La Formula 1 continua a collaudare la soluzione ideata per dare protezione alla testa dei piloti. Ma è davvero la soluzione migliore? Ecco l’idea di Mario Puca, appassionato di F1 e di tecnica, in esclusiva per CircusF1.
Diciamocelo senza timore: “Halo” – la protezione tubolare che avvolge il cockpit nella parte superiore per proteggere meglio il casco – così com’è attualmente è un sciroppo dal sapore orribile, davvero difficile da mandar giù. Eppure, sembra che la F1 questo boccone amarissimo lo voglia mandar giù a tutti i costi, pur di migliorare la sicurezza e dare protezione all’unica parte del corpo del pilota non avvolta (e non avvolgibile) dall’ormai fidato carbonio.
In molti hanno commentato favorevolmente la proposta di Scalabroni (che pare sia già sul tavolo della FIA), la quale, indubbiamente, salvaguarda (sicuramente meglio dell’Halo) l’estetica delle attuali Formula 1. Tuttavia, guardando il (bellissimo!) disegno del buon Enrique, mi sono chiesto per l’ennesima volta se non sia concepibile una soluzione migliore di quelle viste fin ora, sia esteticamente che a livello funzionale.
Personalmente, né l’Halo, né la soluzione di Scalabroni mi sembrano valide; l’Halo potrà proteggere il casco da corpi di grosse dimensioni che investano l’abitacolo (penso all’incidente di Alonso a Spa con la Lotus di Grosjean che gli sfiorò il casco), ma cosa succederebbe in caso di corpi più piccoli come per Senna e Massa? La soluzione di Scalabroni, invece, pur essendo esteticamente più valida, non mi garantisce un livello di sicurezza adeguata; il fatto che sia “attiva” (cioè azionabile dal pilota o da sensori) la rende facilmente vulnerabile dalla disattenzione o dalla oggettiva non visibilità del corpo che vola in direzione del casco.
E così ho provato ad immaginare la mia personalissima idea di protezione; idea che (credetemi sulla parola) avevo cominciato a sviluppare già circa vent’anni fa tra i banchi di scuola, quando mi dilettavo con i disegni sognando un futuro in F1.
Premessa: l’Halo e l’Aeroscreen (il cupolino testato dalla Red Bull) non funzionano (soprattutto esteticamente) perché sono soluzioni raffazzonate, progettate in aggiunta a monoposto nate senza quel particolare. Per questo, sin da quando ho visto l’Halo per la prima volta, ho ritenuto che la Formula 1, se vuole veramente inserire una protezione per la testa del pilota, deve modificare completamente le attuali monoposto, progettandole intorno a questo elemento.
Proprio per questo noterete che la mia soluzione prevede una totale modifica della zona dell’abitacolo e del cofano motore, che – personalmente – si armonizzano meglio con il cupolino, rendendo il tutto esteticamente piacevole. Il progetto, quindi, prevede una modifica delle protezioni ai lati del casco, alte almeno fin sopra allo stesso (in stile Ferrari F310 per capirci) e filanti fino all’abitacolo, lasciando comunque una visibilità sufficiente al pilota, soprattutto verso i retrovisori.
Il cupolino protegge il casco sia nella parte anteriore che in quella laterale, non penalizza l’aerodinamica (anzi, forse la migliora) e dovrebbe essere in un materiale sufficientemente rigido da reggere sia ad impatti con oggetti di grosse dimensioni (es: pneumatico) che con oggetti appuntiti (es: sospensione o corpi appuntiti). Inoltre dovrebbe essere trattato con prodotti idrorepellenti, in modo da garantire una buona visibilità almeno fino al primo pit stop. Aggiungerei la possibilità di uno sgancio rapido (con azionamento sia interno che esterno) per agevolare l’estrazione del pilota in caso non riuscisse ad uscire da solo.
La parte superiore del casco è protetta da un roll bar in pezzo unico (tipo Brabham B52, senza passaggio d’aria centrale) inclinato in avanti sino ad oltre la metà del casco ed opportunamente sagomato per l’aerodinamica; ha una telecamera integrata, con possibilità di aggiungerne altre lateralmente. Il roll bar fa solo da protezione e non più anche da presa d’aria; questo perché il cupolino – come confermato da Red Bull – devia i flussi verso l’alto, togliendo aria alla classica apertura nel roll bar. Pertanto ho piazzato due prese d’aria a sbalzo ai lati del cofano, anche in virtù del fatto che i motori turbo (e quelli elettrici) non sono così assetati d’aria (eccezion fatta per il raffreddamento, comunque garantito dai radiatori nelle fiancate).
Va precisato che il cupolino, se migliora la protezione del casco, avvolgendolo completamente, penalizza senza dubbio la visibilità, soprattutto in caso di pioggia. Tuttavia, ritengo che ogni soluzione abbia dei pro e dei contro; in questo caso, se il “pro” coinciderebbe con una migliore sicurezza, il “contro” potrebbe essere dato dall’opportunità di non correre quando piove e la visibilità si riduce drasticamente. Ma, d’altronde, in America non lo fanno da una vita e non vedo perché – non datemi dell’eretico – la F1 non dovrebbe adeguarsi…
Ad ogni modo, ogni soluzione comporterà dei sacrifici. La Formula 1, se vuole innalzare ulteriormente i livelli di sicurezza, deve decidere quale è disposta ad accettare.
Scritto da: Mario @emmepi27 Puca