Ormai è ufficiale: come già sottolineato più volte dal nostro blog (che aveva anticipato questa mossa per il mercato piloti 2017), Nico Hulkenberg cambierà definitivamente casa per la prossima stagione. Il pilota tedesco, attualmente in Force India (con la quale terminerà regolarmente il campionato in corso), passerà infatti alla Renault, con un contratto biennale ed opzione per il terzo.
E’ l’ennesimo capitolo di una storia particolarissima per Hulkenberg: considerato come uno dei piloti più talentuosi in circolazione in Formula 1, ed accostato spesso ai top team, il tedesco non è mai riuscito a sfondare nella classe regina. Pur avendo conquistato una pole position nel 2010 (quando vestita la tuta di una Williams in totale crisi di risultati), “Hulk” non è ancora riuscito nell’impresa di salire sul podio in Formula 1, pur avendo tutte le carte in regola per poterlo fare. Forse, grazie anche al cambio del regolamento tecnico a partire proprio dall’anno prossimo, la Renault potrebbe diventare una delle sorprese della stagione 2017, consentendo al proprio neo-acquisto tedesco di poter centrare questo tanto desiderato obiettivo.
La scelta di Hulkenberg, però, ha destato qualche perplessità tra appassionati ed addetti ai lavori. La Renault infatti è stata protagonista di un rientro in Formula 1 piuttosto complicato, con risultati ben inferiori alle attese. C’è dunque da chiedersi se il pilota tedesco abbia fatto la scelta giusta, visto e considerato che lascia una Force India in piena forma ed al momentaneo quarto posto nella classifica costruttori (nel caso in cui questa posizione venisse confermata a fine anno, sarebbe un risultato mai ottenuto prima dal team indiano).
Ma la decisione è ormai presa, e sarà solo il futuro a stabilire se questa sarà stata la mossa giusta o un clamoroso passo indietro.
Il secondo matrimonio franco-tedesco
Ai posteri l’ardua sentenza, quindi. Ma riguardo al passato del team francese, non si può non notare aspetti positivi legati proprio alla sua storia. La Renault, che piaccia o no, ha comunque influenzato l’evoluzione della Formula 1 nel corso delle sue tre differenti epoche. Dopo aver debuttato nella massima serie nel 1977 (portando il turbo nel 1979), la casa francese rimase in competizione fino al campionato del 1985. Negli anni ’90 la Renault s’impose come motorista, consentendo alla Williams di creare la sua epoca di maggior splendore in F1, ma il rientro come costruttore tarda ad arrivare. Le cose però cambiano nel 2002, quando si verifica il tanto atteso ritorno subentrando alla Benetton. Nel 2005 è la prima squadra ad interrompere il dominio della Ferrari, vincendo il titolo costruttori e piloti grazie ai successi del suo pilota più emblematico: Fernando Alonso.
Lo stesso risultato, ottenuto con più fatica, viene ripetuto anche nel 2006. Il biennio d’oro di metà 2000 resta l’unico exploit della Renault (e anche dell’intera carriera iridata di Alonso), la quale successivamente entra in crisi e diventa protagonista dello scandalo “Crashgate” nel 2008 (per intenderci, la messa in scena dell’incidente di Nelson Piquet Jr. per favorire la vittoria del compagno Alonso).
Nel 2010, in seguito all’acquisizione del team da parte della Lotus, la Renault prosegue in Formula 1 con il nome di “Lotus Renault”. La denominazione, che genera anche confusione tra gli appassionati, resiste fino al 2011, per poi concludersi definitivamente nel 2012. Proprio in quella stagione, la Renault si limita a diventare motorista, cedendo tutti i diritti alla Lotus.
Di Renault costruttore non se ne sente più parlare fino a quest’anno, stagione in cui la casa francese ritorna come team ufficiale per la terza volta nella sua storia.
Questo è un breve resoconto della vita di Renault in F1, la quale ha accolto numerosi piloti nel corso della sua storia. Guardando al lungo elenco di campioni che hanno corso per la monoposto francese, si può notare che, prima di Hulkenberg, soltanto un pilota tedesco ha militato per la Renault. Nella stagione 2011 la coppia di piloti ufficiale è composta dal russo Vitalij Petrov e dal polacco Robert Kubica, ma poco prima dell’inizio del campionato lo stesso Kubica è vittima di un bruttissimo incidente in una prova rally. Il polacco, che rischia di perdere la vita, se la cava con un infortunio, ma è impossibilitato a proseguire in F1. Al suo posto, in modo improvviso ed inaspettato, viene dunque chiamato Nick Heidfeld. Il tedesco subentra subito dalla prima gara, salendo sul subito nel secondo appuntamento in Malesia (3°). Con il passare delle gare il rendimento di Heidfeld, così come per Petrov, tende a peggiorare. Alla vigilia del Gran Premio del Belgio, dopo 11 GP disputati, il tedesco viene licenziato. Al suo posto viene chiamato il brasiliano Bruno Senna, il quale farà peggio di Heidfeld. La mossa della Renault manda su tutte le furie il tedesco, che avvia una causa legale contro il suo ex team.
Esclusa questa parentesi piuttosto controversa, la Renault non ha mai avuto altri piloti di nazionalità tedesca nella sua “franchigia”.
A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 infatti, rincorrendo il sogno di “Grandeur” francese in F1, la Renault favorì l’ingresso di piloti connazionali nel suo team. Non è un caso se dal 1977 al 1985 gli unici piloti stranieri in Renault siano stati soltanto due: l’americano Eddie Cheever ed il britannico Derek Warwick.
Per il resto, in quegli anni spuntano solo nomi francofoni come quelli di Jean-Pierre Jabouille (primo vincitore in F1 con una monoposto dotata di motore turbo), Renè Arnoux, Alain Prost, Patrick Tambay, Philippe Streiff e François Hesnault.
Terminata la prima parentesi, dal 2002 la Renault (complice anche un mercato piloti completamente diverso e privo di driver transalpini) apre le porte ad un mercato più internazionale, e particolarmente italiano. Fino al 2004 è il periodo del nostro Jarno Trulli, che proprio con la Renault va a vincere il Gp di Monaco del 2004. L’abruzzese viene poi sostituito da Giancarlo Fisichella, fedele compagno di squadra del campione del mondo Alonso, lo stesso che detiene il maggior numero di vittorie con la Renault. Non vanno dimenticati altri grandi nomi come quelli di Jenson Button e Jacques Villeneuve, per poi passare ai più attuali e meno vincenti di Heikki Kovalainen, Nelsinho Piquet, e l’unico francese della “seconda Repubblica Renault”: Romain Grosjean.
Ancora non si sa quale sarà il futuro definitivo della Renault per il 2017: l’arrivo di Hulkenberg, che ha già mostrato grande entusiasmo specialmente su Twitter, comporterà alla partenza o alla retrocessione nel ruolo di collaudatore di uno dei due piloti attuali:
Jolyon Palmer e Kevin Magnussen, con quest’ultimo più indicato a lasciare la Renault.
In attesa di sapere come agirà la casa francese, il futuro ha già un nome sicuro: quello di Nico Hulkenberg.
Wilkommen Nico! O se preferite, bienvenue!
IL TWEET CON IL QUALE HULKENBERG SALUTA I “NUOVI AMICI”
Meeting New Friends 😉 @RenaultSportF1 @Groupe_Renault @RenaultDE Full news here: https://t.co/Ud0yhAp5ue pic.twitter.com/yKLZFOHZtU
— Nico Hülkenberg (@HulkHulkenberg) 14 ottobre 2016