Domenica prossima si correrà a Monza la 87° edizione del Gran Premio d’Italia. Dopo la buona prestazione della Ferrari in Belgio, in termini di tempi sul giro, c’è molta attesa da parte dei tifosi, che come ogni anno riempiranno ogni spazio del circuito brianzolo.
Neanche il tempo di analizzare la gara di SPA, di tirare un sospiro di sollievo per il terribile botto di Kevin Magnussen, e di capire se Max Verstappen è un “Bad Boy” o una vittima scarificale, che l’attenzione degli appassionati è già sull’appuntamento iridato italiano.
Domenica prossima le monoposto saranno protagoniste a Monza, sul circuito più veloce del calendario. Un appuntamento speciale, non solo per la Ferrari e i suoi alfieri, ma un po’ per tutti i protagonisti del circus iridato, affascinati dalla passione e dal colore, per lo più rosso, dei tifosi italiani.
Tutti i piloti che hanno avuto il merito e la fortuna di salire sul podio monzese, situato sopra i box, a pochi centimetri dalla pista, non hanno potuto fare a meno di emozionarsi, davanti alla muraglia umana presente ai loro piedi. Come non ricordare il selfie scattato da Fernando Alonso in occasione del Gran Premio del 2013.
CARATTERISTICHE DEL CIRCUITO
In attesa della firma del contratto con Bernie Ecclestone, che porterà la Formula 1 in Brianza per almeno altri quattro anni, quella del 2016, probabilmente, sarà l’ultima gara sul tracciato “classico”.
Nel 2017 infatti sono previste modifiche sostanziali al layout della pista, con una nuova prima curva che bypasserà la Curva Grande, in modo da poter permettere il ritorno delle due ruote.
Lungo 5.793 metri, il circuito di Monza conta ben quattro lunghi rettilinei dove le vetture di Formula 1 sfiorano i 360 Km/h.
Non a caso il record assoluto di velocità in Formula 1 è stato registrato proprio sul circuito brianzolo nel 2005, ad opera di Kimi Raikkonen su McLaren con 370,1 km/h.
Se le velocità medie sono elevate, quelle in curva sono ragionevolmente basse, con la presenza di due varianti lente (la prima variante e la Roggia), che costringono le monoposto a violente decelerazioni, per passare in pochi secondi da oltre 300 a circa 100 km/h. In entrambe le frenate è possibile effettuare sorpassi con staccate al limite.
I settori più selettivi della pista sono le due curve di Lesmo, la variante Ascari e la Parabolica. Si tratta delle zone in cui praticamente si costruisce il 70 percento della prestazione cronometrica e sono tre tipi di curve molto diverse una dall’altra.
Le Lesmo sono curve a destra di media velocità. Praticamente impossibile sorpassare anche se azzardando…È fondamentale uscire bene dalla seconda per affrontare in pieno il lungo rettilineo che porta alla Ascari.
La Ascari è la terza variante del circuito ed è più veloce delle prime due: una veloce sinistra-destra-sinistra da oltre 200 km/h dove è fondamentale l’ingresso e l’uscita in accelerazione, senza perdere il ritmo nella percorrenza centrale.
E infine la celebre Parabolica con il suo disegno, stretto in entrata e largo in uscita dove è importante stare attenti al giusto momento in cui accelerare, per non trovarsi fuori pista.
Essendo un vero e proprio tempio della velocità, Monza impone assetti molto scarichi aerodinamicamente, con ali dallo spessore ridotto, soprattutto in prova per ottenere velocità di punta elevate. Ma occhio a non esagerare per non trovarsi al volante di una macchina scivolosa e sbilanciata nelle impegnative e ingannevoli curve brianzole.
MONZA PER I PNEUMATICI
Essendo un circuito con lunghi rettilinei i pneumatici non sono particolarmente stressati, se non durante le violente frenate prima delle chicane e nella accelerazioni fuori dalle stesse. Sulle gomme pertanto agiscono fortissime forze longitudinali.
I piloti inoltre tendono a sfruttare duramente i celebri cordoli brianzoli, mettendo a ulteriore prova la struttura dei pneumatici.
Per l’appuntamento “di casa” Pirelli ha deciso di mettere in campo le mescole medium, soft e supersoft.
Si prevedono due cambi gomme, anche se è probabile che alcuni team potranno puntare ad una strategia su una sola sosta.
Scelte diverse per i due piloti in casa Ferrari e Mercedes: un pochino più prudente per Nico Rosberg e Kimi Raikkonen. Identica strategia invece all’interno della Red Bull. Da segnalare la scelta spregiudicata dei piloti del team Haas, con ben 9 set a testa di gomme super morbide.
COSI’ NEL 2015
La scorsa edizione del Gran Premio di Italia fu dominata da Lewis Hamilton, con un grande slam. Strategia su una sola sosta: partenza sulle soft, poi passaggio alle medie al giro 26
Con la vittoria, il pilota inglese diede un allungo decisivo nella lotta per il mondiale, con il compagno di squadra e rivale Nico Rosberg che fu costretto al ritiro a due giri dal termine per la rottura del propulsore.
Secondo posto per Sebastian Vettel.
Kimi Raikkonen, dopo una partenza a dir poco disastrosa, chiuse al quinto posto, dopo una furiosa rimonta.
I primi 10 piloti adottarono tutti una strategia ad una sola sosta volta.
PAUL HEMBERY, DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI
“Monza arriva subito dopo Spa, due circuiti epici in una sola settimana, ma per noi la gara di casa è sempre la più speciale. Sarà un weekend impegnativo e, con le supersoft in azione per la prima volta a Monza potremmo anche assistere a nuovi record di velocità, specie in qualifica. Lo scorso anno la maggior parte dei piloti optò per una strategia a una sola sosta, ma l’arrivo delle supersoft potrebbe portare a più pit stop”.
Dopo il Gran Premio di Monza, riprenderà la sessione di test Pirelli coi pneumatici 2017 usando monoposto-muletto, con la Ferrari a Barcellona il 6-7 settembre e la Mercedes al Paul Ricard dal 6 al 8 settembre.