GP Messico F1 2016: Verstappen e l’insostenibile incoscienza dell’essere | #F1aFavola
Milan Kundera la chiamava “leggerezza” e in realtà con lui di differenze non ce ne sono molte, anzi. Max Verstappen in Messico ha dimostrato di muoversi con una semplicità disarmante in pista, sempre sul filo delle regole, oscillando tra lo spettacolo e i limiti della pazzia.
Una furia ad attaccare e difendere, senza scudi e mezze misure.
Per fare certe mosse bisogna avere testa dura e cuore di ghiaccio, perchè il rischio è a un centimetro e la fortuna non sempre deciderà di essere lì con te, a guardarti le spalle. Di responsabilità se ne prende eccome, ma per questo ragazzino la convivenza nel circus sta diventando sempre più difficile, con i suoi colleghi pronti a dargli battaglia ad ogni minima sbavatura insieme ad addetti ai lavori e commissione gara. Qui molto spesso però si pecca di equità nelle decisioni, ma questa è un’altra storia.
Fatto sta che con le tentate bravate di Max la Formula 1 sta provando a riacquistare quello spettacolo perso per strada. Sorpassi e contatti al limite, difese a spada tratta, cambi di direzione e dichiarazioni senza peli sulla lingua. Come fare un passo indietro a qualche anno fa, quando tutto era lecito e toccava buttarsi in staccata prima degli altri per uscirne davanti a tutti, con uno sguardo agli specchietti e un altro rivolto al cielo.
Rosberg prima, Vettel poi. Due istanti e due volti di una stessa assurda sregolatezza che prende per mano il genio e prova a portarlo in alto. Il leader del mondiale ha rischiato di vedere i suoi sogni di gloria quasi in fumo, mentre il tedesco della Rossa ha atteso invano che lo lasciasse passare dopo un fuoripista. Testardo e snervante, tanto da non rispondere nemmeno al suo muretto via radio, in attesa di arrivare al traguardo da terzo in classifica.
Il prodigio da sempre ha diviso gli appassionati sul suo conto. Chi lo vedeva immaturo e chi lo amava già alla prima gara. Oggi invece sono in molti a condannarlo per la sua condotta mentre alcuni lo osannano ancora per la sfrontatezza di un adolescente nel mondo dei grandi. Sarà talento o sarà pure incoscienza. Chiamatela come volete, intanto Verstappen è insostituibile. Il velo di amore odioso che lo avvolge marca ancora di più la sua personalità, alimentando la sua indole e proiettando ciò che sente dentro di sè in pista.
E’ semplice: fa parlare di sè per ogni cosa che fa, e per alcuni fa anche battere il cuore. Come la ragazzina alternativa al liceo: nonostante fosse “bastarda” e sempre contro gli ordini, ti innamoravi di lei ogni volta di più. Per dirla con le parole degli Articolo 31, “chi è responsabile e vigile e vive seguendo le regole: lui no”.
Ma si sa, le regole sono fatte per (non) essere rispettate, quindi toccherà vederlo ancora una volta così, al Max. #F1aFavola