La Formula 1 su Twitter: quale Gp ha vinto la sfida degli hashtag?
Come si fa a restare in contatto con il mondo della Formula 1? Diciamoci la verità, il Circus è sempre stato un ambiente chiuso, dove solo pochi eletti possono entrare e godere appieno dello spettacolo.
Una bella frase, presente in un video-riassunto di una stagione di Formula 1, il 2010, diceva: “Loro (i piloti) vivono in un mondo al di là del nostro, dove l’uomo e la macchina diventano tutt’uno!”
Insomma, sapere che cosa fanno i beniamini è sempre stato complicato, o per lo meno lo è stato in passato.
Partiamo da Michael Schumacher. Quando festeggiò i suoi 20 anni di Formula 1 gli fu fatta una domanda semplice: “Che cosa ti sembra sia cambiato di più, oltre alle vetture?”
Il Kaiser rispose in modo semplice e preciso: “I giornalisti!” e poi continuò “Prima in corsia box c’erano pochi giornalisti con cui facevi facilmente amicizia, li incontravi spesso e qualche volta li portavi anche a cena fuori. Adesso se dovessi offrire cena a tutti i giornalisti che incontro sarei in bancarotta”.
Sono partito da qui perché mi ha dato uno spunto interessante per parlare della Formula 1 non solo tra i tifosi, ma anche tra la gente di tutti i giorni. Prima i giornalisti erano pochi perché ciò di cui si parlava era semplicemente dei risultati delle prove e della gara, ma adesso la gente vuole sapere sempre di più. Vuole sapere quale ambiente regna all’interno del box, vuole sapere se il loro pilota preferito sta pensando di cambiare scuderia oppure di restare, insomma i tifosi vogliono sapere tutto!
Questo è un bene perché vuol dire che l’interesse per questo sport c’è sempre nonostante il non più giovanissimo Bernie Ecclestone.
Prima cosa da fare: espandere la fascia di età interessata! La Formula 1 è molto attiva su i social network più famosi come Facebook e Twitter e questo fa avvicinare sempre più persone di diverse età, anche i più giovani. Mister E. sa come promuovere il suo marchio e chi segue la Formula 1 su Twitter si sarà accorto come le notizie vengono ben pubblicizzate, come i risultati vengono messi in tempo reale con tanto di classifiche e come dopo le qualifiche ci sia sempre il pole-position lap, dove saliamo in macchina assieme all’autore del giro più veloce, che per i veri appassionati vuol dire volume a 100 e guai a chi parla!
Prendiamo ad esempio gli hashtag ufficiali dei vari Gran Premi. Quest’anno su Twitter i vari Gran Premi sono stati citati per un totale di 2.616.433 volte che diviso 21 circuiti da una media di 124.593 hashtag per GP. Quindi è probabile che oltre di 100 mila persone, nel week-end parlavano di Formula 1 il che vuol dire quasi 2 stadi da calcio pieni (dipende da stadio a stadio) ogni week-end.
Inoltre, grazie all’infograficagrafica, si può notare come la maggior parte delle citazioni si sono avute in alcuni Gran Premi chiave in cui sono accaduti fatti che hanno scatenato il web, ma vediamo di citarne i più importanti.
Gran Premio d’Australia: 176.438 tweets che hanno dato il via al mondiale di Formula 1;
Gran Premio di Spagna: 212.015 tweets, quella famosa 4° curva in cui il box Mercedes si divise;
Gran Premio di Monaco: 212.058 tweets, la pioggia promette spettacolo e ci pensa Lewis Hamilton;
Gran Premio di Gran Bretagna: 131.734 tweets probabilmente dovuti alle proteste per la partenza dietro la Safety Car;
Gran Premio del Brasile: 233.224 tweets in cui Max Verstappen ha insegnato a tutti come si guida sotto la pioggia;
Gran Premio di Abu Dhabi: 182.582 tweets #F1Finale giusto per restare in tema.
Il numero minore di tweets si è avuto a Singapore con “soli” 77.342.
I social network hanno quindi molto successo, ma anche per un altro motivo molto più semplice: permettono di seguire i propri idoli, di vederli postare foto, oppure esprimere un pensiero sui risultati ottenuti o meglio ancora possono permettere interagire con i fan, perché in fondo sono persone comuni di cui alcune molto giovani che si divertono a far vedere ai propri tifosi come si comportano nella vita quotidiana, quando la tuta da corsa e il casco sono nell’armadio.
A molti fa piacere vedere Verstappen che gioca ai videogiochi, Hamilton che si fa foto divertenti o spaventa una tigre (anche se non sono molte le persone che vorrebbero farlo) oppure vedere Fernando Alonso che anche quando è in vacanza si mette alla prova nelle sue uscite in bici o nelle lunghe sessioni di allenamento. Fa piacere sapere che in qualche modo quei Cavalieri del Pericolo che sfidano la sorte, sono persone normali che fuori dal circuito hanno una vita normale.
Forse lo spettacolo che la Formula 1 regala ultimamente non è il massimo, ma quella dei social è sicuramente la strada giusta per far tornare grande questo sport.