Ferrari: un successo costruito grazie anche ai test Pirelli
L’inizio di mondiale F1 2017 della Ferrari ha stupito tutti, con una SF70H che si è dimostrata altamente competitiva su tutti i circuiti fino ad ora affrontati. La nuova nata di Maranello sembra riuscire ad adattarsi ad ogni condizione ed ad ogni tipo di tracciato, caratteristica che le ha permesso di conquistare il podio in ogni Gp fino ad ora disputato.
Come racconta Auto Motor und Sport, il successo della Ferrari è come un puzzle, costituito da tanti piccoli pezzi, a partire dai test Pirelli dell’anno passato, voluti dal costruttore italiano per sviluppare gli pneumatici per la stagione 2017. La partecipazione a questi test era libera e qualunque volesse prendere parte, quindi, era libero di concordare le giornate di test a disposizione: solamente Ferrari, Red Bull e Mercedes, però, hanno deciso di aiutare il gommista italiano nello sviluppo, sfruttando l’occasione anche per ricavare preziosi dati. Tutte e tre le scuderie sono scese in pista con le rispettive vetture 2015 modificate in modo da poter replicare il carico aerodinamico previsto per il 2017: per i team vi era la più completa libertà sul come modificare le monoposto e proprio su questo aspetto Ferrari è riuscito a fare differenza. Il tecnici Ferrari, infatti, sulla propria vettura muletto hanno deciso di modificare quelle zone che poi sarebbero state effettivamente modificate con il regolamento 2017, quali i bargeboard, l’ala posteriore e il diffusore, a differenza di Mercedes e Red Bull, le quali hanno deciso di apportare cambiamenti meno apparenti ma anche più efficaci: quest’ultime, infatti, è vero che sulle vetture muletto erano riuscite a generare più carico aerodinamico rispetto a quanto non fosse riuscita a fare Ferrari, ma erano ricorse a soluzioni contrarie al regolamento 2017. In questo modo il tecnici di Maranello sono riusciti ad avere dati più precisi sul rendimento delle gomme: non a caso, come racconta Auto Motor und Sport, Ferrari quest’anno non sembra avere problemi di correlazione tra la pista e i simulatori, mentre Mercedes e Red Bull avrebbero incontrato maggiori difficoltà su questo campo.

Altro aspetto da non sottovalutare è la presenza dei piloti titolari: Ferrari ha deciso di schierare i piloti titolari nella maggior parte delle sessioni disputate, soprattutto grazie al lavoro certosino di Sebastian Vettel. Il tedesco non si è mai tirato indietro, sfruttando ogni occasione utile per accumulare chilometri e dati: “Vettel è sempre stato pronto, con umiltà, a provare quando altri erano meno disponibili e i risultati sono il frutto di tanto lavoro appassionato da parte di una squadra che ha fatto tutto per vincere” ha detto Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli, riguardo alla partecipazione di Sebastian ai test in seguito alle polemiche della Mercedes.
Il lavoro svolto dalla Ferrari è stato importantissimo, perché il team di Maranello è riuscito ad interpretare al meglio le gomme, capendo quali fossero finestre ideali di working range degli pneumatici e costruendo una vettura che fosse capace di sfruttare al massimo queste caratteristiche, una situazione diametralmente opposta a quella della passata stagione, in cui la SF16-H riusciva ad essere competitiva solo in una ristretta finestra di temperatura. Un problema che, per ora, sembra aver riscontrato la Mercedes in questo inizio di stagione, soprattutto sulle mescole più morbide.
Mai sottovalutare i test…