Dopo i deludenti test di Barcellona, la McLaren e il suo pilota di punta Fernando Alonso, non hanno nascosto la loro frustrazione nei confronti della Honda, che dopo due anni di partnership non sembra essere ancora in grado di fornire alla scuderia inglese un motore competitivo e affidabile. E dopo le frecciatine di Alonso (“La curva 3 si fa in pieno? Noi le facciamo tutte in pieno”), è arrivata la stoccata più decisa del Team Principal Eric Boullier: “Con il motore Mercedes saremmo vincenti”.
Mancano dieci giorni alla gara inaugurale di Melbourne, che aprirà ufficialmente il mondiale 2017.
I test di Barcellona, pur non essendo certo determinanti ai fini dell’individuazione dei reali valori in campo, hanno fornito delle informazioni importanti.
Si è vista una Ferrari in piena forma, con una monoposto veloce e affidabile. Una Mercedes che forse si è nascosta un pò, ma che non da l’impressione di poter dominare la stagione, come successo gli anni scorsi. E una Red Bull che sembra avere qualche difficoltà.
Ciò che è emerso in maniera lampante, è il riacutizzarsi della crisi McLaren-Honda. Il binomio anglo -giapponese è stata la vera delusione dei test invernali. Le monoposto guidate da Fernando Alonso e da Stoffel Vandoorne, oltre ad essere meno veloci di 35km/h rispetto alla concorrenza, hanno spesso dovuto far ricorso al carro attrezzi.
Basta un dato per far venire i brividi ai tecnici nipponici. In otto giorni di test la McLaren è riuscita a percorrere solamente 425 giri totali, contro gli oltre 1000 della Mercedes. Un divario impietoso. A dimostrazione che il lavoro da fare in casa Honda è ancora tanto: e il tempo è poco!
Dopo due anni, definiti di “apprendistato”, un colosso motoristico mondiale come la Honda, con alle spalle importanti successi iridati, dovrebbe essere li, a mettere in difficoltà Mercedes, Ferrari e Red Bull. E invece la Power-Unit giapponese, non soltanto non sembra progredire, ma i test di Barcellona hanno evidenziato un netto peggioramento rispetto al 2016.
Si perché ora è chiaro che il problema della monoposto è il motore: non il telaio che invece ha dimostrato di essere ai livelli della concorrenza.
Nei giorni immediatamente successivi alla debacle spagnola, Alonso aveva già mostrato il suo malumore, puntando nettamente il dito contro la Honda: “Abbiamo un solo problema: è la power-unit. Manca di affidabilità e non ha potenza. Siamo 30 km/h più lenti sui rettilinei, su ogni rettilineo”.
Ora è la volta di Eric Boullier sparare a zero sulla casa nipponica.
Già alla fine della scorsa stagione, il Team Principal della McLaren era stato chiaro nel definire le responsabilità della mancata competitività delle sue monoposto: “Se avessimo avuto il miglior motore quest’anno, avremmo vinto delle gare. Lo sappiamo, lo dicono i rilevamenti GPS delle velocità in curva”.
In un intervista rilasciata ad AS, l’ex Presidente della Lotus ha ribadito il concetto.
Innanzitutto ammettendo di non aspettarsi la mole di problemi venuti a galla con i test di Barcellona: “La verità è che stiamo avendo più problemi di quanto ci aspettassimo. Sapevamo che ne avremmo incontrati, ma davvero non così tanti come stiamo vedendo. Siamo costantemente al lavoro per ridurre la quantità di problemi e per essere in grado di andare più veloce”.
Una ulteriore aggravante è il poco tempo mancante alla gara di Melbourne: “Avremmo dovuto concentraci su questi problemi a gennaio non a marzo. Cia abbiamo messo molto tempo nel corso degli ultimi due anni per sistemare le cose, per tornare ad essere al fronte. Abbiamo avuto modo di fare un grande sforzo di ingegneria per arrivarci. Dobbiamo continuare a lavorare duro”.
E’ chiaro dalle parole di Boullier che, i dubbi principali sulla competitiva della monoposto nel mondiale 2017, riguardano il motore Honda: “Abbiamo fissato alcuni obiettivi molto ambiziosi: migliorare il telaio, il carico aerodinamico, le sospensioni. Quindi penso che la monoposto, il telaio, siano un buon pacchetto. Non so se il motore sarà in grado di competere con la Mercedes, Ferrari e Renault. Se avremo un buon motore saremo competitivi. Se no, non lo saremo. È così semplice”.
E alla domanda esplicita dell’intervistatore, ”Quante volte vi sarete chiesti dove la McLaren sarebbe con un motore Mercedes? Pensi che sareste stati in grado di vincere gare se aveste avuto un motore Mercedes? . Il Team Principal della McLaren è stato lapidario: “Si saremmo ancora vincenti”.
Parole che suonano, da una parte come una sorta di ammissione nostalgica di errore, nel passaggio dai motori dalla casa tedesca, a quelli della Honda; dall’altra come un voler spronare i nipponici a raggiungere i livelli di competitività dei teutonici.
Ovviamente non si può non parlare di Alonso, delle sue aspettative per la prossima stagione, e del suo futuro. Il pilota di Oviedo lasciò la Ferrari alla fine del 2014 per ritornare in McLaren, con la convinzione di poter tornare a mettere le mani sul titolo iridato, nel breve – medio periodo.
Già il primo anno, che si rivelò disastroso per la scuderia inglese, Alonso non lesinò critiche alla Honda. Come dimenticarsi del team radio dello spagnolo, nel Gran Premio di casa della Honda: “Ho un motore da GP2!”.
L’anno scorso la McLaren evidenziò segnali di crescita, che tennero a bada il carattere non certo conciliante dello spagnolo.
Le prospettive, quindi, per tornare protagonista nel 2017 c’erano tutte.
Ma dopo le prove di Barcellona, Alonso ha ricominciato la sua guerra personale con la Honda, rea di non consentirgli di avere una monoposto vincente.
Naturale quindi che emergano i primi dubbi sulla continuazione del rapporto tra McLaren e Fernando Alonso, oltre il 2017. Soprattutto dopo il primo approccio tentato dal Team Principal della Mercedes, Toto Wolf, per sostituire il campione del mondo Nico Rosberg, dopo il suo frettoloso ritiro dalle corse. E tenendo conto anche della durata di un solo anno del contratto di Vallteri Bottas.
Lo stesso Boullier lega la permanenza dello spagnolo alle performance della nuova monoposto: “Penso che Fernando sia onesto con noi, così come noi lo siamo con lui. In primo luogo ha voluto vedere com’era la nuova vettura. E come saranno i nuovi regolamenti. Penso che gli piaccia la nuova F1. E vuole essere competitivo perché ha talento. Abbiamo bisogno di essere competitivi per tenerlo felice. Se saremo competitivi lui sarà felice: se no, lui prenderà le sue decisioni …
La Honda è quindi avvisata! Se non dovesse trovare soluzioni concrete, in breve tempo, per risolvere i problemi che attanagliano la sua Power-Unit, potrebbe perdere il suo pilota di punta, e probabilmente incorrere in un clamoroso divorzio con la McLaren, che la costringerebbe ad un mesto ritiro da quel mondo, che la vide assoluta dominatrice alla fine degli anni ottanta.