Con la due giorni al Mugello si sono conclusi i primi test sulle gomme in configurazione 2017. Dopo la Ferrari, che a Fiorano ha girato con mescole da bagnato, è toccato alla Red Bull provare i nuovi pneumatici più larghi: al volante della RB 11 opportunamente modificata il collaudatore svizzero Sebastien Buemì.
Soddisfazione da parte della Pirelli sui risultati ottenuti.
Da oggi la Formula 1 è ufficialmente in vacanza. Ieri infatti la Red Bull ha concluso i test programmati da Pirelli, per sviluppare le gomme che verranno montate sulle monoposto a partire dalla prossima stagione. Mentre la Ferrari a Fiorano si è concentrata esclusivamente sulle mescole da bagnato, wet e intermedie, la scuderia di Milton Keynes è stata la prima a montare i nuovi pneumatici slick.
Impegnato entrambi i giorni, una vecchia conoscenza del circus iridato: Sebastien Buemì .
L’ex pilota Toro Rosso e neo campione della Formula E, nonché pilota Endurance Toyota, è salito su una RB 11 del 2015 modificata ad hoc per ospitare le nuove gomme più larghe. Le principali modifiche apportate alla monoposto del team austriaco hanno riguardato l’uso di minigonne, l’ala posteriore più stretta, con paratie diritte, e l’aggiunta di un profilo inferiore beam wing, che secondo il nuovo regolamento verrà montato anche sulle vetture che prenderanno parte al mondiale della prossima stagione.
Poche le notizie trapelate dal circuito toscano visto che, come richiesto dalla Pirelli, i test si sono svolti a porte chiuse.
Nel primo dei due giorni di prove, Buemì, dopo avere effettuato alcune tornate iniziali utili per regolare l’assetto, è rimasto in pista fino alle ore 18.00, accumulando ben 82 giri. Il programma prevedeva la valutazione di diversi compound e nuove costruzioni sperimentali.
Nella seconda giornata di test il pilota elvetico ha compiuto altri 92 giri con diverse fermate ai box per regolare l’assetto in modo tale da simulare al meglio il carico aerodinamico che sarà in vigore nella prossima stagione.
Ieri inoltre la Red Bull ha raccolto i tempi sul giro fatti da Buemì: nessuna notizia è trapelata ufficialmente, ma da quanto si è appreso non sembra siano affatto lontani da quelli realizzati sempre al Mugello da Michael Schumacher e Rubens Barrichello, con la Ferrari, quando le monoposto pesavano 120 kg in meno.
In queste prime quattro giornate di test, Ferrari e Red Bull hanno percorso oltre 1760 km: ciò ha consentito alla Pirelli di raccogliere un’ingente quantità di dati e informazioni che gli permetteranno di continuare lo sviluppo dei nuovi “gommoni”, in vista dei prossimi test previsti a settembre a Barcellona, con la Ferrari, e a Le Castellet, con il debutto della Mercedes.
L’azienda italiana ha potuto constatare con soddisfazione che non si è verificato alcun problema e si è dichiarata soddisfatta dei risultati ottenuti.
A confermarlo è il Responsabile Pirelli Mototorsport, Paul Hembery, sulle pagine di Autosport: “Siamo contenti perché finalmente siamo riusciti ad iniziare il lavoro sui nuovi pneumatici più larghi designati per la prossima stagione. Ovviamente c’è parecchio da fare, poiché abbiamo iniziato a fare solo dello screening su diversi aspetti delle gomme. Si tratta del primo passo e molti altri devono ancora arrivare. La grande sfida che si presenta riguarda la comprensione delle vetture e quanto queste possano essere vicine, in termini di carico aerodinamico, a quelle del prossimo anno. Ci sono molti aspetti da analizzare per capire quanto siamo vicini e quanto ci manca per raggiungere le prestazioni che vedremo la prossima stagione”.
I principali dubbi di questi test riguardano la reale efficacia delle monoposto utilizzate: “E’ un ibrido di un ibrido. Costruito in modo che si potesse essere in grado di iniziare a lavorare sulle monoposto 2017. La questione è che abbiamo bisogno di essere sicuri che stiamo operando su qualcosa di rappresentativo ed è questo il fattore che adesso ci troviamo ad analizzare, poiché si tratta di un aspetto fondamentale per il nostro lavoro”.
E infine sui primi feedback ricevuti dai quattro piloti impegnati in questi primi test: “Ci sono stati buoni riscontri, perché ci hanno fornito spunti interessanti sui quali abbiamo bisogno di lavorare”.