! Infatti chi ha i soldi per permetterselo potrà provare per primo i nuovi pneumatici 2017: gli altri dopo.
Procedendo in questa direzione la forbice tra top team e le scuderie minori aumenterà. Con i primi che continueranno ad arricchirsi, ad investire i soldi nella progettazione e nello sviluppo e a diventare sempre più forti. Mentre i secondi, non avendo le disponibilità tecniche ed economiche per competere, dovranno cercare di sopravvivere.
Un circolo vizioso che, se non fermato, porterà alla estromissione dei piccoli team e ad un campionato mondiale riservato solo alle grandi case costruttrici.