F1 2017 | Dopo i Test, ecco a voi l’ipotetica griglia di partenza di Melbourne
Finiti i test, si inizia a fare sul serio! Le scuderie di F1 sono tutte al lavoro per riparare ciò che non ha funzionato e per migliorare ciò che invece ha rispettato le attese.
Aspettative, domande, pronostici, speranze; in questo periodo tutti attendono il primo Gran Premio d’Australia sperando di vedere il proprio beniamino davanti a tutti quando la prima bandiera a scacchi sventolerà nel cielo di Melbourne.
Con i test F1 appena conclusi ci ci siamo fatti qualche idea sui valori in pista. Nei test pre-stagionali però alcuni team si sono nascosti e mostreranno gli artigli solo durante il primo week-end di gara.
Guardando i tempi, i chilometri e i tipi di gomme usate possiamo provare a stilare una classifica che sarà la nostra provvisoria starting grid di Melbourne e poi, il 26 marzo, vedremo se i nostri pronostici saranno rispettati.
I dati saranno anche confrontati con quelli dello scorso anno per vedere evidenti miglioramenti o peggioramenti. È chiaro che non faremo la classifica pilota per pilota, ma parleremo di scuderia in generale definendo le varie forze.
Prima Fila: Mercedes AMG F1
Molte volte la risposta più semplice è quella giusta. Il primo posto della Mercedes non viene soltanto dal fatto che in questi tre anni è stata la scuderia da battere, ma anche da ciò che ha mostrato durante i test a Barcellona.
Come lo scorso anno, la casa di Stoccarda è stata la vettura che ha passato più tempo in pista con 1096 giri per un totale di 5102 km. La differenza rispetto al 2016 è che durante questi test, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton hanno occupato le posizioni di alta classifica e hanno usato tutte le mescole messe a disposizione dalla Pirelli per fare le simulazioni gara.
L’anno passato la Mercedes si nascose tantissimo durante i test, ma arrivati a Melbourne fu la vettura che tutti temevano e con Nico Rosberg riuscì a vincere i primi 4 Gran Premi senza preoccuparsi troppo degli avversari. Insomma facendo un confronto con lo scorso anno sembra che quest’anno la Mercedes sia ancora più forte, alcuni parlano di motori depotenziati, di possibili tempi al di sotto del 1:18, di un motore con 70 cavalli in più e di una vettura con ampie zone di miglioramento. Hamilton ha detto che non sono loro i favoriti, ma ci viene da pensare che sia soltanto pretattica, o forse c’è qualcosa di vero?
Seconda Fila: Scuderia Ferrari
È la sorpresa dei test! Il silenzioso inverno ha portato bene alla Scuderia di Maranello che si è mostrata solida e veloce, oltre ad aver saputo mettere in pista una monoposto innovativa.
Non possiamo ancora dirlo con certezza, ma probabilmente durante le prime gare del campionato la Ferrari sarà molto vicina alla Mercedes di quanto non fosse nel 2016; poi dipenderà molto dallo sviluppo della vettura. Molti adesso potrebbero dire: “Ma anche lo scorso anno era vicina alla Mercedes e poi sappiamo com’è andata a finire”. Esatto, anche lo scorso anno le Rosse erano vicine alle Frecce d’Argento, ma vi era un grandissimo problema chiamato affidabilità. Quest’anno la situazione è diversa: 956 giri per un totale di 4450 km e problemi di affidabilità quasi inesistenti.
Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen sono sempre stati tra i più veloci e al tempo stesso molto costanti con i tempi e il silenzio stampa ha consentito ai meccanici di lavorare in serenità e senza troppe pressioni. Rispetto allo scorso anno il progresso è stato enorme e alla Mercedes, durante questi test, qualche dubbio è sorto. La Ferrari non è la favorita, soprattutto dopo lo scorso anno, ma sembra essersi riconquistata quella seconda fila in griglia e forse è un poco più vicino alla prima fila. Può davvero fare un anno interessante regalando qualche gioia ai suoi tifosi.
Terza Fila: RedBull Racing
Tutto nella norma nella casa austriaca. Rispetto agli altri due top-team la RedBull gira sempre poco durante i test e fin qui tutto sembra essere tranquillo. Unico campanello di allarme quel motore Renault che ha mostrato qualche problema, ma stando alle voci del paddock, non è niente di preoccupante.
684 giri per un totale di 3184 km con qualche tempo abbastanza rilevante. Partire in 3° fila rispetto allo scorso anno sarebbe un enorme passo in avanti per la RedBull visto che Daniel Ricciardo partì ottavo e Daniil Kvyat 18°.
Tuttavia sarebbe anche un passo indietro rispetto alla fine del campionato 2016, quando la RedBull era l’unica diretta rivale della Mercedes. Insomma qualcosa non torna!
