Lewis Hamilton nella storia: 65 pole position, come Ayrton Senna
I record, si sa, sono fatti per essere battuti. E’ uno dei principi che costruiscono il senso più genuino della competizione, in Formula 1 ed in tutti gli altri sport. Ci sono alcuni primati, però, che conservano un significato ed un valore maggiore rispetto a tutti gli altri.
Ci sono record che entrano di diritto nella storia, per varie motivazioni. Vuoi perché un certo atleta ha stabilito un numero altissimo, vuoi perché il record stesso viene visto dalla concorrenza come “irraggiungibile”, o quasi. E poi ce ne sono altri, quelli che ogni sportivo vede, all’inizio della propria avventura agonistica, come l’obiettivo da raggiungere nella propria carriera, perché è quello che ti metterà alla pari con il tuo idolo di sempre.
E’ una sensazione unica ed indescrivibile quella che starà provando in questo momento Lewis Hamilton, appena reduce da una qualifica in Canada che gli consentirà di partire dalla pole position per la 65° volta in Formula 1. Chiunque conosca un minimo di storia e di statistiche di questo sport sa che questo non è un record assoluto nella classifica all-time (al primo posto c’è infatti Michael Schumacher, fermo alla non distante quota di 68 pole position, Hamilton al momento è “solo” secondo), ma si tratta comunque di un risultato eccezionale e di forte impatto emotivo.
Con questa pole position infatti, Hamilton ha eguagliato il record del compianto Ayrton Senna da Silva, vero e proprio mago delle qualifiche ed idolo dello stesso Lewis, il quale, come tanti altri, fu lo stesso che versò lacrime di dolore il 1° maggio 1994, giorno in cui Senna morì in un tragico incidente ad Imola.
Oggi, di fatto, l’inglese entra nella storia, abbracciando virtualmente il brasiliano non solo in classifica, ma anche con il cuore di chi ammirava da ragazzino le performance di Senna, capace di conquistarsi 65 pole in dieci anni di carriera, proprio come Hamilton.
E’ impossibile immaginare quali siano i sentimenti e le sensazioni che sta provando in questo momento Hamilton, un pilota che detiene lo stesso numero di titoli mondiali vinti da Senna (3) e che ha già superato il brasiliano nella classifica delle vittorie conquistate (55 per l’inglese, contro le 41 di Ayrton).
DUE CARRIERE A CONFRONTO
Come abbiamo visto, ci sono molti punti in comune tra il record di Senna e quello più recente stabilito da Hamilton. In primo luogo, le 65 pole conquistate da entrambi si sono concretizzate nel giro di dieci anni. Il brasiliano esordì in Formula 1 nel 1984, al volante della poco competitiva Toleman. Non a caso infatti, nonostante alcune prestazioni degne di nota in gara, il 1984 non fu mai coronato con una pole. L’appuntamento con il primo posto in griglia di partenza arrivò soltanto l’anno dopo, nel 1985, al volante della più veloce Lotus. Pur non riuscendo a combattere seriamente per il titolo mondiale, Senna si aggiudicò comunque la bellezza di 16 pole position tra il 1985 ed il 1987, prima di approdare in un top team assoluto come la McLaren-Honda nel 1988. Oltre a stabilire una profonda rivalità con Alain Prost ed a vincere tre titoli mondiali (1988, 1990 e 1991), Senna impressionò tutti per la sua abilità in qualifica, aggiudicandosi altre 46 pole con il team di Woking. Nel 1992 e 1993 però, la crescita competitiva della McLaren subì una battuta d’arresto, anche a causa di un cambio regolamentare che favorì la Williams-Renault di Mansell prima e di Prost poi. Con il ritiro dalle competizioni di questi ultimi, Senna riuscì a strappare un contratto proprio con il team inglese per il 1994. Disgraziatamente per lui, quella stessa stagione si rivelerà l’ultima per il brasiliano. Nei tre gran premi disputati prima di perdere la vita, Senna ottenne comunque tre pole position, compresa l’ultima, la 65°, proprio ad Imola, nello stesso circuito in cui passerà da campione a leggenda eterna.
Oggi, a più di vent’anni dalla sua scomparsa, Senna è un uomo ed un pilota che manca ancora a tutti. Il suo record si sarebbe senz’altro esteso se non fosse stato per quel dannato incidente. Forse, oggi, Hamilton sarebbe stato ancora all’inseguimento di quel primato quasi sacro, quello stesso risultato che per anni ci ha fatto credere che nessun altro (prima che arrivasse Schumacher) sarebbe stato in grado di eguagliarlo.
Ma così come è valso per il campione tedesco, che oggi vede sempre più da vicino anche Hamilton, Senna doveva trovare un erede che avesse caratteristiche simili alle sue in qualifica.
A partire da oggi, questo erede risponde al nome di Lewis Hamilton, un ragazzo che, prima di arrivare in Formula 1, vedeva Ayrton come punto di riferimento per la sua giovane carriera. A differenza dal brasiliano però, il britannico di origini caraibiche entrò nella classe regina dell’automobilismo con tutti i vantaggi possibili.
