Questo week-end si conclude il mondiale di Formula 1 più lungo di sempre. Il 21° appuntamento del calendario 2016 si corre nello spettacolare scenario dell’isola di Yas Marina, dove si parte con il Sole e si arriva con la notte assistendo ad un tramonto senza paragoni.
Il circuito di Abu Dhabi è stato disegnato da Hermann Tilke ed ha fatto il suo esordio nel mondiale di Formula 1 nel lontano 2009. Nelle 7 edizioni il Gran Premio degli Emirati Arabi ha sempre ospitato il Circus a novembre, inoltre alla fine di ogni mondiale ad Abu Dhabi ci sono sempre i test in vista dell’anno successivo e questo è molto importante per i team.
Il circuito arabo è molto impegnativo viste le 21 curve quasi tutte ad angolo retto che richiedono una vettura precisa sull’anteriore e in grado di scaricare bene la potenza a terra sul posteriore per evitare pattinamenti.
La pista di Yas Marina è molto impegnativa anche per i freni dato che i tecnici Brembo, che utilizzano una graduatoria che va da 1 a 10 per classificare l’impegno dei freni di un circuito, hanno classificato il tracciato arabo con un punteggio pari a 10, il massimo assieme a quello di Montreal. Delle 21 curve presenti, ben 13 richiedono una frenata e vengono classificate come: 2 molto impegnative per i freni, 4 di medio impegno e 7 considerate leggere. La decelerazione media non è molto elevata, 2,9 g, ma ciò che fa la differenza è il tempo speso in frenata durante un giro, pari al 22% e alcune delle frenate, essendo in successione, consumano molto il materiale frenante e non ne permettono il raffreddamento.
Un giro sulla pista del tramonto
La pista disegnata da Tilke ha tre settori molto caratteristici: il primo è l’unico con due curvoni ad ampio raggio, il secondo è caratterizzato da curve lente e lunghissimi rettilinei, mentre il terzo ha quasi tutte curve a 90° gradi dove la trazione e l’aderenza meccanica della vettura fanno la differenza.
Utilizzando i dati forniti dai tecnici Brembo è possibile percorrere un giro ideale sulla pista di Yas Marina, analizzando curva per curva.
Partiamo come di consueto dalla linea di partenza che, con un allungo, ci porta alla prima curva. Le insidie sono subito dietro l’angolo, infatti questa curva verso sinistra presenta il guardrail all’interno e se si sfrutta troppo il cordolo si rischia di andarci a sbattere. Le vetture arrivano alla prima curva con una velocità iniziale di 294 km/h, ma con una frenata di 106 metri, per 1,19 secondi le vetture raggiungono i 130 km/h necessari alla percorrenza. La decelerazione è di 4,1 g, mentre il carico sul pedale del freno arriva a circa 137 kg. La trazione in uscita è fondamentale perché le tre curve successive, sinistra, destra, sinistra formano una S da percorrere con il piede sull’acceleratore. Le prime due hanno un raggio molto ampio e necessitano di un anteriore preciso, inoltre la curva 3 “lancia” letteralmente le vetture verso il cordolo interno di curva 4 mentre nel breve allungo successivo termina il primo settore.
Il secondo settore inizia subito con una chicane molto stretta seguita da un tornante. La prima curva della chicane è verso sinistra e richiede un’altra frenata molto importante. Le monoposto arrivano al punto di frenata con una velocità superiore ai 300 km/h, in 109 metri con 1,22 secondi di frenata le vetture raggiungono la velocità di 106 km/h subendo una decelerazione molto importante visti i 4,3 g e i 141 kg di peso impressi sul pedale. La seconda curva è verso destra e la frenata richiesta è decisamente più semplice. La velocità iniziale non supera i 120 km/h e la velocità finale è di poco superiore agli 80 km/h. Lo spazio di frenata è di soli 49 metri e i piloti pigiano sul freno per 0,89 secondi con una forza pari a 53 kg subendo una decelerazione di 1,3 g.
Uscite dalla chicane le vetture si trovano davanti ad uno stretto tornante verso sinistra, ma anche qui la frenata non è molto importante. La velocità iniziale è di 148 km/h e in uno spazio di 68 metri, frenando per 1,12 secondi le vetture percorrono la curva a soli 64 km/h. Anche qui la decelerazione è sotto i 2 g (1,7) e il carico sul pedale del freno e uguale a quello della curva precedente.
