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Un Gran Premio di Singapore agrodolce per la Ferrari. Entrambe le rosse giù dal podio per problemi tecnici ed errori di strategia. Intanto la Mercedes ha vinto ancora e la Red Bull si è allontanata in classifica costruttori.
Doveva essere il Gran Premio in cui le Mercedes alzavano bandiera bianca. Doveva essere il Gran Premio in cui la Ferrari portava a casa la prima vittoria del 2016, ripetendo l’exploit dell’anno scorso. Doveva essere il Gran Premio dell’avvicinamento alla Red Bull in classifica costruttori.
E invece niente di tutto questo!
La Mercedes, nonostante i problemi all’impianto frenante, ha piazzato due monoposto sul podio: con Nico Rosberg, che ha vinto per la prima volta a Marina Bay, e Lewis Hamilton terzo. Solo Daniel Ricciardo è riuscito a dar fastidio alle frecce d’argento.
L’italo-australiano, con un paio di giri in più, avrebbe potuto strappare la vittoria a Rosberg. Grazie ad una strategia di gara perfetta, e ad una guida aggressiva ma pulita, Ricciardo ha fatto sudare freddo sia Rosberg, sia i tecnici Mercedes ai box: recuperati oltre tredici secondi che lo separavano dal leader di gara, il pilota della Red Bull è giunto sotto la bandiera a scacchi a meno di mezzo secondo.
Bravo Rosberg a resistere al ritorno furibondo di Ricciardo. Un po’ meno bravi al box Mercedes: con un cambio gomme in più e un passaggio ad una mescola più morbida, come è stato fatto con Hamilton, si sarebbero evitati una tachicardia finale.
La Ferrari ha perso ogni chance di portare a casa la vittoria in qualifica. Con la rottura della barra antirollio, che ha relegato Sebastian Vettel in ultima posizione, e con una prestazione non certo maiuscola di Kimi Raikkonen, che ha chiuso la qualifica quinto, dietro le due Mercedes e le due Red Bull.
La gara delle due rosse è stata quindi tutta all’attacco, soprattutto per Vettel che, sorpasso dopo sorpasso, è riuscito a recuperare fino alla quinta posizione finale. Anche Raikkonen, con una gara tenace ed un sorpasso aggressivo su Hamilton alla curva 9, era riuscito a conquistarsi il gradino più basso del podio, che avrebbe ampiamente meritato.
Il muretto del box è però incorso, probabilmente, nell’ennesimo errore di strategia di questa stagione: richiamando ai box il finlandese una tornata dopo rispetto al pit-stop dell’inglese della Mercedes. Con un giro velocissimo il tre volte campione del mondo è riuscito ad azzerare il breve distacco dalla Ferrari n. 7 e a compiere l’undercut.
Inutili i successivi tentativi di Raikkonen di riprendersi la terza posizione, nonostante una mescola più morbida rispetto a Hamilton.
Tutto sommato comunque una gara positiva per la Ferrari, viste le premesse delle qualifiche.
Nelle interviste post gara emerge chiaramente la soddisfazione per una gara conclusa nel migliore dei modi: ma anche il rammarico per un podio sfuggito e per il problema tecnico che ha condizionato il week end.
Il più entusiasta è sicuramente Vettel, autore di una fantastica rimonta: “Oggi di sicuro avevamo una buona strategia; e anche la possibilità di guadagnare molte posizioni, nel caso fosse uscita una safety car. Non è successo, quindi il quinto posto è un buon risultato. Ringrazio il team, perchè dopo la qualifica mi ero sentito un pò giù: era successo quello che nessuno voleva che accadesse, così abbiamo dovuto farcene una ragione e darci da fare. La partenza non è stata buona, poi c’è stato l’incidente, per cui non ho forzato. L’importante è che la macchina fosse ancora intatta, ma alla ripartenza è stato difficile mandare le gomme in temperatura. Avevo le più dure e ho perso parecchio tempo dietro alla Sauber. E’ stato difficile passarla, ma dopo era solo questione di far durare le gomme fino al momento di montare l’ultimo set di Ultrasoft: lì ho potuto davvero scatenarmi. Negli ultimi giri avevo spazio davanti e dietro, quindi me la sono presa comoda”.
E poi parole di fiducia e incoraggiamento per il team: “So che la pazienza non è una qualità dei ferraristi, ma neanche mia: siamo qui per vincere e non saremo contenti finchè non riusciremo, ma miglioriamo un passo alla volta e so che un giorno il lavoro pagherà. Credo nel team e credo che il futuro sarà migliore.”
Un po’ meno contento Kimi Raikkonen, privato di un podio conquistato sulla pista : “E’ stata una bella gara, la macchina si è comportata bene ed eravamo veloci. Ovviamente era molto difficile sorpassare qui, ma Hamilton ha commesso un errore e sono riuscito a passarlo, anche se poi dopo la sosta si è ripreso la terza posizione. Ancora non so come e perchè siano riusciti a passarci e non so cosa sarebbe successo se non fossimo rientrati. Ora dobbiamo analizzare tutto, capire come è andata e cosa avremmo potuto fare meglio. Oggi abbiamo guadagnato una posizione rispetto a quella di partenza, ma naturalmente questo non è il risultato che stiamo cercando perchè vogliamo essere in grado di vincere. Per questo ci serve migliorare la prestazione”.
Il team Manager Maurizio Arrivabene difende la strategia di gara ed elogia i suoi piloti: “Si può dire che quella di oggi è stata una gara tutta all’attacco! Il sorpasso di Kimi su Hamilton in pista dimostra che non è certo un campione del mondo per niente. Considerando la distanza che ancora ci separava dal traguardo, e il degrado delle gomme, aveva senso fermarlo ancora ai box per coprire la strategia della Mercedes. Quanto a Seb, è un peccato che la posizione di partenza lo penalizzasse tanto, ma la sua è stata una gara fantastica, sostenuta da una strategia perfetta. Abbiamo ancora sei gare prima di finire la stagione, e saranno tutte importanti.”
Tra due settimane il circus iridato sarà protagonista in Malesia.
Nel 2015 la gara si svolse a marzo, secondo appuntamento stagionale, e Vettel riuscì a portare casa la sua prima vittoria in rosso, interrompendo un lungo digiuno sia per lui che per il cavallino rampante. Che sia di buon auspicio per quest’anno!