Ferrari ottimista: a Singapore per bissare la vittoria del 2015
A due settimane dal Gran Premio d’Italia, il Circus della Formula 1 si sposta a Singapore per affrontare il circuito di Marina Bay, 61 tornate lunghe 5.065 metri, per quello che ormai otto fa, nel 2008, fu il primo Gran Premio in notturna del calendario.
Cambio radicale di scenario tra l’autodromo di Monza e la città-Stato del sud-est asiatico, dove gli alti tassi d’umidità ed il continuo rischio piogge rendono assolutamente imprevedibile lo svolgimento delle prove, illuminate artificialmente dai circa 1700 proiettori di un impianto tutto made in Italy.
Kimi: “Finora abbiamo quasi sempre tirato fuori il meglio”
La gara qui a Singapore è abbastanza impegnativa, è una pista difficile, molto lunga e il clima è caldo e umido. Per essere veloce devi avere una macchina che vada bene, come su qualsiasi pista naturalmente, ma su un circuito cittadino questo conta ancora di più. Non è un tracciato facile, ma la gara è sempre abbastanza interessante ed è possibile effettuare dei sorpassi. E’ difficile sapere cosa ci aspetta, ma il nostro approccio è lo stesso di qualsiasi altro weekend di gara; l’anno scorso abbiamo fatto bene, ma questo non significa che automaticamente andrà allo stesso modo anche quest’anno. Da domani saremo in pista e avremo qualche idea di dove siamo. Finora penso che abbiamo quasi sempre tirato fuori il meglio dalla vettura: su alcuni circuiti ed in determinate condizioni facciamo più fatica, e questo può fare una grande differenza. Nel complesso penso che abbiamo bisogno di migliorare in tutte le aree per essere più veloci. Il nostro obiettivo è quello di essere lì e vincere, purtroppo quest’anno non è andata così. Sicuramente siamo migliorati rispetto allo scorso anno, ma ovviamente gli altri sono migliorati di più. Sono sicuro che stiamo facendo le cose giuste, abbiamo gente molto in gamba, ma ci manca un po’ di velocità.
Seb: “La pista dovrebbe essere adatta a noi”
Mi piace questa pista, mi è sempre piaciuta e negli ultimi anni ho avuto molto successo. La gara è sempre molto lunga, si può essere fortunati o sfortunati con la Safety-car: come piloti, non ci auguriamo un’interruzione della gara, perché vorremmo sempre che tutto fosse giusto e corretto. Di sicuro però se questa gioca a tuo favore ne approfitti, se è contro di te invece può dare un bel po’ di fastidio. Ma è così che vanno le cose sui circuiti cittadini. Qui siamo andati bene l’anno scorso: in generale ora abbiamo migliorato la macchina, quindi la pista dovrebbe ancora esserci favorevole. In generale per quanto riguarda gomme e strategia tutto dipende da quello che accade in gara, mentre per le qualifiche il discorso è facile: si cerca di andare il più veloce possibile.
La pista mi piace e sono molto ottimista, dobbiamo fare il nostro dovere al venerdì per prepararci e poi da lì vedere dove siamo. Sulla carta ci sono circuiti più o meno adatti a noi, ma come al solito è una combinazione di tante cose, il funzionamento delle gomme, il bilanciamento della vettura, la posizione di partenza, se si azzeccano gli assetti in tempo per le qualifiche… Ma in fondo non faccio molta attenzione alle caratteristiche delle piste, penso solo che si deve sempre cercare di fare del proprio meglio.
Da quando abbiamo iniziato a lavorare insieme l’anno scorso è chiaro dove vogliamo andare: vogliamo riportare la Ferrari in vetta. E’ vero che finora non è stata una grande stagione, ma non è stata neanche così terribile. Facciamo autocritica per primi, perché non abbiamo ottenuto quello che ci eravamo prefissati. Lo scorso anno stavamo chiudendo il gap ma purtroppo il distacco è ancora lì, a volte più grande, a volte più piccolo, ma resta. Non abbiamo vinto molte gare semplicemente perché non siamo stati sufficientemente veloci, ma stiamo lavorando al 100% perché questo accada in futuro.