Ancora poco più di una settimana di attesa e la 101° edizione della 500 Miglia di Indianapolis prenderà il via. L’emozionante cerimonia pre-gara e la partenza vera e propria della corsa, previste entrambe per domenica 28 maggio dopo il Gran Premio di Monaco di Formula 1, quest’anno avranno un personaggio d’eccezione:Fernando Alonso.
L’attuale pilota della McLaren-Honda sarà infatti presente sull’ovale più celebre del mondo, nel non semplice tentativo di portarsi a casa la gara più veloce del pianeta al volante del Team Andretti McLaren. L’attesa per il debutto dello spagnolo in Indy Car ha suscitato il grande interesse del pubblico americano ed europeo, impaziente di vedere all’opera il due volte campione del mondo di Formula 1, reduce da stagioni deludenti a causa dell’inaffidabilità della McLaren.
Per noi europei sarà l’occasione giusta per collegarsi al televisore e di godersi un evento che, pur essendo molto noto, non è mai stato apprezzato fino in fondo. La cultura delle gare americane, che spesso si disputano sui classici tracciati ovali, non ha mai attirato la stessa attenzione della Formula 1, tanto che la 500 Miglia di Indianapolis è frequentemente etichettata come “noiosa” dagli appassionati del vecchio continente.
Eppure, oltre alla presenza di Alonso, ci sono altre motivazioni per guardare con occhi diversi questa manifestazione: l’imprevedibilità, gli incidenti, le altissime velocità ed i continui duelli in rettilineo sono gli ingredienti principali per gustarsi nel migliore dei modi il piatto della 500 Miglia di Indianapolis.
In seguito, vi riportiamo i dieci momenti più esaltanti avvenuti nella storia di questa competizione, e che forse vi faranno ricredere sulla spettacolarità della gara statunitense. Ecco quindi i dieci video più emozionanti secondo il sito WTF1.com, riguardanti la 500 Miglia e non solo!
500 Miglia di Indianapolis 1985: l’incredibile vittoria di Danny Sullivan
Il primo incredibile episodio degno di nota avviene nel 1985, in occasione della 500 Miglia di Indianapolis. In testa alla corsa c’è l’italo-americano Mario Andretti, un uomo che più di un pilota è considerato una leggenda negli Stati Uniti. Il campione di Formula 1 1978 conduce senza problemi, ma alle sue spalle inizia a recuperare terreno Danny Sullivan. Quando l’americano sembra ormai completare il sorpasso su Andretti, ecco che accade l’incredibile: la monoposto di Sullivan perde il controllo e finisce in testacoda. Un errore del genere su un circuito ovale significa, nella maggior parte dei casi, doversi preparare all’urto contro il muro di cinta. Sullivan però, dimostrando un controllo dell’auto superlativo, riesce a non urtare contro il muretto e contro lo stesso Andretti. Rientrato ai box per un cambio gomme, lo statunitense ritorna in pista, sostenendo lo stesso ritmo sul giro che aveva prima del testacoda. In sole 20 tornate riesce a recuperare di nuovo terreno su Andretti, superandolo ed andando a vincere la 500 Miglia di Indianapolis.
Ancora oggi la clamorosa vittoria di Sullivan è ricordata come “Split and win” (testacoda e vittoria).
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500 Miglia di Indianapolis 1989: Fittipaldi vince con contatto
Quattro anni dopo la spettacolare vittoria di Sullivan, nel 1989 la gara di Indianapolis finisce ancora una volta con tante emozioni. I due personaggi che renderanno questa edizione come una delle più celebri sono Al Unser Junior ed il brasiliano Emerson Fittipaldi, ormai a fine carriera dopo i grandi successi ottenuti in Formula 1.
Ad Indianapolis è lo stesso Fittipaldi a trovarsi al comando della gara, ma a cinque giri dalla fine la situazione di classifica cambia completamente. Al termine di una dura battaglia, condizionata anche dal traffico dei doppiati, è Unser Jr. a diventare leader dopo aver superato il brasiliano. La 500 Miglia sembra chiudersi lì, ma a soli due giri dalla fine, e sfruttando ancora una volta i doppiati, Fittipaldi riesce ad infastidire il suo rivale, tentando addirittura il sorpasso. Le vetture si trovano ruota a ruota ad oltre 300 km/h, ed in quella circostanza avviene il tanto temuto contatto. La ruota anteriore del brasiliano tocca quella posteriore dell’americano, e tra i due ha la peggio Unser Jr, che finisce contro il muretto. Dal canto suo Fittipaldi non subisce alcun danno, andando a trionfare la 500 Miglia di Indianapolis dietro la Pace Car, ovvero la corrispondente della safety car in Formula 1.
