“E’ stata la più bella gara che gli abbia mai visto fare in F1.” questo ha dichiarato Helmut Marko, consulente dei Team Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso, riguardo la performance del pilota della scuderia italiana Carlos Sainz Jr durante l’appena trascorso Gran Premio degli Stati Uniti D’America.
Solo complimenti anche da parte dei giornali spagnoli, che non si pongono alcun problema nel riferirsi a lui come “il degno successore” di Fernando Alonso (il quotidiano AS), condividendo il pensiero del Dottor Marko (Marca) e nel prospettargli “lungo futuro in F1” (Antonio Lobato, esperto, per El Mundo).
Lo stesso pilota ha affermato che si tratta di “un sesto posto che vale come una vittoria.”
Un sesto posto afferrato sfruttando sì il ritiro di due macchine appartenenti ai top team, ma anche difendendo con ogni forza la quinta posizione prima dalla Williams di Felipe Massa, poi dalla McLaren del suo connazionale, amico ed idolo Fernando Alonso, che è riuscito ad avere la meglio, non senza un appassionante duello, grazie alla sua superiorità, sia in termini di potenza motore che di gomme (Soft -ormai in forte degrado- per Sainz, Medium per Alonso, a pari giri completati).
Il giovane spagnolo ha raggiunto lo stesso risultato solo in occasione del suo gran premio di casa, a Barcellona, lo stesso gran premio in cui Max Verstappen, con il quale aveva condiviso il box fino a due settimane prima, ha conquistato la sua prima vittoria in Formula Uno, nella gara di debutto in Red Bull, complice il “pasticcio Mercedes” del primo giro.
La stagione di Carlos era iniziata come una degna prosecuzione di quella passata, mantenendo, se non rafforzando, la rivalità agonistica con il giovane olandese – con il quale ha sempre avuto un buonissimo rapporto fuori dalla pista.
Nelle quattro gare disputate come compagni di squadra nel 2016, nonostante Max ne avesse generalmente di più in qualifica (per tre volte in Q3, contro le due di Carlos, qualificatosi meglio dell’olandese solo in Cina), nelle domeniche i due hanno collezionato un DNF a testa (Sainz in Bahrein, Verstappen in Russia), tagliando il traguardo l’uno dietro l’altro nelle altre due occasioni, alternandosi nella “leadership”.
A chi si aspettava un calo nelle sue prestazioni dovuto alla promozione del compagno di squadra – e non sua -, il pilota spagnolo ha risposto con un solido proseguimento di campionato, assolutamente necessario ad una Toro Rosso in preda ad una mancanza di potenza motore e ad un Daniil Kvyat dall’andamento imprevedibile.
I risultati parlano da soli: davanti al compagno di team per 10 volte sia in qualifica che in gara su 14 gran premi.
Molto probabilmente, a contribuire ad una tale stabilità è stato anche il rinnovo del contratto per il 2017, avvenuto negli ultimi giorni di giugno.
“Generalmente la filosofia della Red Bull è di decidere alla fine della stagione” ha affermato Franz Tost, Team Principal della Toro Rosso, in un’intervista esclusiva a formula1.com. “Quest’anno abbiamo fatto le cose in maniera un po’ diversa, confermando Carlos abbastanza presto – e Daniil un paio di giorni fa.”
Nonostante il campionato non sia ancora terminato, in ottica 2017, in cui si prevede un ritorno della Toro Rosso, i segnali che il pilota spagnolo ha mandato fanno ben sperare.