Hamilton, che da ragazzino era sempre visto con un occhio di riguardo da Ron Dennis, debuttò nel 2007, dieci anni fa, proprio al volante della McLaren, lo stesso team che aveva accolto Senna e che in quel periodo era uno dei candidati più seri per la vittoria del titolo mondiale.
Con il team di Woking infatti, Hamilton sfiorò il mondiale del 2007, perdendo così la possibilità di diventare campione al debutto e mettendo in seria difficoltà il proprio compagno Fernando Alonso. In ogni caso, diversamente da Senna, l’inglese ottenne 6 pole al suo primo anno, dimostrando un livello di competitività ed una personalità già da campione. Non a caso, anche se con un finale clamoroso, Hamilton si laureò campione del mondo già nel 2008, sempre con la McLaren. Lewis otterrà, in totale, 26 pole position durante la sua avventura in McLaren, terminata nel 2012. L’anno successivo passa infatti in Mercedes, con la quale s’impone nell’era ibrida della Formula 1 con altri due titoli mondiali, oltre a conquistare altre 39 pole position, arrivando così a quota 65. Ora Hamilton mette nel mirino il record assoluto di Schumacher, avvicinandosi ad un altro primato emotivamente particolare da raggiungere.
MONTREAL: LA PISTA DEI RECORD NEL NOME DI VILLENEUVE
Per Hamilton oggi si realizza il sogno di aver raggiunto Senna nella classifica all-time delle pole position, su un circuito intitolato alla memoria di un altro mito della Formula 1: Gilles Villeneuve.
Sul tracciato canadese di Montreal il pilota della Mercedes si è sempre imposto da grande protagonista. Proprio qui infatti, nel 2007, colse la sua prima vittoria nella massima serie, aprendo così un rapporto speciale con la pista del Quebec. Hamilton ha trionfato in altre quattro occasioni, facendo salire il suo bottino personale a cinque successi in Canada, piazzandosi al secondo posto nell’albo d’oro a due lunghezze da Michael Schumacher.
Ma l’inglese ha saputo far meglio in qualifica. Grazie alla pole conquistata oggi, Hamilton partirà domani dalla prima posizione per la 6° volta in Canada, eguagliando il record personale appartenente proprio a Michael Schumacher.
Una cifra impressionante, che costituisce di fatto il doppio delle pole position ottenute da Ayrton Senna a Montreal. Il brasiliano ottenne la sua prima partenza al palo nel 1988, replicando la stessa impresa nel 1990 ed infine nel 1992. In queste tre edizioni appena citate, Senna fu in grado di vincere la corsa “soltanto” nelle prime due occasioni, salendo sul gradino più alto del podio al termine di una gara particolarmente difficile nel 1990, condizionata da una forte pioggia.
Nella 50° edizione del Gran Premio del Canada, a Montreal si è scritta nuovamente la storia di questo sport.
GP CANADA F1 2017 - Sabato 10 Giugno 2017 - GRIGLIA DI PARTENZA Nr Pilota Team ---Q1--- ---Q2--- ---Q3--- Gap 1 L. Hamilton Mercedes 1'12"692 1'12"496 1'11"459 2 S. Vettel Ferrari 1'13"046 1'12"749 1'11"789 +0.330 3 V. Bottas Mercedes 1'12"685 1'12"563 1'12"177 +0.718 4 K. Raikkonen Ferrari 1'13"548 1'12"580 1'12"252 +0.793 5 M. Verstappen Red Bull 1'13"177 1'12"751 1'12"403 +0.944 6 D. Ricciardo Red Bull 1'13"543 1'12"810 1'12"557 +1.098 7 F. Massa Williams 1'13"435 1'13"012 1'12"858 +1.399 8 S. Perez Force India 1'13"470 1'13"261 1'13"018 +1.559 9 E. Ocon Force India 1'13"520 1'13"320 1'13"135 +1.676 10 N. Hulkenberg Renault 1'13"804 1'13"406 1'13"271 +1.812 -------------------------------------------------------------------- 11 D. Kvyat Toro Rosso 1'13"802 1'13"690 12 F. Alonso McLaren 1'13"669 1'13"693 13 C. Sainz Toro Rosso 1'14"051 1'13"756 14 R. Grosjean Haas 1'13"780 1'13"839 15 J. Palmer Renault 1'13"990 1'14"293 -------------------------------------------------------------------- 16 S. Vandoorne McLaren 1'14"182 17 L. Stroll Williams 1'14"209 18 K. Magnussen Haas 1'14"318 19 M. Ericsson Sauber 1'14"495 20 P. Wehrlein Sauber 1'14"810
Ma nel box della Ferrari dormono ,e da montecarlo, che dico ci vuole il motore EVO per la FERRARI, invece cosa succede l’esatto contrario la mercedes ha portato un aggiornamento del suo PU , cioe la mercedes porta un evoluzione del suo motore, gia il migliore di tutti ( piu potente anche del FERRARI ) invece la ferrari porta le alette allettoncini e cac.a..t..e varie.