“Si spengono i semafori! Partono le vetture!” Questa è la frase che tutti gli appassionati di Formula 1 sentono ogni domenica. Questa frase fa stare milioni di telespettatori con il fiato sospeso, perché chiunque, nel momento in cui i 5 semafori rossi si spengono, trattiene il respiro e lo sguardo fisso sul proprio pilota preferito sperando di vederlo davanti al gruppo proprio all’uscita della curva 1, quella che regala momenti di gioia, ma anche momenti di tristezza. In questo articolo analizzeremo le partenze dei vari piloti vedendo chi riesce ad avere un miglior spunto in partenza e chi invece soffre un po’ lo spegnimento dei semafori; analizzeremo anche quale pilota riesce a migliorare la sua posizione alla fine della gara e chi invece preferisce l’ora di qualifiche del sabato rispetto ai circa 300 km di ogni Gran Premio.
In questo tipo di analisi però non conteggeremo i ritiri, cioè se un pilota non è giunto alla fine del Gran Premio viene contato come 0 (zero posizioni guadagnate o perse).
La procedura di partenza
I piloti, poco prima della gara escono dai box e vanno a schierarsi sulla griglia dove vengono raggiunti dai propri meccanici e ingegneri per gli ultimi accorgimenti e per perfezionare le strategie. A circa 2 minuti dall’inizio del Gran Premio, dopo che i piloti sono entrati all’interno della propria vettura, i meccanici si mettono di lato alla pista e lasciano partire le vetture per il warm-up lap. In questo giro i piloti devono controllare che tutto funzioni alla perfezione, scaldare le gomme per avere subito una buona prestazione e infine avviare la procedura di partenza, ovvero una serie di settaggi che vengono impostati sul volante al fine di avere un ottimo scatto. Una volta giunti sulla griglia, i piloti si posizionano alla propria piazzola e aspettano, con la leva della frizione (dietro il volante) tirata, che tutti gli altri piloti si siano schierati. Successivamente la direzione gara accende i semafori che si illuminano uno alla volta e in quel momento il pilota inizia ad alzare i giri motore affinché nel momento in cui lascerà la leva della frizione lo scatto sia perfetto. Appena i cinque semafori si spengono i piloti lasciano la leva della frizione e la vettura parte verso l’allungo che porta alla prima curva.
La procedura di partenza è molto difficile da fare e ne abbiamo una dimostrazione nelle prove libere dove i piloti cercano di trovare il settaggio dello stacco frizione.
Adesso che abbiamo spiegato come funziona una partenza in Formula 1 possiamo parlare delle partenze di quest’anno.
Il maggior numero di posizioni guadagnate in un singolo giro di un singolo GP
1° posto a pari merito per Fernando Alonso (Belgio e Malesia) e Esteban Ocon (Malesia) con 10 posizioni guadagnate in un singolo giro e sono stati gli unici ad andare in doppia cifra;
2° posto per Nico Hulkenberg che in Bahrain è riuscito a guadagnare 8 posizioni;
3° posto molto affollato vista la presenza di: Alonso (Russia),Pascal Wehrlein (Australia), Carlos Sainz (Belgio), Jolyon Palmer (Russia), Kevin Magnussen (Russia) e Esteban Gutierrez (Belgio). Tutti questi piloti sono riusciti a guadagnare 7 posizioni in un giro sfruttando anche, in Russia e in Belgio, i vari incidenti alla prima curva.
La somma di tutte le posizioni guadagnate in un singolo giro di ogni Gp, sottraendo quelle perse
1° posto Fernando Alonso con un parziale di +41 posizioni nei primi giri, l’ex ferrarista non è nuovo a regalare spettacolo nello stacco frizione e in Ferrari fece restare senza parole molti tifosi per le sue grandissime partenze;
2° posto per Pascal Wehrlein che vanta un parziale di tutto rispetto (+35) viste le limitate prestazioni della sua Manor MRT05;
3° posto invece per Carlos Sainz che si trova a soltanto 5 lunghezze dal giovane tedesco della Manor (+30).
