Dopo la pausa estiva, la Formula Uno torna protagonista sul rinomato e affascinante circuito di Spa-Francorchamps. Si riparte dalla sfida al titolo tra i due alfieri della Mercedes, da una Red Bull in continua crescita, che ha artigliato il secondo posto in classifica costruttori, e da una Ferrari in cerca di rivincite.
ESAME D’APPELLO PER RED BULL E FERRARI
Tra qualche giorno i motori delle monoposto di Formula Uno torneranno ad accendersi, per la seconda parte del stagione. Quella decisiva! Da cui ci si aspettano le risposte definitive. Sarà l’anno del primo mondiale di Nico Rosberg o del quarto titolo titolo di Lewis Hamilton? La Red Bull riuscirà a portare via almeno una vittoria alle Mercedes e a confermarsi la seconda forza del mondiale? La Ferrari troverà li bandolo della matassa per risolvere i problemi che la attanagliano da inizio stagione?
In questo mese di apparente silenzio i team, oltre al meritato riposo, hanno anche sicuramente lavorato per affrontare al meglio la parte finale del mondiale
Ma se mentre in Mercedes si è trattato solo di un lavoro di rifinitura, per una monoposto che domina incontrastata da anni il circus iridato, in Red Bull, dopo aver conquistato il secondo posto del mondiale, si guarda ancora più avanti: l’obiettivo è quello di strappare almeno una vittoria alle frecce d’argento, per cercare poi il definitivo rilancio nel 2017.
E a Maranello si spera invece che la pausa estiva abbia portato “consiglio” e si sia riuscito a capire i mali di questa Ferrari SF16-H, che da febbraio rovinano il sonno di tecnici, ingegneri e piloti.
Teatro di questo primo esame di appello, è uno dei più bei (se non il più bello) circuiti del calendario iridato: Spa-Francorchamps
STORIA E CARATTERISTICHE DEL TRACCIATO
Un tracciato denominato l’Università della guida, per la sua completezza e difficoltà, ma anche per il suo irresistibile fascino, per piloti e appassionati.
All’ateneo belga non a caso si sono “laureati” piloti del calibro di Michael Schumacher, che è il riferimento assoluto con le sue 6 vittorie, Ayrton Senna con una in meno e Jim Clark e Kimi Raikkonen con 4 successi.
La prima edizione del Gran Premio del Belgio a Spa si corse nel 1950 e fu vinta da Juan Manuel Fangio, con l’Alfa Romeo 158. La pista allora misurava 14 chilometri e 120 metri e per compiere un giro erano necessari oltre 4 minuti.
Dopo diverse modifiche intervenute nel corso degli anni, il tracciato oggi è lungo circa la metà: 7,004 Km, per la precisione, e resta comunque il più lungo del mondiale.
Caratteristica essenziale di Spa sono i continui saliscendi: non esiste un solo pezzetto di pista in piano.
Dalle immagini televisive e fotografiche non si riesce a rendersi conto e ad assaporare in pieno il fascino e la spettacolarità di questo circuito. Solo andandoci di persona si può capire il perché “Eau Rouge – Radillon”, rappresenti la sequenza di curve che ha fatto la storia della Formula Uno, e forse al giorno d’oggi è la più famosa al mondo. Un sinistra-destra-sinistra con una forte depressione, che in passato segnavano la linea di confine tra il bravo pilota e il campione. Solo il secondo riusciva a percorrerle senza alzare il piede dal gas.
Oggi, con le monoposto molto più performanti dal punto di vista telaistico e aerodinamico, quasi tutti i piloti riescono a farle “in pieno”.
Unico comune denominatore tra le generazioni di piloti che hanno affrontato l’Eau Rouge è il coraggio al limite della follia!
IL CIRCUITO PER I PNEUMATICI
Da un punto di vista tecnico i carichi che agiscono sui pneumatici sono tra i maggiori dell’anno, per via delle curve lunghe e veloci. Inoltre I cambi di elevazione creano forze verticali che vanno a stressare ancora di più le gomme.
Anche il meteo rappresenta una variabile importante per le strategie e l’esito della gara. Il circuito belga si trova ai piedi delle colline delle Ardenne ed è noto per il suo clima variabile.
La pioggia è piuttosto probabile, ma visto la lunghezza del circuito può cadere solo in una parte del circuito e non in altre. Così può succedere che in uno stesso giro il pilota debba affrontare sia condizioni di bagnato che di asciutto, con le stesse coperture.
Per far fronte a tutte queste sfide, Pirelli ha scelto di portare in Belgio I P Zero medium, soft e supersoft, una delle combinazioni più usate nel corso di quest’anno. Come detto non sarà improbabile nel week end di gara vedere protagoniste anche le intermedie, quelle con la banda verde, o addirittura le ”full wet” da bagnato estremo.
COSI’ NEL 2015
L’anno scorso la gara dominata dai due piloti Mercedes con Lewis Hamilton che precedette sotto la bandiera a scacchi il compagno di squadra Rosberg. Il pilota inglese vinse per la seconda volta a Spa grazie ad una strategia a due soste, con cambio di pneumatici rispettivamente ai giri 13 e 30.
Sfortunato Sebastian Vettel, che dopo aver impostato la gara su una strategia ad una sosta, vide svanire il gradino più basso del podio per lo scoppio del pneumatico posteriore destro, ormai usurato, a tre giri dalla fine.
In evidenza il 17enne Max Verstappen, che grazie ad una serie di sorpassi mozzafiato, e ad una strategia a tre soste, riuscì ad arrivare 8° dopo essere partito 18° sulla griglia di partenza.
PAUL HEMBERY, DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI
“Spa-Francorchamps non ha bisogno di presentazioni. Per i pneumatici è una pista molto impegnativa a causa dei carichi elevati. Non è facile, inoltre, trovare il giusto assetto ma, con un giro così lungo e molte opportunità di sorpasso, sono diverse le opzioni a livello di strategia. Durante la pausa estiva abbiamo iniziato i test dei pneumatici con le dimensioni 2017 e ci attende una seconda metà di stagione molto intensa: proseguiranno le sessioni di test e ci aspetta poi la gara di casa nel weekend dopo il Belgio”.