Buon Natale e tanti auguri di buon compleanno a…
Dopo una lunga attesa, anche il giorno di Natale è finalmente arrivato. E’ forse la festività più “magica”, dove i valori positivi dell’uomo sembrano, almeno per un giorno, prendere il sopravvento su tutti gli aspetti negativi della vita. Diciamocelo, il clima natalizio non può essere minimamente paragonato a quello di nessun altro al mondo, che sia legato alla religione o meno.
Vi sono persone che il 25 dicembre, oltre a trovare i regali sotto l’albero, scartano anche i doni ricevuti per il proprio compleanno. Molti di voi conosceranno sicuramente un amico o un parente nato il giorno di Natale, e la grande famiglia della Formula 1 non fa certo eccezione. Le gare, in questo periodo dell’anno, ovviamente non ci sono. Esistono però i piloti, uomini coraggiosi che tornano più “comuni mortali” fuori dal proprio abitacolo.
In tutta la storia della Formula 1, soltanto due persone compiono o hanno compiuto gli anni il 25 dicembre: l’italiano Giancarlo Baghetti ed il brasiliano (di origine italiana) Wilson Fittipaldi, nonché fratello del campione del mondo Emerson. In occasione di queste due ricorrenze, ripercorriamo la breve storia di entrambi i personaggi, poco vincenti nella massima serie ma comunque curiosi e degni di nota.
Wilson Fittipaldi: il fratello d’arte
E’ il 25 dicembre 1943. Nella città brasiliana di San Paolo c’è un italiano, emigrato dalla Basilicata, che sta per diventare padre per la prima volta. E’ un giorno speciale per il signor Fittipaldi e per sua moglie, che proprio a Natale coronano il sogno di diventare genitori grazie al loro primogenito, che di li a poco verrà battezzato con il nome di Wilson. Nessuno lo sa, ma quel bambino darà il via ad una delle dinastie più emblematiche dell’intero panorama automobilistico. La carriera di Fittipaldi nel mondo delle corse inizia negli anni ’60, quando inizia a farsi le ossa con i kart e successivamente in competizioni di prima fascia come la Formula 3 e la Formula 2. E’ proprio quest’ultima categoria che darà una svolta alla sua carriera di pilota: nel 1972 infatti prende regolarmente parte al campionato, piazzando subito ottime prestazioni nei primi appuntamenti. Le performance di Wilson convincono addirittura alcuni team di Formula 1, compresa la Brabham. Il team inglese, passato proprio in quell’anno sotto la gestione di un certo Bernie Ecclestone, è costretto a fare i conti con il KO di Carlos Reutemann, fermo ai box con una caviglia fratturata in seguito ad un incidente avvenuto proprio in Formula 1. Serve un sostituto in tempi brevi, e la scelta cade proprio sul brasiliano Wilson Fittipaldi, che fa dunque il suo esordio nella massima serie nel Gran Premio di Spagna, sul circuito madrileno di Jarama.
Contrariamente alle aspettative generali, il debutto dell’italo-brasiliano è ottimo, tanto che sfiora addirittura la zona punti classificandosi 7° (allora bisognava giungere almeno al 6° posto per ottenere punti). La stessa posizione di classifica si ripeterà in Germania, ma per il resto della stagione, nonostante qualche buona prestazione, la sua Brabham non arriverà nemmeno a tagliare il traguardo.
Con il 1972 ormai in archivio, e con il fratello Emerson che si laurea campione del mondo proprio in quella stagione, Fittipaldi sembra destinato a tornare nelle categorie minori, lì dove potrebbe accumulare esperienza per poter presentarsi nelle migliori condizioni in Formula 1. Ma mentre Reutemann si ristabilisce dall’infortunio, la seconda guida Graham Hill non prolunga il contratto con la Brabham, lasciando quindi il sedile libero. Ecclestone gioca dunque la carta di Wilson come secondo pilota, formando così una coppia di piloti tutta sudamericana. Nel primo appuntamento della stagione 1973, proprio a casa di Reutemann, in Argentina, Fittipaldi coglie un sensazionale sesto posto, conquistando così i suoi primi punti iridati in carriera. Nonostante la partenza con il botto, il resto del campionato si rivela un’autentica delusione per il brasiliano. Costantemente surclassato dal proprio compagno di squadra e tormentato da svariati ritiri, Fittipaldi non riesce ad imporsi come vorrebbe. L’unica gioia arriva nuovamente in Germania. Stavolta Wilson è protagonista di un brillante 5° posto, un piazzamento che non riuscirà mai più ad eguagliare.
Chiudendo la stagione con il magro bottino di 3 punti, il brasiliano decide di prendersi un anno sabbatico per il 1974, stagione nella quale il fratello porta a casa il suo secondo titolo mondiale. Le ragioni che spingono Fittipaldi ad una stagione di stop verranno a galla solo successivamente: la pausa serve infatti per realizzare un sogno che Wilson realizza nel 1974.
Sulla griglia di partenza della prima gara in calendario, lui ed Arturo Merzario si ritrovano compagni di squadra del primo team brasiliano della storia della Formula 1: la Copersucar, fondata appunto da Wilson Fittipaldi.
Il team, che successivamente cambierà denominazione prima in Copersucar-Fittipaldi e poi in Skol, trasforma in realtà ciò che per il sudamericano di San Paolo era un sogno. Eppure, nonostante l’emozione, sarà l’inizio di un incubo sportivo.