Quest’anno doveva essere l’anno in cui la RedBull avrebbe sfidato ad armi pari la Mercedes, ma i piloti iniziano ad avere qualche piccolo dubbio. Max Verstappen ha affermato che le prime gare non saranno proprio al top e forse avranno delle difficoltà, ma poi raggiungeranno i top-team. È possibile che stiano già facendo un passo indietro? Forse stanno commettendo lo stesso errore che lo scorso anno fece la Ferrari? Per ora sembra di sì.
Sguainare la spada e dichiarare guerra alla Mercedes è rischioso, i tedeschi sono forti e possono metterti addosso una pressione enorme che può far diventare il tuo anno di lancio un vero e proprio calvario. La possibilità che la RedBull si sia nascosta è concreta, ma concrete erano anche le volte in cui la RB13 si fermava a bordo pista oppure restava per ore chiusa nel proprio box. Quindi come scrissi molto tempo fa riguardo la sfida che la Ferrari aveva lanciato alla Mercedes, mi ripeterò dicendo: “Stai attenta RedBull perché provando ad avvicinarsi troppo al “Sole” Mercedes si rischia di finire scottati!”
Quarta Fila: Williams F1
Questa quarta fila non è poi così scontata. Se la RedBull dovesse accusare dei problemi, la Williams sarà pronta ad approfittarne e dopo quanto visto durante i test vi è una buona possibilità che la vettura di Grove sia subito dietro i top-team, magari in qualche gara lì a battagliare per il podio.
Il problema della vettura inglese, durante un campionato, è molto simile a quello di cui soffre la Ferrari in questi anni, cioè la mancanza dello sviluppo. Proprio questo punto però può aver subito un grandissimo cambiamento perché l’arrivo di Paddy Lowe dalla Mercedes, ha portato idee nuove che si potranno rivelare interessanti per il futuro.
Il problema attuale della Williams si chiama Lance Stroll. Il giovane canadese ha mostrato qualche difetto di gioventù, cosa perfettamente normale, che però hanno costretto la scuderia di Frank Williams a giornate intere di stop.
Nonostante questo, la Williams ha percorso 800 giri con un totale di 3724 km grazie anche ad un motore Mercedes che di rompersi proprio non vuole saperne e ad un Felipe Massa che sembra adattarsi perfettamente a queste vetture.
Rispetto allo scorso anno quindi non ci sarebbero grossi miglioramenti anche se la FW40 sembra essere molto più vicina alle tre la davanti. La Williams può rendersi protagonista in un mondiale pieno di incognite.
Quinta Fila: Force India
Sicuramente non la vettura più bella del 2017, ma quella indiana si è mostrata una monoposto molto performante. Forti anche loro del motore Mercedes e della guerra scatenata con la Renault, Sergio Perez ed Esteban Ocon hanno racimolato una bella quantità di giri, 785, per un totale di 3654 km.
Lo scorso anno la scuderia di Mallya aveva iniziato il mondiale ad Albert Park proprio in questa posizione dello schieramento e nel corso del campionato erano riusciti a raggiungere la Williams per poi sorpassarla.
Non è così scontato che la vettura di Grove sia davanti alla VJM10, ma durante i test le FW40 sono apparse leggermente più in forma.
Nel 2016 infatti Nico Hulkenberg riuscì a far segnare il miglior tempo nella 3° giornata e anche Perez e Alfonso Celis erano riusciti a stare sempre nelle posizioni di alta classifica. Quest’anno invece c’è da rilevare soltanto un terzo posto di Ocon nella 7° giornata, mentre gli altri giorni le vetture indiane si aggiravano attorno alla 6°/8° posizione.
La Force India aveva affermato ad inizio anno di voler stupire tutti e vi sono grosse possibilità che ci riesca, ma dopo i primi test tutto sembra essere nella norma.
Sesta Fila: Scuderia Toro Rosso
Una tra le vetture con una livrea completamente rinnovata e dichiarata da molti tifosi e addetti ai lavori la più bella in assoluto.
La STR12 è una vettura completamente diversa rispetto a quella dello scorso anno.
Il problema, che ci fa posizionare la Toro Rosso in questa posizione, è il motore della Renault. La vettura di James Key si è mostrata molto innovativa, ma subire uno stop durante il filming-day non promette nulla di buono.
Daniil Kvyat e Carlos Sainz hanno definito la vettura fantastica, ma se la power unit presenta dei problemi si fa alla svelta a perdere posizioni in griglia. I giri percorsi sono pochi rispetto alle altre scuderie, 584 con un totale di 2719 km. Sul giro lanciato però la vettura si è comportata bene e per questo ci fa ben sperare per una maggiore vicinanza in qualifica rispetto ai team che la precedono, poi però starà alla Renault dare il potenziale per poter competere.