Una volta che i piloti hanno percorso il tornante devono affrontare un lunghissimo rettilineo in cui la velocità di punta fa una differenza enorme, basta pensare al 2010 quando Fernando Alonso, al voltante della Ferrari F10 non riuscì a passare Vitalij Petrov che aveva un’ottima velocità di punta sulla sua Renault. La frenata in fondo al dritto è la più dura di tutto il circuito con una decelerazione di 5,2 g e un carico sul pedale del freno pari a 170 kg. La velocità iniziale supera i 340 km/h, ma per affrontare la chicane delle curve 8 (verso sinistra) e 9 (verso destra) devono perdere circa 280 km/h in 154 metri, frenando per 1,64 secondi. La curva 9 però non richiede frenate e quindi le vetture escono lanciatissime verso la velocissima curva 10 e proseguono nel lungo rettilineo successivo che porta alla fine del secondo settore.
Subito dopo la fotocellula del secondo settore si ha la seconda frenata più dura del tracciato, quella di curva 11 che forma un’altra esse stretta (sinistra-destra-sinistra) con le curve 12 e 13. Le vetture arrivano con una velocità di 330 km/h e frenando per 1,60 secondi in 147 metri raggiungono gli 84 km/h. La decelerazione è di 4,9 g e il peso impresso sul pedale del freno è di 160 kg. La curva 12 viene affrontata giocando con l’acceleratore, mentre la 13 richiede una frenata leggera, ma comunque importante perché in uscita il cordolo è molto vicino al muretto. La velocità persa in questa curva è di poco inferiore ai 20 km/h visti i 121 km/h iniziali e i 105 km/h finali. Anche lo spazio di frenata è ridotto a 19 metri e il tempo di frenata è solo di 0,72. La decelerazione non supera 1,5 g e il carico sul pedale del freno è di 46 kg.
Usciti dalla curva 13 i piloti hanno un breve allungo che porta alla curva 14 che ha un angolo di 90° verso sinistra. La velocità iniziale delle vetture da Formula 1 è di 172 km/h e in 69 metri, frenando per 1,07 secondi le vetture raggiungono la velocità finale di 95 km/h. La decelerazione è di poco sotto alla media con i suoi 2 g e il carico sul pedale del freno è di 68 kg.
I piloti usciti dalla curva 14 hanno di fronte a loro le curve 15 e 16 che sono entrambe verso destra, ma con una traiettoria strettamente collegata visto che sono da fare in pieno. Queste due curve lanciano le vetture verso la curva 17 che è senza dubbio la più insidiosa perché i piloti sono costretti ad allargare la traiettoria in frenata e quindi i bloccaggi sono molto frequenti, ma la via di fuga permette ai piloti di andare esterni alla curva senza problemi. Anche la curva 17, verso destra è a 90 gradi e richiede una frenata abbastanza impegnativa visti i 261 km/h iniziali e gli 86 km/h finali in 111 metri per 1,35 secondi con una decelerazione massima di 3,4 g e un carico sul pedale di 113 kg.
Lo spettacolo in curva 18 e 19 è unico poiché si passa sotto una struttura dotata di luci di colori variabili che si illumina con l’arrivare della notte e funziona da vero e proprio ponte. La curva 18 immette sotto questo spettacolo luminoso e la frenata richiesta per percorrere questa curva verso sinistra ad angolo retto è abbastanza leggera poiché si passa da 140 km/h a 100 km/h in 47 metri, frenando per 0,83 secondi con una decelerazione di 1,6 g e un carico massimo sul pedale di 51 kg. Passate sotto la struttura le vetture affrontano la curva 19 che vede un guardrail all’esterno in cui le vetture che commettono errori possono andare a sbattere. Come tipo di curva la 19 è identica alla 18 e anche il tipo di frenata è molto simile poiché le monoposto arrivano con una velocità di 157 km/h e frenando per 55 metri in 0,90 secondi raggiungono i 106 km/h necessari per percorrere la curva. La decelerazione è di 1,8 g e il carico sul pedale è di circa 60 kg.
Un breve allungo porta alle 2 curve finali verso destra e anche queste con un angolo simile alle precedenti. La frenata della ventesima curva fa perdere ai piloti 100 km/h (da 245 km/h a 145 km/h), mentre lo spazio di frenata (72 metri) e il tempo di frenata (0,96 secondi) sono piuttosto ridotti. Il carico sul pedale è di poco superiore ai 100 kg e la decelerazione è vicina alla media (3,1 g). L’ultima curva ha una frenata molto simile visto che la velocità iniziale è di 230 km/h e, frenando per 90 metri in 1,17 secondi, i piloti raggiungono i 111 km/h. La decelerazione è molto simile alla precedente e il carico sul pedale del freno è di 97 kg.
Il circuito di Yas Marina regala sempre emozioni e visto che quest’anno è in palio il titolo mondiale piloti ci sarà sicuramente da divertirsi!
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