La Sauber ha annunciato il ritorno di Pascal Wehrlein per il prossimo appuntamento iridato in Bahrain. Dopo due gare da protagonista Antonio Giovinazzi sarà presente a Sakhir come terzo pilota della Ferrari.
Prima o poi doveva succedere: lo sapevamo!
Però ci eravamo abituati a leggere un nome italiano tra i piloti partecipanti ad un Gran Premio.
Domenica prossima Antonio Giovinazzi dovrà lasciare il volante della Sauber C36, con cui ha corso in Australia e in Cina, al pilota titolare, Pascal Wehrlein.
Il tedesco di scuola Mercedes ha dovuto saltare i test invernali e i primi due appuntamenti iridati per le lesioni al collo rimediate nell’incidente occorsogli alla Race of Champions a gennaio.
Wehrlein si era presentato in Australia, ma dopo le prove libere ha dovuto alzare bandiera bianca: troppo forti le sollecitazioni delle nuove monoposto per il suo collo ancora provato. E così era stato chiamato all’improvviso Antonio Giovinazzi, che è stato buttato nella mischia, riuscendo comunque a ben figurare con un 16° posto in griglia di partenza, e un 12° in gara.
La buona performance del pilota pugliese aveva convinto la Sauber a confermare il pilota italiano anche per il Gran Premio di Cina. Qui però il nostro Antonio non ha brillato, mandando a muro la Sauber per ben due volte.
Forse anche per questo il team svizzero ha deciso di far tornare Wehrlein. Sperando che il tedesco abbia una preparazione fisica adeguata, visto che la pista del Bahrain è caratterizzata da forti accelerazioni longitudinali e laterali.
Werhlein scenderà in pista venerdì per la prima giornata di libere per verificare la sua tenuta fisica. Giovinazzi sarà in Bahrain ufficialmente come terzo pilota Ferrari, ma non è da escludere un suo ritorno al volante della Sauber nel caso in cui il tedesco dovesse ancora accusare ancora dolori al collo.
Comunque andrà, il pilota italiano ha avuto la possibilità di mettersi in mostra sul palcoscenico motoristico più importante. Al di la degli incidenti in Cina, avvenuti su un tracciato reso insidioso dalla pioggia, Giovinazzi ha dimostrato di essere una giovane promessa con doti velocistiche e di testa non inferiori a diversi piloti titolari.
Per questo meriterebbe un’opportunità più concreta non legata ad impedimenti di suoi colleghi. Ma si sa che nel mondo della Formula 1 non basta essere veloci. E’ necessaria una cospicua “valigia” e/o un team che investa nei giovani, e li faccia crescere, vedi Red Bull. E in questo la Ferrari non ha mai brillato, preferendo affidare le sue monoposto a piloti già affermati, e bruciando nel contempo talenti, con un programma, il Ferrari Drive Accademy, che non ha portato i risultati sperati.
La prossima stagione diversi contratti andranno a scadere: speriamo che al walzer dei sedili partecipi anche il nostro Giovinazzi!