Rispetto allo scorso anno si ha un piccolo passo indietro perché la STR11 montava il motore Ferrari della fine del 2015, che gli consentì ottime prestazioni oltre che ad un’ottima affidabilità, fondamentale nelle prime gare. In questo 2017 sembra che la PU Renault darà qualche grattacapo, ma se i problemi dovessero venir risolti prima dell’esordio a Melbourne, la Toro Rosso potrà ottenere risultati interessanti in alcune gare.
Settima Fila: Renault F1
Eccola qua, la scuderia tanto tirata in causa.
Alla presentazione della RS17 hanno lanciato un vero e proprio messaggio di guerra alla Force India, ma dopo i test sembrano già aver fatto il passo più lungo della gamba. Sicuramente è una vettura migliore rispetto a quella dello scorso anno che era stata messa in piedi velocemente visto il prelievo della Lotus, però affermare di essere al livello di un team che nel 2016 ha collezionato 165 punti in più sembra un tantino esagerato.
Il problema è identico a quello di RedBull e Toro Rosso, la power unit, ed è inutile ripetere che forse risolveranno il problema o forse no.
In questi test hanno collezionato 597 giri per un totale di 2779 km, 80 in più della Toro Rosso che si è ripresa il favore facendo segnare un tempo di 48 millesimi più veloce. In termini calcistici: “1-1 e palla al centro”. Sembra che Kevin Magnussen e Joylon Palmer se la giocheranno ad armi pari con la scuderia di Faenza, visto che il motore è lo stesso e soltanto i risultati diranno chi è veramente la 6° forza in campo.
Ottava Fila: Haas F1
Se fino ad ora abbiamo parlato solo di power unit, arriva il momento di cambiare argomento e citare uno dei problemi più strani che attanagliano la Haas, non solo da questi test, ma anche dal campionato del 2016.
I freni sembrano essere un elemento sconosciuto anche nella VF-17 che, come la vettura del 2016, soffre particolari problemi all’impianto frenante. Non su entrambe le vetture, sia chiaro, ma soltanto su quella di Romain Grosjean che quando ha parlato della nuova macchina dopo i test ha detto chiaramente: “I problemi ai freni sono tornati e non capiamo perché”.
Rispetto ai test del 2016 non si sono mai mostrati al top e ci aspettiamo quindi un inizio poco incoraggiante. Adesso però, i nostri lettori potrebbero dire: “I problemi ai freni sono molto meno importanti di quelli alla power unit, perché la Haas è 8°?”
La risposta è semplice, i problemi alla PU Renault ci sono, ma quando non si manifestano le vetture sono performanti, la Haas invece è stata molto alta con i tempi, anche se a livello di affidabilità è stata davanti a tutte le vetture motorizzate Renault con 715 giri e 3328 km. Le diamo un’ottava fila nella griglia anche per quanto mostrato a fine 2016 (in netto calo), ma avrà sicuramente le carte per giocarsela con Renault e Toro Rosso.
Nona Fila: Mclaren Honda
Non ultima perché un po’ nella Mclaren ci vogliamo credere, ma dopo quanto uscito dai test, la storica scuderia inglese rischia seriamente di fare il fanalino di coda.
Pochi giri, pochi chilometri, tempi alti, piloti insoddisfatti e un nuovo motore turbo-ibrido che fa acqua da tutte le parti. Doveva essere l’anno della rinascita e invece sembrano essere tornati al 2015 quando le vetture di Woking cambiavano continuamente motore.
I test servono per capire la macchina e decidere in quali zone migliorare, ma se non giri è inutile. Sono state soltanto 425 le tornate e i chilometri percorsi sono inferiori ai 2000 con 1978 km. Trovare un rimedio prima di Melbourne ad un motore che proprio non vuole saperne di funzionare sembra impossibile e per questo Stoffel Vandoorne e Fernando Alonso sono chiamati ad un anno iniziato con il piede sbagliato.
La delusione sul volto dei piloti è enorme. Alonso è apparso triste e demotivato e ha addirittura affermato che la potenza è talmente poca da riuscire a fare tutte le curva con il piede schiacciato sull’acceleratore. La Honda ha chiesto immediatamente scusa alla Mclaren, ma con le parole ci fai poco e servono i fatti, che forse tarderanno ad arrivare.
Decima Fila: Sauber
La scuderia elvetica chiude lo schieramento.
