Ad Austin Lewis Hamilton trionfa su un circuito a lui amico e tiene aperte le speranze mondiali, optando per due soste ai box, al termine di una gara caratterizzata da una gran varietà di strategie.
GARA STRATEGICA
Il Gran Premio degli Stati Uniti è stata una gara avara di spettacolo ed emozioni, nonostante la conformazione e la larghezza della pista facilitasse i sorpassi.
La strategia di gara è risultata quindi determinante per cercare di conquistare posizioni in classifica.
E di strategie se ne sono viste tante. Ben sei quelle diverse adottate dai primi dieci piloti giunti al traguardo: con i primi sei molto vicini per passo gara dall’inizio alla fine, nonostante le grandi differenze in fatto di scelte tattiche.
La gara si è svolta in condizioni di caldo e asciutto, con temperature della pista di 34°C.
La Virtual Safety Car, causata dal ritiro di Max Verstappen, è stata determinate per l’assegnazione della piazza d’onore: ne ha approfittato Nico Rosberg che si è garantito un buon risparmio di secondi nell’effettuazione della seconda sosta, a danno proprio del compagno di Max, Daniel Ricciardo.
LE STRATEGIE DEI PROTAGONISTI
Lewis Hamilton ha vinto il suo quarto Gran Premio degli Stati Uniti, optando per una strategie su due soste: partito sulle soft, l’inglese ha effettuato il primo pit-stop all’11° giro, rimanendo sulle stesse mescole, per poi passare alle medie alla 31° tornata.
Dietro di lui il leader del mondiale Nico Rosberg, anche lui con una strategia su due soste: partito sulle mescole soft, il tedesco ha però optato per gli ultimi due stint di gara con le mescole più dure.
Entrambi i piloti Mercedes hanno effettuato la loro ultima sosta in regime di neutralizzazione della gara, a 24 giri dalla fine: un fattore che potrebbe aver influenzato la loro scelta verso le medie, per arrivare fino alla bandiera a scacchi.
Daniel Ricciardo, giunto terzo, ha utilizzato in gara tutte le mescole portate da Pirelli ad Austin: partito con le supersoft il pilota della Red Bull è passato alle soft al giro 8 e alle medie alla 25° tornata, facendo ben 31 giri sulle mescole più dure.
Strategia su tre soste per entrambi i piloti Ferrari. Kimi Raikkonen, prima del ritiro, aveva alternato supersoft e soft. Mentre Sebastian Vettel ha utilizzato tutte e tre le mescole, effettuando un terzo pit-stop a soli tre giri dalla fine per montare le supersoft.
E GLI ALTRI
Tutte e tre le mescole a disposizione dei piloti si sono viste sulla griglia di partenza di Austin.
La maggior parte dei piloti ha optato per due soste.
Entrambe le Sauber e la Toro Rosso di Daniil Kvyat si sono fermate una sola volta. La strategia ad una sola sosta non ha però pagato. Tutti e tre i piloti infatti hanno concluso la gara fuori dalla zona punti.
IL COMMENTO DELLA GARA DI PAUL HEMBERY, DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI
“Con sei strategie diverse nelle prime 10 posizioni, le strategie pneumatici sono state cruciali. Anche la virtual Safety Car ha avuto un impatto notevole sulla gara di Daniel Ricciardo, permettendo ad alcuni piloti di trarne vantaggio e di guadagnare posizioni in pista”.
I tempi migliori della giornata per mescola Medium Soft Supersoft Primo ROS 1m41.897s SAI 1m42.832s VET 1m39.877s Secondo HAM 1m42.386s VES 1m43.056s RAI 1m41.841s Terzo VES 1m42.424s VET 1m43.096s MAG 1m42.475s Stint più lunghi della gara: Medium: Ericsson 38 giri Soft: Nasr e Sainz 26 giri Supersoft: Vettel e Raikkonen 14 giri
How did the USGP strategy game play out for Hamilton and Rosberg
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