Gian Paolo Dallara: nel 2017 chi sta perdendo ha una chance in più!
Intervistato dall’icona del giornalismo del motorsport, Leo Turrini, l’ingegner Gian Paolo Dallara espone tutte le sue perplessità sulla F1 che verrà. “Non comprendo perché abbiano deciso di puntare su un carico aerodinamico più alto. Ciò significa tecnicamente rendere quasi impossibile il sorpasso”. E sulla Ferrari: “Quando si ricomincia a giocare con un mazzo di carte completamente nuovo, chi sta perdendo ha una chance in più…”
In attesa che il lavoro invernale svolto nelle fabbriche, lasci spazio alle presentazioni e ai primi riscontri in pista, si moltiplicano i pareri su come sarà la Formula 1 2017, alla luce dei nuovi regolamenti tecnici e delle nuove monoposto.
Una persona che, per l’esperienza maturata, e i risultati ottenuti oltre oceano, ha pieno diritto a poter dire la sua, è sicuramente l’Ingegnere Gian Paolo Dallara.
Il titolare dell’omonima casa automobilistica, che nel paese a stelle strisce ha mietuto i suoi principali successi, intervistato da Leo Turriini, per le pagine del suo blog (http://blog.quotidiano.net/turrini/), ha espresso tutte le sue riserve sulla Formula 1 del futuro.
In particolare l’imprenditore emiliano, profondo conoscitore della progettazione e della dinamica delle monoposto, ha criticato i nuovi regolamenti riguardanti l’aerodinamica: “Delle nuove regole, da ingegnere, non comprendo perché abbiano deciso di puntare su un carico aerodinamico più alto. Ciò significa tecnicamente rendere quasi impossibile il sorpasso, perché nessuno potrà prendere la scia di chi sta davanti. Ci si lamenta del poco spettacolo in F1 e poi si va in direzione opposta…”.
Più neutrale il suo giudizio sulla Power Unit: “La Formula Uno è, e deve essere sperimentazione tecnologica al massimo livello. L’ibrido abbinato al turbo va in questa direzione, è una sfida per chi produce automobili, ha un senso…”.
Viene poi spontaneo il confronto con le competizioni americane, dove prevale l’aspetto spettacolare delle gare automobilistiche rispetto a quello dell’agonismo: “in America hanno l’ossessione di livellare la competizione. In ogni maniera. Prendi le bandiere gialle, i ricompattamenti, eccetera”. La F1 ha un’altra filosofia “e infatti si sono inventati la virtual Safety CAR per conservare i distacchi in pista…”.
Si tratta di approcci diversi, “uno scontro quasi culturale” come lo ha definito lo stesso Dallara.
Non può certo mancare una domanda sulla Ferrari, circa le prospettive e le aspettative per la nuova stagione, sulle quali l’ingegnere emiliano preferisce non sbilanciarsi: “La Ferrari? Quando si ricomincia a giocare con un mazzo di carte completamente nuovo, chi sta perdendo ha una chance in più…”
Infine una frecciatina al Presidente della Rossa, Sergio Marchionne: “Mai Marchionne mi ha chiesto qualcosa per il reparto corse della Ferrari. E ha ragione, perché con la mia azienda io lavoro su altre cose”.