“La sveglia alle 7.00 del mattino è stata ripagata con un Gran Premio vivo e ricco di sorpassi”. Si apre così il consueto “punto” di Gian Carlo Minardi, impegnato oggi a Imola per un appuntamento del Campionato Boss Gp.
“E’ la conferma che quando il Circus arriva su circuiti veri che, oltre alle difficoltà aggiungono anche l’incognita del rischio, assistiamo a gare stupende”, ha proseguito il team manager feantino.
HAMILTON E LA SFIDA MONDIALE CON ROSBERG
“Ancora una volta Lewis Hamilton ha “ciccato” la partenza favorendo così la fuga del poleman Nico Rosberg che ha gestito senza rischi la corsa mettendo un importante sigillo su quello che potrebbe essere il suo primo titolo mondiale. Ha portato il vantaggio sul suo compagno a 33 punti. Un bel bottino che gli permette di poter gestire il risultato, arrivando quattro volte secondo nelle altrettante gare che restano alla fine”.
“Da parte sua l’inglese si è reso protagonista di una bella rimonta, chiudendo al terzo posto, supporto da un’ottima Mercedes. Bella prestazione per Verstappen e per il duo di casa Ferrari, Vettel e Raikkonen, che hanno visto vanificare la prestazione in qualifica (terzo e quarto posto) rispettivamente per l’errore commesso in Malesia e per la sostituzione del cambio. Diversamente avrebbero potuto inserirsi nella lotta per la seconda posizione”.
DOPPIAGGI E PILOTI LAMENTONI
Abbiamo sentito diversi piloti lamentarsi per il troppo tempo perso nei doppiaggi, ma quando corri su tracciati al limite della larghezza e dov’è facile commettere errori, bisogna metterlo in conto. I campioni si vedono anche in queste situazioni. I doppiati stanno facendo la loro gara e potrebbero essere in bagarre.
VETTEL NON ASPETTERA’ 4 ANNI COME ALONSO
Le parole più pungenti Minardi le ha riservate alla Ferrari, come riporta ‘Formulapassion’: “Il clima che si vive in Ferrari quest’anno mi riporta con la memoria agli attacchi fatti a suo tempo a Fernando Alonso quando lo spagnolo arrancava per ottenere un risultato accettabile, accusato ingiustamente di disonorare con il suo comportamento e con le sue dichiarazioni i colori di Maranello”.
“La Ferrari – ha voluto precisare Minardi – promette macchine competitive e vincenti per poi scoprire, dopo anni di sforzi e sofferenze, che così non è. Vettel, l’anno scorso, ha avuto la fortuna di vincere tre gare. In questa stagione è la Red Bull ad aver preso il posto della Ferrari per cui è comprensibile che un quattro volte campione del mondo qual è Sebastian si sia demotivato vedendo davanti a sé un buco nero. Le frasi di sprone o di richiamo all’impegno che ho sentito indirizzare a Vettel (leggi qui l’intervista ad Arrivabene, ndr), non depongono a favore della Scuderia di Maranello”.
Minardi infine conclude la sua intervista osservando come ci siano delle similitudini tra ciò che sta accadendo oggi a Vettel e quello che successe qualche anno fa ad Alonso. “Oggi alla Ferrari si sta ripetendo con Vettel l’inseguimento alle stesse aspettative vissute per quattro anni da Alonso, il quale ha avuto il coraggio di cambiare squadra rischiando, com’è accaduto, pur di non dover continuare ad essere l’eterno secondo. Alonso aveva capito la tendenza negativa già nel 2011. Sebastian non aspetterà quattro anni come Fernando”.