Il gran premio di Russia non è probabilmente stato il più esaltante della stagione: un anonimato generale, se non per la tensione finale del recupero di Vettel su Bottas. Neppure i più giovani della pista hanno fornito grande spettacolo, nonostante comunque delle buone prestazioni.
Premesso che i giovani presi in considerazione sono tutti coloro che hanno un’età inferiore ai 25 anni (ovvero Verstappen, Ocon, Stroll, Kvyat, Sainz e Wehrlein) con l’aggiunta di Vandoorne in quanto rookie, la prima osservazione che si può fare è che tutti sono arrivati al traguardo. E si tratta di un traguardo importante, in più sensi, specialmente per Stroll, che ancora non era riuscito a portare a termine un gran premio, e per Vandoorne, alla seconda gara conclusa.
Una menzione va proprio al pilota belga della McLaren, che a fronte dello spropositato numero di sostituzioni di elementi della Power Unit – che gli hanno “regalato” ben 15 posizioni di arretramento sulla griglia di partenza per aver superato il limite stagionale di quattro elementi – è riuscito a concludere in quattordicesima posizione davanti ad entrambe le Sauber, risultando il pilota con il maggior numero di posizioni guadagnate in gara, ovvero sei. Incredibilmente, sebbene abbia dimostrato di essere più lento in qualifica e meno combattivo in gara rispetto al suo fenomenale compagno di squadra, è proprio Stoffel ad essere riuscito a tagliare il traguardo con la vettura di Woking, motore Honda nonostante, a differenza di Alonso che ancora non c’è riuscito.
Anche l’altro rookie, il giovanissimo canadese Lance Stroll non si è comportato male: dopo il testacoda avvenuto durante le concitate fasi iniziali della gara è riuscito a riprendersi portando a casa un dignitoso undicesimo posto, a sole due posizioni di distanza da Felipe Massa, particolarmente in forma fin dall’inizio della stagione.
Non male neppure Sainz, che si è rifatto dalle tre posizioni di penalità prese per aver provocato l’incidente in Bahrein con lo stesso Stroll raggiungendo l’ultimo posto valido per i punti.
Chi non ha brillato invece è stato il padrone di casa Kvyat e il tedesco Wehrlein, entrambi partiti davanti ai rispettivi compagni di team e arrivati dopo di loro.
Una gara da 6 politico per Max Verstappen e la Redbull, che ha fatto quello che ha potuto per salvare il salvabile, specie dopo il ritiro di Ricciardo, concludendo il GP in quinta posizione e limitandosi a gareggiare solo con se stesso, essendo troppo veloce per stare con i team di metà classifica e troppo lento per stare al passo di Mercedes e Ferrari. Paradossalmente, però, il suo risulta essere il miglior piazzamento della Red Bull nella storia del GP di Russia: nel 2014 Vettel 7° e Ricciardo 8°, nel 2015 Ricciardo 10° e Kvyat 11°, infine nel 2016 Ricciardo 11° e Kvyat 15°.
Dulcis in fundo: Esteban Ocon è probabilmente stato il migliore tra i giovani durante questo weekend russo. Non solo è riuscito a centrare per la prima volta la Q3, ma è riuscito a tenere il passo di Perez per gran parte della gara, finendo appena dietro di lui in settima posizione, con un distacco di 8.2 s, garantendo un buon bottino di punti per la Force India.