GP Australia F1 2017: l’analisi delle strategie in gara
Il primo Gran Premio di Formula 1 ci ha portato sorprese e spettacolo, facendoci ben sperare per questo nuovo anno.
Al di là della preferenza per una o l’altra squadra, ad Albert Park si è visto per la prima volta dopo qualche anno, due vetture diverse giocarsi la vittoria e per la prima volta dal 2010, la Ferrari è riuscita a vincere la prima gara in campionato.
Questo esordio della “nuova” Formula 1 ci ha fatto vedere, oltre alla bellezza dei piloti, la difficoltà con cui queste vetture devono essere guidate e che il loro controllo non è così stabile come sembra viste alcune “scodate” che accompagnavano le vetture in uscita dalle curve.
Detto quindi del grandissimo lavoro della Ferrari e di Sebastian Vettel che, come detto nel team radio da Maurizio Arrivabene, quando ha una vettura che va forte diventa un vero e proprio martello, è da rilevare l’altrettanto eccellente lavoro fatto dalla Pirelli che non solo ha portato a Melbourne gomme performanti e a basso degrado, ma tutte le previsioni fatte dalla casa di pneumatici italiana si sono poi rivelate esatte.
Per prima cosa, Mario Isola aveva affermato che ci sarebbero stati Gran Premi con un solo pit-stop e quello di Melbourne ha confermato le aspettative.
Tutti i piloti che hanno concluso la gara, tranne Nico Hulkenberg e Daniil Kvyat, hanno effettuato soltanto una sosta ai box. La strategia vincente è stata quella più sicura, ovvero 17/23 giri con le gomme Ultrasoft usate in qualifica e poi gomme Soft per arrivare fino alla fine. La Pirelli si aspettava un passaggio alle gomme Supersoft, dopo la prima sosta, ma le scuderie al vertice hanno optato per una strategia più conservativa, non per problemi di usura, ma semplicemente perché era il primo Gran Premio per queste nuove vetture e queste larghissime gomme e quindi meglio rischiare poco e conoscere bene il mezzo.
Le gomme portate, come sappiamo, sono state le Ultrasoft, le Supersoft e le Soft, ma vediamo un po’ di analizzare qualche dato fornito dai tecnici della Pirelli.
Mescola Ultrasoft
Il maggior numero di giri con questa mescola è stato fatto da Daniil Kvyat che ne ha percorsi ben 34 e addirittura con gomma usata in qualifica, mentre con Ultrasoft nuova lo stint più lungo è stato quello di Lance Stroll con ben 24 giri. La prestazioni di questa gomma è stata molto buona visto che ha permesso ha Kvyat di segnare un tempo di 1:26.711 che è stato il più veloce con questa mescola.
Mescola Supersoft
Era la gomme che tutti si aspettavano come gomma da gara e in realtà è stata la meno usata. Tutti quelli che hanno usato le gomme con la fascia rossa, avevano a disposizione un set nuovo e quello che ha percorso il maggior numero di giri è stato Kevin Magnussen con la bellezza di 43 giri. Tra i piloti di testa soltanto Max Verstappen e Felipe Massa hanno montato questa mescola dopo la sosta e il più veloce è stato proprio il giovane olandese che ha fatto segnare un tempo di 1:26.964. Un secondo tempo di riferimento interessante è quello di Daniil Kvyat, in quanto avendo stabilito il miglior tempo con la mescola Ultrasoft ci permette di fare un piccolo paragone tra i due tipi di mescole.
Il russo della Toro Rosso ha girato in 1:27.983, quindi 1,272 secondi peggio rispetto all’altra mescola. Tuttavia questi tempi sono paragonabili ipoteticamente e quindi questo distacco va preso con le pinze. Il tempo sul giro può essere influenzato da tanti fattori, come il carburante della vettura, la condizione della gomma sia a livello di usura che di temperatura, la gommatura della pista, il traffico incontrato e tante altre cose, quindi prendiamolo così com’è senza troppe conclusioni.
Mescola Soft
È stata la sorpresa del week-end visto che nessuno si aspettava di vederla in gara. Il pilota con il maggior numero di giri è stato Stoffel Vandoorne con 43 giri su questa gomma, mentre il miglior tempo è stato fatto segnare da Kimi Raikkonen quasi alla fine del Gran Premio con 1:26.538.
Strategie
Parliamo un po’ di strategie e vediamo quali scelte del muretto hanno influito sulla performance delle monoposto.
Lewis Hamilton per un errore al muretto ha letteralmente perso la gara, o meglio ha perso la possibilità di battagliare fino alla fine. Fermarsi al 17° giro è stato un vero e proprio disastro perché uscendo dietro a Verstappen, che era alla fine del suo stint, ha rallentato tantissimo il pilota inglese della Mercedes che poi si è visto uscire davanti la Rossa numero 5 che da quel momento in poi è stata imprendibile.
Sebastian Vettel è l’esempio che quando dai ad un campione la macchina che gli fa esprimere il suo potenziale, quest’ultimo diventa una vera e propria bestia da Gran Premio. Seb è stato perfetto in tutto, anche in quel controllo spaventoso nei primi giri che ha fatto saltare un battito ai cuori di moltissimi tifosi. La strategia al muretto è stata perfetta, sfruttare la gomma fino alla fine e appena ha mostrato un segno di debolezza cambiarla e tornare a martellare sugli stessi tempi record, così si vincono le gare!
Max Verstappen è stato l’unico dei primi 5 piloti ha fare il secondo stint con gomma Supersoft. Secondo molti pareri quella della RedBull è stata la strategia più aggressiva, ma forse anche quella che ha funzionato meglio. Il giovane olandese si è trovato a fine gara molto vicino a Kimi Raikkonen che è stato costretto a forzare i tempi per evitare di essere raggiunto e magari superato. In sostanza anche al muretto RedBull sanno come si fanno le strategie e quindi se la RB13 dovesse ritrovare un po’ di competitività diventerebbero degli avversari molto temibili.
Parlando delle strategie a centro gruppo, sono state molto simili a quelle dei top team. Nico Hulkenberg, Esteban Ocon, Sergio Perez e Felipe Massa si sono fermati tra il 15 e il 20 giro con il brasiliano che è stato l’unico a montare le Supersoft, mentre Hulkenberg dopo soli 14 giri con le Soft è tornato ai box e ha messo di nuovo le Ultrasoft. Da rilevare che Kvyat, partito con le Ultrasoft, ha montato le Supersoft al 34° giro, ma dopo 15 giri è tornato ai box per rimontare le gomme viola e concludere la gara.
Concludiamo quest’analisi con le parole di Mario Isola che ha espresso il suo parere a riguardo il primo Gran Premio della stagione: “La nuova era della Formula 1 è iniziata in modo fantastico in Australia, con una gara combattuta e i piloti in grado di spingere al massimo all’inizio e alla fine di ogni stint. […] Su questo circuito non particolarmente severo con i pneumatici, una bassa usura e un minor degrado, hanno permesso ai piloti di segnare giri veloci alla fine della gara, su una mescola Soft che aveva almeno 30 giri alle spalle”.
Quindi questo inizio scoppiettante della Formula 1 ci fa ben sperare per i prossimi week-end in gare combattute in pista con sorpassi a limite e duelli senza eguali.