Le partenze flop
Ogni cosa però ha il suo lato negativo e se abbiamo parlato dei top delle partenze è giusto parlare anche dei flop. I dati in realtà non rendono giustizia in quanto le peggiori partenze sono tutte causa di un incidente in prima curva o di un errore del pilota che lo porta in fondo allo schieramento. Detto questo la classifica va considerata così com’è e vede:
1° posto per Kimi Raikkonen che in Belgio si è trovato coinvolto in un incidente nella prima curva e ha perso ben 18 posizioni;
2° posto ancora una volta per Mr. Iceman che in Cina è stato tamponato dal compagno di squadra e ha perso 17 posizioni;
3° posto a pari merito tra i due tedeschi Sebastian Vettel (Belgio) e Nico Rosberg (Malesia) che hanno perso ben 15 posizioni, ma anche in questi casi a causa di incidenti che hanno avuto come protagonista entrambe le volte il tedesco della Ferrari.
Come abbiamo fatto prima possiamo anche stilare una classifica sommando le posizioni guadagnate e sottraendoci le posizioni perse, ottenendo questa volta i parziali negativi e quindi i peggiori nella partenza:
1° posto a pari merito tra Kimi Raikkonen e Nico Rosberg che hanno perso complessivamente 26 posizioni dopo un solo giro;
2° posto per Esteban Gutierrez che ha perso in tutto 19 posizioni;
3° posto per Max Verstappen che conta un parziale d 11 posizioni perse.
Anche questa classifica è un po’ “falsata” in quanto partendo sempre nelle prime posizioni è più facile perdere una posizione che guadagnarla, soprattutto per chi parte in pole, mentre per quanto riguarda Gutierrez lui sembra non gradire particolarmente il primo giro o in generale la partenza da fermo. Una curiosità riguarda invece Jenson Button che è l’unico pilota ad avere un risultato neutro di posizioni guadagnate-posizione perse.
Posizioni guadagnate/perse
Possiamo però stilare un’altra classifica, sempre per quanto riguarda le posizioni guadagnate/perse, ma questa volta prendiamo in considerazione la posizione sulla griglia e quella di arrivo alla fine del Gran Premio. Come al solito i ritiri non contano in quanto possono essere stati causati da fattori esterni.
Partiamo dai top che riescono a guadagnare il maggior numero di posizioni in un singolo Gran Premio:
1° posto a pari merito per Lewis Hamilton (Belgio) e Sebastian Vettel (Singapore) che sono riusciti a guadagnare 17 posizioni;
2° posto ancora una volta per Lewis Hamilton grazie alle 15 posizioni guadagnate in Cina;
3° posto anche qui per Fernando Alonso con 14 posizioni in più rispetto alla griglia sia in Belgio che in Malesia, dove aveva fatto le sue migliori partenze.
Considerando come prima la somma di tutte le posizioni guadagnate alla fine di un Gran Premio e sottraendoci quelle che invece sono state perse, in cima alla classifica troviamo:
1° posto a sorpresa per Kevin Magnussen che, non contando i ritiri, non ha mai perso una sola posizione rispetto a quella di partenza e conta un vantaggio di ben 56 posizioni guadagnate;
2° posto per Lewis Hamilton che ha guadagnato un numero di posizioni uguale al suo numero sulla vettura, 44
3° posto invece per la Sauber di Marcus Ericsson con una sola posizione in meno rispetto all’inglese della Mercedes, 43.
Adesso però passiamo ai peggiori 3:
1° posto fresco fresco per Esteban Gutierrez che nel Gran Premio del Giappone ha perso ben 10 posizioni rispetto a quella di partenza;
2° posto per Max Verstappen che ha perso 9 posizioni in Belgio dopo quel disastro alla prima curva .
3° posto a pari merito per Valtteri Bottas (Inghilterra) e Carlos Sainz (Singapore) che “vantano” un parziale di -8 posizioni.
I flop nel guadagnare posizioni in tutti i GP disputati
1° posto per Nico Rosberg con un parziale di 11 posizioni perse;
2° posto per Daniel Ricciardo che ha perso in totale 7 posizioni;
3° posto invece per Esteban Gutierrez che si dimostra ancora una volta non a suo agio con i sorpassi e ha un parziale di -5.
Come detto prima, i due peggiori sono anche condizionati dalla posizione di partenza, ma questa classifica è leggermente più veritiera in quanto durante tutto il gran premio si ha la possibilità di recuperare posizioni e compiere sorpassi. Resta comunque il fatto che senza ombra di dubbio Fernando Alonso è il migliore alla partenza, come aveva dimostrato anche in passato e con una macchina più competitiva potrebbe regalare ancora più spettacolo.