Rosberg, Massa, Button: se non è amore, io non so cos’è
C’è chi ha scritto le ultime pagine della sua carriera. Con una lacrima in più e il riflesso di una luce offuscata, messa lì a consolare chi ha preferito dire addio. E c’è chi, invece, ha raggiunto la sua meta, dall’abisso al paradiso, raccogliendo le preghiere e le speranze di chi ha creduto in lui.
Nico Rosberg, Felipe Massa e Jenson Button sono le prime stelle che splendono dopo il tramonto di Abu Dhabi. Una, quella del tedesco, la più luminosa. Le altre due, meno intense ma con una scia decisamente rilevante. Una strada maestra la loro: hanno dato tanto, forse troppo. Ed hanno deciso di lasciare, e fare posto a chi ha ancora molti chilometri da percorrere.
Per Felipe quello negli Emirati Arabi è stato il suo secondo “ultimo giorno”. Il primo, quello vero, era arrivato in Brasile. Lì dove ha accarezzato per qualche istante il suo momento di gloria, per poi vederlo svanire a pochi metri dalla storia. Otto anni in Ferrari, molte gioie ed un infortunio terribile ma che gli ha dato le attenzioni dei suoi tifosi, necessarie per provare a ripartire dal bello che aveva costruito. Il mondiale 2008 resterà il sogno e l’incubo, ma ciò che non svanirà è la consapevolezza di aver dato tutto ciò che poteva per chi l’ha amato.
L’immagine di Felipinho che saluta il suo papà al box, in partenza per l’ultima gara della sua carriera, è un quadro struggente ed ammirevole. Segna il corso del tempo e disegna quello che sarà il futuro: un padre che accompagnerà il figlio passo dopo passo, magari a calcare le sue stesse orme.
Se mai dovesse avverarsi, questa bellissima favola sarebbe solo un deja vu. Perchè tutto ciò è già accaduto. Keke e Nico, il campione del mondo ed il suo bambino che finalmente entra nel mondo dei grandi. Non quello degli adulti, perchè il giovane Rosberg ha già dimostrato di essere maturo, ma in quello dei signori di questo sport. Campione del mondo, come il suo papà, 34 anni dopo. Un romantico rock show iniziato sui kart, con la tuta personalizzata e gli occhioni di chi ha tra le sue mani il suo destino. Il video pubblicato da Nico sui suoi profili social strappa lacrime ed applausi. E’ il lieto fine di una favola, immaginata ed inseguita sin dalle prime curve della sua vita da pilota. Mano nella mano con papà, disposto a tutto per suo figlio, lì dove è l’amore incondizionato a muovere tutte le cose.
Chi ci ha sempre messo l’amore, nonostante tutto, è Jenson Button. Una promessa mantenuta, tra alti e bassi, ma con la stessa passione del primo giorno. Gli anni in Williams, Benetton e Renault trascorsi a farsi le ossa, in attesa di una consacrazione. Poi il passaggio alla Bar e quel 2004 a due gradini dal sogno, dietro le Rosse. Le stagioni alla Honda hanno offuscato le sue certezze, fino a quel fulmine a ciel sereno chiamato Brawn GP che ha trasformato in realtà tutto ciò che aveva solo immaginato. In McLaren arrivò il secondo posto iridato, dietro un talento cristallino e un gioiello chiamato RedBull. Da quel momento, una carriera in discesa ma sempre con il sorriso di chi ha scelto il lavoro più affascinante del mondo. E ne è uscito vincitore.
Tre storie di passione, adrenalina ed sogni. Innamorarsi della velocità, sfida dopo sfida, abbracciando le rivincite e versando lacrime di gioia. Con gli addii di Felipe e Jenson si chiude un’epoca, mentre con Nico apriamo un nuovo capitolo. Sarà lui l’uomo da battere. Porterà in pista con se il sorriso di chi non lo ha mai abbandonato. Quelle persone che gli hanno trasmesso l’amore, un sentimento comune a tutti, anche ai più duri.
Grazie Felipe, grazie Jenson. Due carriere da #F1aFavola