Ventiquattro: è questo il numero complessivo dei piloti che, dal 1950 ad oggi, hanno onorato la bandiera del Belgio in almeno un gran premio di Formula 1. Tra questi spiccano nomi di prima classe, promesse future e nomi di piloti che ci ritornano in mente dopo uno sforzo di memoria. Indipendentemente da tutte queste premesse, quel che è certo è che il palmarès degli assi del volante provenienti dal Belgio, è uno tra i più poveri in assoluto. Tra tutti questi piloti infatti, soltanto in sei sono riusciti nell’impresa di salire sul podio.
Il primo a riuscire in tale successo fu Paul Frere, capace di giungere al secondo posto proprio a Spa-Francorchamps nel lontano 1956, sullo stesso circuito dove avrà luogo il Gran Premio del Belgio 2016 il 28 agosto, a fine mese. Con il passare del tempo, altri piloti della Corona Belga tentarono di conquistare ciò che nessuno era mai riuscito ad ottenere: la vittoria.
Nel 1960 ci provò Willy Mairesse, che con la sua Ferrari giunse terzo proprio a Monza. Nello stesso anno, ma al volante della Cooper, tentò la scalata al gradino più alto anche Olivier Gendebien, ma un terzo posto nella sua gara di casa (ancora a Spa), ed un secondo piazzamento in Francia, vanificarono in questo caso ogni tentativo di successo.
Otto anni più tardi, sul circuito di Monaco, un milanese emigrato in Belgio spinse sull’acceleratore nella speranza di finire la corsa davanti a tutti. Il pilota in questione non ottenne il risultato sperato, con un 3° posto guadagnato, ma ancora oggi è ricordato con il nome di Lucien Bianchi, versione francofona di Luciano Bianchi. L’italo-belga, vittima di un incidente mortale l’anno seguente a Le Mans, è anche ricordato per esser stato il nonno di un altro sfortunato pilota scomparso di recente: Jules Bianchi.
Ma il 1968, nonostante l’impresa sfiorata, è l’anno buono per il salto di qualità. Dall’anno precedente infatti, scalpita un altro pilota di ottime speranze per i colori del Belgio: nessuno ancora può saperlo, ma il 1968 è l’anno in cui nasce il pilota più famoso e rappresentativo dell’intera storia automobilistica belga, e non solo in F1: Jacky Ickx.
E infatti, giunti all’appuntamento con il Gp di Francia, Ickx diventa il primo belga a vincere in Formula 1, facendolo al volante della Ferrari. E’ la prima di una serie di vittorie che, alla fine della propria carriera nella massima serie (chiusa nel 1979), saranno ben 8, la maggior parte delle quali ottenute con la rossa di Maranello. I numeri della sua esperienza in Formula 1 parlano chiaro: oltre alle vittorie, Ickx è salito sul podio in altre 18 occasioni, conquistando la bellezza di 13 pole position e 14 giri veloci. E’ in assoluto il pilota più vincente del Belgio, il Re delle quattro ruote che tutti aspettavano in patria. Eppure, nonostante questa fila di trionfi, ad Ickx è mancato l’appuntamento più importante in F1: la vittoria del titolo iridato. Il pilota di Bruxelles, nato il 1° gennaio 1945, sfiorò in realtà questo grande salto in due occasioni: nel 1969 e nel 1970, classificandosi in entrambi i casi in 2° posizione. Pur non rientrando nell’albo d’oro dei campioni del mondo, Ickx è ancora oggi considerato come uno dei più grandi talenti della Formula 1 a non aver mai vinto un titolo. La grande popolarità nel suo paese ed in tutto il mondo, il suo stile di guida ed una carriera interminabile e ricca di successi in altra categorie, confermano questa reputazione.
Il nome di Ickx è infatti legato ai mondiali vinti nei campionati CanAm, negli Sportprototipi, nella 6 Ore di Daytona e nella 12 Ore di Sebring. La sua grandissima abilità nelle gare di durate, gli permise di ottenere altre enormi soddisfazioni: oltre ad aver vinto la Parigi-Dakar nel 1983, Ickx è ancora oggi soprannominato “Monsieur Le Mans”. Nella sua carriera figurano ben 6 incredibili successi nella 24 Ore francese più famosa del mondo.
Mentre Jacky Ickx cannibalizzava il palcoscenico dell’automobilismo internazionale negli anni ’80, sul finire del decennio il Belgio ebbe l’onore di assaporare il suo ultimo grande campione: Thierry Boutsen. Pur non avendo lo stesso talento e le stesse qualità alla guida del grande Ickx, Boutsen, a cavallo tra il 1989 ed il 1990, vinse ben tre Gp in Formula 1, e tutti con la Williams. Il Gran Premio d’Ungheria del 1990, che lo vide protagonista anche della sua unica pole position, resta non solo una delle performance più belle di Boutsen, ma rimane anche l’ultima firma di un pilota di nazionalità belga capace di trionfare in Formula 1.
Dal numero 5 della Williams in poi, soltanto due piloti belgi si sono affacciati al mondo della Formula 1, e con risultati di scarso rilievo: Philippe Adams, nel 1994, e più di recente Jerome d’Ambrosio pilota di Virgin e Lotus tra il 2011 ed il 2012.
Quest’anno inoltre, per sostituire Fernando Alonso nel Gran Premio del Bahrein, la McLaren ha chiamato un giovanissimo pilota di gran belle speranze: Stoffel Vandoorne. Nel suo primo ed unico impegno in Formula 1, Vandoorne, al volante di una McLaren-Honda lontana dai successi di un tempo, è comunque riuscito ad impressionare il grande pubblico, classificandosi subito in zona punti. Se questo ragazzo rappresenta il futuro del Belgio in Formula 1, in patria potranno solo fregarsi le mani in attesa di un campionato intero da protagonista.
Per ora Vandoorne attende, il Gp del Belgio sta per arrivare, ma il Re resta sempre e comunque uno: Jacky Ickx.