Lo scorso anno è stato molto difficile per la Sauber, ma agli albori di quest’anno sembrava essere pronta anche lei a una rinascita. È chiaro che metterla ultima è la cosa più semplice, ma questa posizione non è poi così scontata, perché l’affidabilità mostrata nei test ha lasciato tutti senza parole. È stato il 4° team per il maggior numero di giri con 800 precisi, che tradotti in chilometri corrispondono a 3724. Quello che forse è mancato un po’ è stato il tempo sul giro lanciato, ma chissà che la Sauber abbia cercato soltanto il passo gara e non la velocità? Insomma rispetto al 2016 sembra esserci un minimo di miglioramento, ma da quanto uscito dai test, rimane comunque il fanalino di coda. Forse Pascal Wehrlein e Marcus Ericsson potranno stupire in questo campionato, facendo sicuramente meglio dei soli 2 miseri punti dello scorso anno.
Parlando adesso di tempi cronometrati dei singoli piloti può sembrare che la Ferrari sia imprendibile visti migliori tempi con gomme SuperSoft, mentre gli altri su gomme Ultrasoft, più performanti, sono indietro. Questa classifica, considerando i migliori tempi per team è chiara:
1° Kimi Raikkonen (Ferrari) 1:18.634 Supersoft
2° Valtteri Bottas (Mercedes) 1:19.310 Supersoft
3° Felipe Massa (Williams) 1:19.420 Ultrasoft
4° Max Verstappen (RedBull) 1:19.438 Supersoft
5° Carlos Sainz (Toro Rosso) 1:19.837 Ultrasoft
6° Nico Hulkenberg (Renault) 1:19.885 Ultrasoft
7° Sergio Perez (Force India) 1:20.116 Ultrasoft
8° Kevin Magnussen (Haas) 1:20.504 Ultrasoft
9° Stoffel Vandoorne (Mclaren) 1:21.348 Ultrasoft
10° Marcus Ericsson (Sauber) 1:21.670 Ultrasoft
Ma ci può dire poco o nulla, se non che rispetto allo scorso anno si è presentato un incremento di circa 4 secondi.
Detto quindi delle varie scuderie parliamo un po’ dei piloti in generale, citando coloro che hanno rilasciato dichiarazioni interessanti.
Hamilton e Vettel si sono divertiti a puntare l’uno il dito contro l’altro dicendo che l’avversario aveva la macchina migliore del lotto, ma visti i tre anni passati viene da pensare che Lewis sia quello che ha detto una piccola bugia.
Felipe Massa sembra rinato e negli ultimi giorni ha rilasciato un’intervista in cui ha detto che è tornato perché ci sono delle condizioni ben precise, “Quali?” Boh! Nessuno tranne la Williams lo sa e forse ci attende qualche sorpresa.
Max Verstappen è l’unico che è andato contro la RedBull. Gli austriaci hanno detto che le loro vetture a Melbourne saranno competitive, invece il giovane olandese ha chiesto ai suoi fan di aspettare qualche gara perché Ferrari e Mercedes sono avanti. Pretattica o semplice verità? Aspettiamo Melbourne!
Fernando Alonso, la tristezza di un campione coinvolge sempre un po’ tutti. Forse è davvero arrivato al limite della sopportazione, lui che si sentiva pronto fisicamente ad una grande stagione si ritrova con una motore che proprio non va.
Ha iniziato l’anno attaccando subito la Honda, cosa più che lecita viste le situazioni, ma nel 2018 il contratto scade, che sia anche la data che terminerà la carriera di Nando in F1? Speriamo di no, ma la Honda ha detto che questi problemi sono inaspettati e non erano preparati a questa situazione.
Lewis Hamilton, ancora lui, questa volta con Kimi Raikkonen. Il pilota inglese ha affermato nelle ultime ore che il tempo di Kimi è incredibile e che è impensabile andare molto più veloce. Per ora i settori record fatti segnare durante i test parlano di un tempo ideale di circa 1 decimo meglio e fidatevi che nel Gran Premio di Spagna si andrà molto più veloci.
Concludiamo provando a fare un semplice pronostico della starting grid di Melbourne dei piloti, soltanto dei primi 5, ma usando per quello che valgono, i dati e le dichiarazioni.
1° Lewis Hamilton: è l’anno della vendetta, vuole vincere e mostrare a tutti che quello dello scorso anno è stato soltanto un caso.
2° Sebastian Vettel: il tedesco della Ferrari sembra veramente a suo agio con questa macchina e ha tutte le carte in regola per essere in prima fila a Melbourne.
3° Kimi Raikkonen: parla poco e fa parlare la pista, ma il più veloce dei test sa quanto la sua esperienze e il suo talento possano essere fondamentali.
4° Daniel Ricciardo: è il GP di casa e sicuramente vorrà far bene davanti al suo pubblico, e guai a dare RedBull e Adrian Newey per spacciati.
5° Valtteri Bottas: la prima qualifica sarà difficile, non puoi pretendere di andar forte subito, ma la sua macchina può fare il risultato, resta da vedere se il finnico altalenante degli ultimi anni troverà presto la prestazione.