Il precampionato, la F310B e le speranze del pilota tedesco.
Sono passati esattamente vent’anni da quei giorni del febbraio ’97 fatti di prove, chilometri e speranze. Speranze per un campionato, il secondo dell’era Schumacher, che si rivelerà essere il primo, dopo tanti anni, dal 1990 per esattezza, a vedere un Cavallino in fase di risalita e davvero in lotta per il titolo mondiale, sia quello Costruttori che quello Piloti.
L’epilogo è noto a tutti; duello iridato tra Jacques Villeneuve e Michael Schumacher, ultima gara, Gran Premio d’Europa, Jerez de la Frontera. In qualifica accade l’incredibile, con tre piloti a marcare lo stesso identico tempo, 1”21’072 per Villeneuve, Schumacher e Heinz Harald Frentzen. In gara autoscontro Schumacher –Villeneuve e addio mondiale per 3 punti, 82 a 78 per il canadese su Williams.
“La Ferrari è ok per Schumi” titolava la Gazzetta dello Sport il 27 febbraio del 97. E al di là dell’evolversi di quella stagione, è suggestivo rileggere le dichiarazioni del precampionato in vista della gara che si sarebbe tenuta in Australia, il primo dei 17 GP previsti. Un’altra era, nel bene e nel male.
“I collaudi sono andati benissimo…sarà importante presentarsi a Melbourne dopo aver fatto tanti chilometri di prova” spiegava Schumi. E qui pensi subito alla F1 odierna praticamente senza test invernali, uno sport senza allenamenti. “A Fiorano Schumi non si accontenta di semplici collaudi scrupoloso com’è…occorre un intero pomeriggio per deliberare le 3 Ferrari che fra una settimana in Australia cominceranno la grande avventura” raccontava l’inviato della Gazzetta. E per la gioia dei tifosi sottolineava come “c’è parecchia gente oltre le reti della pista; una gran pacchia, una specie di battesimo della F310B al quale è oltremodo suggestivo assistere”. State già risentendo quel rombo, quell’armonia di 10 cilindri, lo 046, in 3000 centimetri cubici dite la verità… Ma anche la vista ha la sua soddisfazione come si avverte dalle parole di un tifoso assiepato tra i tanti ad ammirare la vettura che poi avrebbe vinto 5 gare insieme a 3 pole e altrettanti giri veloci. “Colpisce gli occhi” esclamava commentando la monoposto che proprio per la nuova stagione si presentava, un po’ per scelta e un po’ per via dell’accordo più stringente con la Marlboro come main sponsor, di un bel rosso più acceso del solito.
“…Noi partiamo con molta fiducia, con un po’ di fortuna credo che il podio possa essere alla nostra portata. Un avvio di campionato del genere mi soddisferebbe in pieno; sarà importante raccogliere più punti che si può per cominciare a creare le basi per quando saremo veramente forti e competitivi”. Quando si dice avere la vista lunga…
Certo oggi è un’altra epoca per la F1 come per Maranello, ma chissà che queste ultime parole cariche di speranza di Michael, anche a vent’anni di distanza, non valgano pure in vista di una stagione, quella del 2017, che vede una rossa in cerca di riscatto e, ironia della sorte, un altro tedesco, non di Kerpen stavolta, che da piccolo si addormentava sotto il poster del suo idolo Michael.
“La Ferrari è ok”. Chissà che quel titolo non si possa riscrivere.
Marcello Onéri