Button resta (non titolare) in McLaren: il perchè della scelta di non correre da titolare in un altro team
Jenson Button ha fatto sapere oggi che nel 2017 resterà in McLaren, anche se con un ruolo da pilota non-titolare. La coppia di piloti ufficiale per il Team di Woking il prossimo anno sarà dunque Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne.
Il pilota inglese si vociferava fosse in procinto di prendere il posto in Williams di Felipe Massa che, proprio ieri, aveva ufficialmente annunciato il suo ritiro dalla Formula 1.
Cosa ci sarà mai dietro la scelta di un pilota di restare in un team con un ruolo da “ambasciatore in tuta” del team stesso che lo potrà anche impiegare come test driver sia al simulatore che in pista? Come ben sappiamo il pilota, in quanto tale, ama solo gareggiare, competere e cercare sempre nuove sfide in pista.
Il fatto di “accettare” di non correre da titolare in un altro team per ricoprire il ruolo di cui sopra in McLaren-Honda proprio non ci convince.
Ad alimentare i nostri sospetti sulle vere ragioni che hanno spinto le due parti a trovare un accordo in tal senso è anche un particolare (rivelato) del contratto firmato da Button con la McLaren che lascia un’opzione esercitabile dalla McLaren stessa per un ritorno in pista da titolare nel 2018.
E proprio intorno a questa opzione che si innestano i nostri sospetti e ragionamenti. Il prossimo anno, come sappiamo, sarà una stagione di profondi cambiamenti regolamentari. Potrebbe anche essere, ed è stato lui stesso a dichiararlo recentemente, l’ultima stagione di Fernando Alonso in F1.
Lo stesso spagnolo, al di là di tutte le belle parole spese per il suo attuale Team, qualora la McLaren-Honda non fosse competitiva nemmeno il prossimo anno, potrebbe decidere di interrompere anzitempo l’ultima sua stagione in F1. Da qui i comprensibili timori di Ron Dennis di ritrovarsi senza un pilota d’esperienza nel bel mezzo della stagione: da lì l’idea, corretta, di “blindare” Button ripensando anche alla fuga di Alonso di fine 2007.
Button, lato suo, ha voluto precisare di aver capito di non aver fatto molte cose negli ultimi 17 anni da pilota in Formula 1: “Si va ai Gran Premi durante ventuno fine settimana, e il tempo restante è recupero o preparazione per la gara successiva. Sono così arrivato a una decisione, e a Spa ho avviato le trattative con Ron. Il prossimo anno sarò un ambasciatore McLaren, e cercherò di dare il mio contributo al team in ogni ruolo che mi sarà richiesto”.
Il commento di Vandoorne durante la conferenza stampa di presentazione è stato: “Voglio esprimere tutta la mia gratitudine alla McLaren-Honda, specialmente a Ron Dennis, per aver dimostrato fiducia in me. Ho firmato un sacco di autografi nella mia carriera, ma quando ho firmato il mio contratto con la McLaren-Honda oggi, è stata è un’emozione speciale”.
“Sono sicuro – ha poi aggiunto – del potenziale del progetto McLaren-Honda e sono fermamente convinto che, gareggiando al fianco di un pilota brillante ed esperto (Alonso, ndr), sarò in grado di dare un grosso contributo per arrivare al prossimo titolo mondiale del team. Non so quando accadrà, ma sono confidente che la McLaren-Honda riuscirà a vincerlo e sono determinato a fare la mia parte”.
Grande soddisfazione anche da parte di Ron Dennis: “Stoffel è stato membro del programma McLaren dedicato ai giovani piloti dal febbraio 2013. Negli ultimi due anni e mezzo Stoffel ha dato un contributo importante, imparando dai suoi compagni di squadra, Button e Alonso che sono due campioni del mondo, e da tanti ingegneri di assoluto valore. Avendo fatto bene nella World Series by Renault nel 2013 ed avendo vinto in Gp2 lo scorso anno, ora è pronto dopo un lungo percorso che era stato meticolosamente progettato. È pronto per correre in Formula 1 e lo ha dimostrato con il suo debutto in Bahrain quest’anno”.
Per concludere riteniamo che Ron Dennis si sia tutelato, blindando Jenson Button in McLaren-Honda, per la paura di una seconda fuga anticipata di Fernando Alonso! E voi, come la pensate?