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Michigan 2000: Montoya senza paura
In Indy Car, ovviamente, non esiste solo la 500 Miglia di Indianapolis. Quest’ultima è in assoluto la più storica e celebre dell’intero campionato, ma vi sono anche altre gare non meno spettacolari. Tra queste c’è senza dubbio l’appuntamento in Michigan, su uno degli ovali più corti che offre battaglie all’ultimo sangue. Quella che va in scena nel 2000 tra il futuro pilota di Formula 1 Juan Pablo Montoya e Michael Andretti, è uno dei duelli più entusiasmanti di sempre. Anche in questa circostanza, la sfida si consuma nei giri finali. Il colombiano è in testa al volante della monoposto del Team Ganassi (lo stesso che ha accolto anche il nostro Alessandro Zanardi), ma alle sue spalle Andretti non demorde. Il mix esplosivo dei due talenti fornisce al pubblico uno dei duelli più serrati di sempre, con continui sorpassi uno dietro l’altro. All’ultimo giro Montoya è ancora al comando, ma il figlio d’arte di Mario Andretti tenta un ultimo, disperato sorpasso. I due rimangono ruota a ruota per un istante che sembra non finire mai, e l’esito della gara sembra uno dei più incerti. In prossimità del traguardo c’è però un doppiato: Tarso Marques. Il brasiliano si trova in una posizione scomoda, tanto da costringere uno dei due piloti ad alzare il piede dall’acceleratore. La voglia di vincere dei due piloti è immensa, ma alla fine la spunta Montoya, il quale, dimostrando un grande coraggio, non si fa intimorire dalla presenza del doppiato, mantenendo il piede ben saldo sul pedale e vincendo la prova del Michigan.
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Chicago 2003: Sam Hornish Jr. vince in un finale mozzafiato
Nella 300 Miglia del tracciato di Chicago si consuma una delle volate finali più numerose ed emozionanti di sempre. A pochi giri dal termine l’intero gruppo di piloti si ritrova estremamente unito e compattato, a causa dell’ingresso della Pace Car. Gli ultimi cinque giri dell’appuntamento in Illinois diventano alcuni tra i più serrati di sempre, con quattro o cinque vetture pronte a dichiararsi guerra pur di vincere. Tra questi i più determinati sono Sam Hornish Jr., Scott Dixon e Brian Hertha. Saranno proprio questi tre piloti a chiudere, rispettivamente, dalla prima alla terza posizione, ma con la classifica finale stilata dal photofinish. I tre piloti infatti, tagliano il traguardo in un fazzoletto cortissimo di un centesimo di secondo!
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500 Miglia di Indianapolis 2006: la disfatta degli Andretti
La famiglia Andretti, come già sottolineato in precedenza, è probabilmente la dinastia più nota ed amata in tutto il panorama automobilistico americano. L’ultimo successo di un Andretti nella 500 Miglia di Indianapolis risale però al 1969, quando fu “Piedone” Mario a portarsi a casa la celebre corsa. Da quel momento in poi, anche a causa di alcuni eventi sportivamente sfortunati, nessun altro Andretti riuscì a riportare la famiglia sul gradino più alto del podio ad Indianapolis. L’occasione per interrompere questo digiuno si presentò puntuale nel 2006, anno in cui Michael (figlio di Mario) si trovò a condurre la gara proprio davanti al proprio figlio Marco, lo stesso che quest’anno farà da compagno di squadra a Fernando Alonso. In terza posizione, apparentemente tagliato fuori dalla lotta per la vittoria, c’è ancora una volta Sam Hornish Jr. L’americano, che non può accettare l’idea di doversi arrendere, inizia a spingere sull’acceleratore, superando prima Marco Andretti, e poi addirittura Michael, facendolo proprio a ridosso del traguardo. Hornish vinse così la 500 Miglia di Indianapolis con un distacco minimo (il più breve in assoluto all’epoca) costringendo gli Andretti a proseguire nella loro “maledizione”.
