A Sochi Valtteri Bottas ha conquistato la prima vittoria in carriera, dopo un Gran Premio condotto in testa dall’inizio alla fine. Le due Ferrari hanno completato il podio, con Sebastian Vettel subito dietro il finlandese, e Kimi Raikkonen terzo. Deludente quarto posto per un Lewis Hamilton, sotto tono per tutto il week end, che ha perso terreno in classifica mondiale.
In Russia la Mercedes è tornata alla vittoria e ha pareggiato i conti con la Ferrari: due vittorie a testa nelle prime quattro gare, a sugellare un dominio grigio-rosso.
Ma questa volta a trionfare non è stato Lewis Hamilton, ma il suo compagno di squadra Valtteri Bottas, alla prima vittoria della sua carriera. Dopo un digiuno durato ben 81 gare, il finlandese della Mercedes è riuscito a salire sul gradino più alto del podio, dopo una gara che lo ha visto protagonista fin dalla prima curva.
Partito infatti dalla terza posizione, dietro alle due Ferrari e davanti ad Hamilton, Bottas è riuscito a bruciare le due rosse, assicurandosi il comando della corsa, che non ha più mollato fino alla bandiera a scacchi.
Dopo le prime due gare della stagione in cui il finlandese ha un po’ deluso le aspettative di quanti lo vedevano come il degno sostituto del neo campione del mondo Nico Rosberg, con questa affermazione Bottas, oltre a rilanciarsi per il titolo piloti, ha confermato di meritarsi il sedile della Mercedes. E infatti Niki Lauda lo ha elogiato apertamente: “Valtteri è stato davvero eccezionale, sia in partenza sia dopo la Safety Car, controllando la gara dal primo all’ultimo giro”.
Per il rinnovo del contratto, in scadenza a fine stagione, la strada è probabilmente ancora lunga, ma Valtteri in Russia ha gettato una prima importante base per la sua riconferma in Mercedes.
Week end positivo anche per le due Ferrari, nonostante la mancata vittoria. Prima fila tutta rossa in qualifica: non succedeva dal 2005. Ed entrambe le monoposto del cavallino a podio, con Vettel, secondo, che ha allungato su Hamilton in classifica mondiale, e Raikkonen, terzo, finalmente competitivo.
Ma l’aspetto forse più positivo per la scuderia di Maranello è la conferma della competitività della monoposto, che su un tracciato notoriamente favorevole alle Mercedes, ha messo di dietro le due frecce d’argento in qualifica e ha conteso la vittoria a Bottas fino all’ultima curva del Gran Premio.
Il vero sconfitto di Sochi è Lewis Hamilton. L’inglese della Mercedes, per tutto il week end di gara, non ha trovato il feeling giusto con la sua vettura, non riuscendo ad essere incisivo.
In qualifica è finito dietro, oltre alle due Ferrari, anche al suo compagno di team, per la seconda volta consecutiva.
In gara il tre volte campione del mondo non è mai riuscito ad impensierire i tre piloti davanti a lui. Con il primo treno di gomme, ultrasoft, Hamilton ha faticato, e non poco, per trovare il ritmo giusto. Il passaggio alle supersoft, avvenuto, a circa metà gara, non ha modificato sostanzialmente la situazione, costringendo l’inglese a mantenere la quarta posizione fino alla fine della gara.
A parziale discolpa di Hamilton c’è da dire che la sua W08 ha accusato per tutto il Gran Premio problemi di surriscaldamento della Power Unit, che lo hanno costretto a preservare un po’ la monoposto, non consentendogli di girare con i tempi dei tre piloti davanti a lui.
Nelle interviste post gara ovviamente Hamilton si è dichiarato non soddisfatto del risultato ottenuto: “Avevo un buon ritmo ma temperature elevate. Non ho potuto spingere al massimo e non sono mai riuscito ad avvicinarmi ai primi tre. Ho perso qualche punto nei confronti di Vettel nella classifica iridata. Ora dovremo metterci al tavolo, lavorare da squadra e capire cosa non è andato bene nell’assetto di oggi”.
Al di la del quarto posto ottenuto domenica, è’ un Lewis Hamilton meno grintoso e meno efficace, quello visto nelle prime quattro gare del 2017.
L’inglese, dopo la vittoria in Cina, è sembrato patire in particolar modo la competitività della Ferrari e del suo compagno di team, che nel frattempo sta crescendo di gara in gara.
Dopo le ultime tre stagioni caratterizzate da un dominio della Mercedes, e dalla sfida con l’odiato rivale Nico Rosberg, Hamilton sembra un po’ spaesato. Non si aspettava una Ferrari così forte in grado di mettergli i bastoni tra le ruote ad ogni gara. Non si aspettava un Vettel rinato in grado di contendergli il titolo mondiale. E soprattutto non si aspettava un compagno di team solido e veloce, capace di impensierirlo e di stargli davanti in qualifica e in gara.
Con queste premesse la lotta per il mondiale per “Ginetto” si fa in salita. Con una vettura che è praticamente alla pari con la Ferrari e un compagno di scuderia scomodo, dovrà fare ricorso a tutto il suo talento e alla sua grinta se vorrà provare a mettere in bacheca il quarto titolo iridato.
E chissà se un giorno rimpiangerà l’assenza del suo amico-nemico Nico Rosberg…..