Alla vigilia del Gran Premio di Monaco di F1, l’ex Direttore Tecnico della Scuderia Ferrari, Pat Fry, ha rilasciato un’interessante intervista alla trasmissione TV ‘F1 Report‘, in onda su Sky Sport F1 (UK).
Fry ha parlato del metodo di lavoro di Maranello, svelando alcuni retroscena molto interessanti e rivelando quali siano stati gli elementi chiave che hanno permesso alla Ferrari oggi di poter essere al pari della Mercedes e di lottare per il mondiale F1 2017.
IN FERRARI, VINCERE E’ L’UNICA COSA
“Ogni squadra di F1 – ha detto Fry – è sotto una grande pressione ma… alla Ferrari, vincere è l’unica cosa che conta. Penso che ciò che non funzionava in azienda era che c’era un grande impulso per “adesso”, per la prossima gara e per un successo immediato. Questo però significava che l’organizzazione si distraeva e guardava solo alle cose di breve periodo”.
I PROBLEMI CON LA GALLERIA DEL VENTO
“Quando sono entrato io nel 2010 – ha proseguito Fry – , c’erano molte cose che erano lì da otto/dieci anni e che abbiamo dovuto affrontare. E alcune di queste cose non erano veloci da risolvere: ci sono voluti per esempio sei mesi per capire ciò che non andava con la galleria del vento e poi altri 18 mesi per risolverlo”.
IL SIMULATORE
“In questo periodo, la F1 è una battaglia che si vince al simulatore”, ha spiegato il tecnico inglese. “Gli strumenti di simulazione della Ferrari erano di qualche anno più indietro rispetto agli altri e questo è stato un progetto che ha richiesto cinque anni per essere risolto. All’inizio dello scorso anno, il simulatore stava arrivando dove avrebbero dovuto essere”.
E infine Fry si toglie anche una piccola soddisfazione, prendendosi anche parte del merito del successo attuale della SF70H: “E’ bello vedere che tutto quel lavoro comincia a pagare”, ha concluso!