Il week-end in terra catalana ci ha portano non solo una delle gare più belle vissute fino ad ora, ma anche sorprese, dubbi e certezze.
La gara di domenica è stata una gara a due: Sebastian Vettel e Lewis Hamilton si sono affrontati per la prima volta ad armi pari ed è stato l’inglese ad avere la meglio, con una prestazione magistrale. Il tedesco della Ferrari però non è stato di certo a guardare, ha spremuto tutto quello che ha potuto dalla sua SF70-H e, anche se alla fine si è dovuto arrendere ad una Mercedes rinnovata, ci ha regalato un sorpasso di quelli che difficilmente finiscono nel dimenticatoio.
Tra sportellate, sorpassi al limite e strategie degne di una partita a scacchi, andiamo ad analizzare la chiave che ha permesso di farci vivere un week-end con il fiato sospeso fino a quando la bandiera a scacchi non ha sventolato nel cielo spagnolo.
Le gomme sono state il nodo principale del week-end
La Pirelli aveva deciso di portare le tre mescole più dure tra cui Soft (fascia gialla), Medium (fascia bianca) e Hard (fascia arancio). Nessuno però in gara e nè tantomeno in qualifica ha usato la gomma arancione ritenuta troppo dura, con prestazioni veramente basse anche se con un degrado quasi inesistente nel difficilissimo circuito catalano.
Procediamo per gradi perché in questa introduzione abbiamo messo molta carne al fuoco, ma analizziamo argomento per argomento partendo appunto dalle prestazioni delle gomme usate dai piloti.
Mescola Soft
La gomma “gialla” è stata la sorpresa della domenica. Prima delle qualifiche molti si erano accorti che con questa mescola si poteva effettuare un singolo giro lanciato perché più tentativi costavano decimi preziosi. Questo aveva fatto subito pensare ad un degrado elevato e alle strategie basate prevalentemente sul fare un grandissimo numero di giri con le medie. Quello che invece ha stupito è stata la capacità di questa gomma di reggere tranquillamente la metà dei giri della distanza di gara restando sempre performante, come ci ha mostrato Hamilton che con circa 30 giri sulla gomma ha fatto segnare il tempo più veloce in gara con 1:23.593. Il maggior numero di giri è stato realizzato da Pascal Wehrlein che con questa gomma ha coperto esattamente metà della distanza prevista, ovvero 33 giri.
Mescola Medium
La gomma bianca è stata meno usata, ma con un rapporto ben bilanciato tra performance e degrado. Tutti i piloti che l’hanno montata oltre il 32° giro sono arrivati fino alla fine, tranne Kevin Magnussen fermatosi a 3 giri dalla fine per una foratura e Fernando Alonso che ha provato una strategia più aggressiva nel finale. Fa impressione la performance di Lewis Hamilton con queste gomme che è riuscito a girare con gli stessi tempi di Sebastian Vettel anche se il tedesco aveva una mescola più morbida, ma con 7 giri in più e comunque sia le prestazioni tra le due gomme erano più vicine del previsto. Il maggior numero di giri è stato realizzato da Marcus Ericsson, Nico Hulkenberg e Pascal Wehrlein cioè 32 giri su questa gomma, mentre il giro più veloce è stato fatto da Sebastian Vettel con 1:23.674.
Detto delle varie gomme è giusto parlare di alcune conclusioni tratte da questo week-end.
Se la Mercedes W08-Hybrid non riusciva a comprendere bene le gomme, possiamo dire che dopo il week-end catalano questo problema sembra risolto e anzi fa paura il fatto che il consumo sulle gomme di Hamilton sia stato così basso.
Parlando invece di strategie questa volta l’azzardo Ferrari non ha funzionato, ma queste sono le corse e se una volta ti va bene non è detto che anche la volta dopo sia tutto rose e fiori, ma continuiamo a sottolineare che quest’anno la Ferrari riesce a inventarsi le strategie, ad avere fantasia al muretto e questo può portare grandi risultati.
La RedBull doveva portare una vettura rivoluzionaria, ma a parte qualche sviluppo di routine niente di eclatante e per questo non stupiscono i 75 secondi presi da Ricciardo, arrivato comunque al terzo posto.
È un peccato invece non aver visto Fernando Alonso combattere in piena libertà visto che, questa volta, il motore gli ha concesso di vedere la prima bandiera a scacchi stagionale, ma il contatto ad inizio gara con Felipe Massa lo ha rilegato fuori dalla zona punti.
Per quanto riguarda invece una notizia delle ultime ore, si parla di una richiesta fatta alla Pirelli da parte dei piloti per abolire la gomma Hard che nel corso della stagione diventerà inutili come lo sono state per questo week-end.
Concludiamo riportando le parole di Mario Isola e di una critica su alcune voci sollevate dai tifosi nel dopo gara.
Il responsabile del settore Motorsport della Pirelli ha affermato alla fine della gara: “Hamilton ha conquistato la vittoria grazie anche al basso degrado e alle elevate performance dei pneumatici medium, da lui utilizzati nel secondo stint: la stessa strategia scelta da Daniel Ricciardo, poi terzo al traguardo. Nonostante le elevate temperature dell’asfalto, sia il degrado che l’usura sono stati contenuti. Hamilton ha firmato il giro più veloce in gara nel terzultimo passaggio, con un tempo inferiore di oltre 3,4 secondi rispetto al giro più veloce del 2016”.
Leggendo i commenti post-gara si è tanto parlato del “blocco stradale” fatto da Valtteri Bottas ai danni di Sebastian Vettel per favorire il recupero di Hamilton.
Anche questa volta è giusto dire che sono situazioni di gara; è giusto che la Mercedes abbia sfruttato l’occasione pensando alla vittoria finale, è giusto lamentarsi dicendo che non è molto sportivo, ma prima della Mercedes lo aveva fatto la RedBull, lo aveva fatto la Mclaren e lo aveva fatto anche la Ferrari. La squadra pensa solo a vincere, non importa se con l’uno o con l’altro pilota: l’importante è vincere!
È normale che si punti al pilota con più talento e con più titoli in bacheca sacrificando magari la “pedina debole”. E’ un concetto alla base della Formula 1, addirittura a fine anni 50, Enzo Ferrari si trovò in una situazione in cui due suoi piloti si giocavano il titolo mondiale e il Drake, fece intendere a Peter Collins che avrebbe preferito vedere Juan Manuel Fangio con la corona iridata e quando il pilota argentino si trovò a piedi, l’inglese si fermò ai box e gli cedette la sua vettura perdendo la possibilità di vincere il titolo mondiale.
Lo sfogo di Vettel è più che giusto; chiunque al suo posto avrebbe reagito allo stesso modo, ma anche lui sa perfettamente che ci sono delle gerarchie all’interno di una squadra e queste gerarchie vanno rispettate.
Detto così sembra immorale, ma i piloti odierni sono legati da contratti super-mega complicati con clausole e sotto clausole e Bottas sa che la Mercedes preferisce vedere Hamilton campione del mondo. Se però ha accettato questa condizione è anche perché sa che ha in mano una delle due macchine più veloci del lotto e che qualche occasione di vittoria ce l’avrà pure lui.
Non è corretto quindi dire che la vittoria di Hamilton sia immeritata, perché da veri tifosi di questo sport, quella vista domenica è stata una gara dura con due talenti veri della Formula 1 che non si sono risparmiati colpi.