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Chicago 2008: talmente vicini da far impazzire il photofinish
La Indy Car offre spesso dei duelli talmente ravvicinati che persino il photofinish va in confusione, decretando dapprima un vincitore e poi cambiando verdetto. Sembra incredibile, addirittura assurdo, ma questo fatto è realmente accaduto a Chicago nel 2008. La sfida tra Scott Dixon ed il brasiliano Helio Castroneves, dopo una lunga serie di sorpassi, si avvia verso la sua naturale conclusione. I due piloti si trovano fianco a fianco, tagliando il traguardo praticamente appaiati. Ad occhio nudo è impossibile stabilire il vincitore, ma qualche istante dopo i riferimenti cronometrici assegnano la vittoria a Scott Dixon. Ai box si festeggia, ma il team di Castroneves non accetta il verdetto, chiedendo alla Federazione ulteriori controlli con il photofinish. Al termine della gara si assiste ad una scena surreale, con Dixon vincitore non ufficiale in attesa di un verdetto definitivo. Dopo accurate verifiche avvenute grazie ad un analisi più approfondita delle immagini tv, il verdetto viene completamente ribaltato, con Castroneves che viene proclamato vincitore. Davvero un episodio incredibile.
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500 Miglia di Indianapolis 2011: clamoroso incidente all’ultima curva
La 500 Miglia di Indianapolis 2011 passerà alla storia come una delle edizioni più clamorose e drammatiche di sempre. In testa alla gara c’è il debuttante (o per dirla all’americana, “rookie) Hildebrand Jr., ormai ad un passo dal vincere la gara più veloce del pianeta. Nulla sembra poter andare storto per lui, nemmeno all’ultimo giro, visto il vantaggio più che rassicurante sul secondo classificato, l’inglese Dan Wheldon. E invece, proprio all’ultima curva dell’ultima tornata, Hildebrand si fa tradire dall’emozione di poter vincere concretamente la 500 Miglia, andando a sbattere clamorosamente contro il muretto di protezione. A quel punto, con la macchina danneggiata e senza spinta, Wheldon lo supera facilmente in rettilineo, vincendo la gara e condannando l’americano al secondo posto, ottenuto solo grazie ad una vettura in grado di tagliare il traguardo per inerzia. L’inglese, che già si era aggiudicato la 500 Miglia nel 2005, trionfa così per la seconda ed ultima volta in Indiana. Qualche mese più tardi, dolorosamente, lo stesso Wheldon morirà in un terribile incidente sul circuito di Las Vegas, lasciando un vuoto incolmabile nell’intera Indy Car.
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500 Miglia di Indianapolis 2014: il sorpasso all’ultimo giro nega il record a Castroneves
Un’altra edizione degna di nota della 500 Miglia va in scena nel 2014. Helio Castroneves si trova al comando della gara, ed all’inizio dell’ultimo giro sembra ormai vicinissima la sua quarta vittoria personale nella 500 Miglia di Indianapolis. Se così fosse, il brasiliano sarebbe protagonista di un record assoluto di vittorie. Sfortunatamente per lui, alle sue spalle Ryan Hunter-Reay riesce a restare in scia a Castroneves, superandolo all’ultimo giro aggiudicandosi la gara negli ultimissimi metri.
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California 2015: l’arte della diretto on-board
Nel 2015, in occasione dell’appuntamento Indy Car in California, il canale ufficiale del campionato su Youtube trasmise l’evento in diretta sullo stesso sito, ma con inquadrature on-board. Grazie a questa novità d’intrattenimento online, il pubblico di internet poté assistere ad una delle gare più emozionanti di sempre, vivendo insieme al pilota le difficoltà e la velocità che si prova su una vettura. In quell’occasione, oltre ad alcuni incidenti, ci furono ben 80 cambi di leadership della corsa.
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Texas 2016: quattro piloti, un solo vincitore
Arriviamo così, in ordine cronologico, all’ultimo grande momento emozionante della Indy Car. L’anno scorso, sul circuito del Texas, la sfida per la prima posizione vide coinvolti ben quattro piloti, tutti impegnati in una battaglia ravvicinata e con continui contatti evitati all’ultimo istante: James Hinchcliffe, che fino agli ultimi giri aveva conservato la leadership della corsa, dovette faticare non poco per contenere gli attacchi di Tony Kanaan, Simon Pagenaud e Graham Rahal. Alla fine fu proprio quest’ultimo a vincere, superando Hinchcliffe proprio all’ultimo respiro. Rahal infatti, vinse la gara con un distacco tanto piccolo quanto incredibile:
8 millesimi di secondo!
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Questi sono solo dieci tra tanti motivi per poter assistere alla 500 Miglia di Indianapolis 2017, nella speranza di rivivere questi momenti spettacolari, intensi e ricchi di colpi di scena.