Quello che McLaren-Honda ha mostrato durante le due settimane di test a Barcellona non ha certo confermato i segnali positivi intravisti a fine 2016. Questo fa quindi nascere un minimo di preoccupazione riguardante la motivazione dei piloti nel trovarsi di fronte ad un campionato con una macchina che non garantisce di riuscire a finire un Gran Premio.
Il capo della scuderia di Woking Eric Boullier ha dichiarato che “la situazione è più difficile per Fernando, perché vuole essere competitivo – che è quello che lo guida nella vita. Stoffel sta iniziando la sua carriera, mentre Fernando vuole solo divertirsi, che equivale a dire salire sul podio e gareggiare per la vittoria”.
Jacques Villeneuve ha detto la sua sul significato che una crisi di questo tipo può avere per un giovane pilota come Vandoorne: “Ovviamente non è bello per Stoffel, ma non penso nemmeno che ci perda molto” ha detto alla televisione belga RTBF. “Tutto quello che ha da fare è battere Fernando Alonso. Ed è meglio essere in un team come la McLaren piuttosto che a casa a girarsi i pollici”.
Il Campione del Mondo 1997 non si riferisce solo alla celebre legge non scritta secondo cui il primo da battere è il proprio compagno di squadra, ma anche all’impatto che un’eventuale sconfitta del belga sullo spagnolo potrebbe avere nel curriculum del giovane 24enne: “E’ un pilota professionista, non ha bisogno di portare un budget, cosa rara oggi, ed ha al suo fianco un pilota di grande spessore con cui confrontarsi e guadagnare credibilitĂ . Se fosse stato accanto ad un altro giovane pilota e l’avesse battuto, non avrebbe significato nulla”.
Vandoorne, dal suo canto, non si lascia scoraggiare dai test invernali: “Non abbiamo fatto i giri che avremmo voluto fare, ma non mi arrendo. Quando sarò in pista e potrò fare buoni giri, potrò spingere forte e fare del mio meglio con quello che ho ora” ha detto. Ha poi aggiunto: “Ma certamente abbiamo bisogno di fare un passo avanti per Melbourne”.