Prendete uno Stoffel Vandoorne e un Lance Stroll e posizionateli rispettivamente in Mclaren e in Williams. Prendete un Esteban Ocon e spostatelo in Force India. Poi prendete un Carlos Sainz Jr e un Daniil Kvyat e date loro una Toro Rosso motorizzata Renault 2017. Aggiungete un Max Verstappen in RedBull, un ottimo Pascal Wehrlein dal futuro ancora incerto, togliete di mezzo il Campione del Mondo in carica e infine agitate tutto per stravolgere il regolamento.
Tutti gli ingredienti per un 2017 esplosivo sembrano esserci.
Innanzitutto, una rapida occhiata ai nuovi arrivi:
Stoffel Vandoorne, classe 1992, belga, campione GP2 2015. Membro del programma McLaren per giovani piloti dal 2013, è terzo pilota della scuderia britannica a partire dal 2014, ruolo che lo porta a debuttare in F1 nel Gran Premio del Bahrain a seguito dell’incidente subito da Fernando Alonso in apertura di stagione, battendo in qualifica e in gara il compagno di squadra Jenson Button, concludendo in decima posizione e conquistando il primo punto iridato della stagione per il team. Nel 2017 sarà pilota titolare a fianco del due volte campione del mondo Fernando Alonso.
Lance Stroll, classe 1998, canadese, campione European F3 2016. Membro della Ferrari Driver Academy nel 2015, che lascia al termine dello stesso anno per entrare nel programma della Williams, per la quale compie una serie di test privati su diversi circuiti del mondo nel corso del 2016, per poi essere annunciato come sostituto di Felipe Massa come pilota titolare in Formula Uno per la stagione 2017, spogliando Max Verstappen dal titolo di pilota piĂą giovane del Circus.
Con metà dei piloti già confermati attualmente di età inferiore ai 25 anni (9 su 18, ovvero Stroll, Verstappen, Sainz, Kvyat, Ocon, Wehrlein, Magnussen, Vandoorne e Palmer), la prossima stagione ha tutta l’aria di rappresentare l’ufficiale punto di svolta per quanto riguarda il ricambio generazionale che si respira nell’aria da tempo.
Si era intuito nel 2014 con il debutto del quasi ventenne Kvyat, era diventato evidente nel 2015 con l’entrata in scena di Sainz e, soprattutto, dell’ancora minorenne Verstappen e si è rafforzato quest’anno grazie a Wehrlein prima e ad Ocon poi.
Forse non è troppo esagerato parlare dell’inizio di una nuova epoca, anche solo considerando i tre punti fondamentali che, per quello che sappiamo noi al momento, andranno a definire la stagione 2017:
1. il cambio regolamentare riguardante le vetture. Macchine totalmente nuove, stile di guida diverso, differente preparazione per i piloti. Certamente un ottimo punto di partenza che garantisce una buona dose d’imprevedibilità . Non garantisce, certo, la fine del dominio Mercedes e una maggior competitività , ma neppure le esclude.
2. la presenza di piloti particolarmente giovani e talentuosi che potrebbero dominare la scena per diversi anni, divenendo dei veri e propri simboli della nuova Formula Uno.
3. la partenza di alcuni tra i piloti con piĂą esperienza, come Felipe Massa, Jenson Button e anche lo stesso Nico Rosberg, con la riserva, per il 2018, di Kimi Raikkonen, verosimilmente alla sua ultima stagione in Formula Uno, e Fernando Alonso, il quale ha messo in chiaro che, se le vetture 2017 non fossero state divertenti, si sarebbe dedicato ad altro.
Inoltre, tra Sauber e Manor – scuderia note per il loro interesse nei piloti più giovani -, ci sono ancora tre sedili disponibili, perciò non è detto che le sorprese siano finite qui. C’è forse da aspettarsi un ritorno oppure un acquisto dal campionato GP2.
Comunque lo si legga, il 2017 appare come l’anno del cambiamento.