La top 5 di Baku, il GP più pazzo della stagione F1 2017
I commenti post-gara sono tantissimi, i colpi di scena visti in pista altrettanti. Quello a cui abbiamo assistito ieri è stato, senza ombra di dubbio, il gran premio più pazzo ed imprevedibile della stagione in corso. A dimostrarlo c’è un podio anomalo, con Daniel Ricciardo vincitore della gara di Baku dopo aver compiuto una rimonta che sembrava quasi impossibile. Secondo Bottas, anch’egli protagonista di un contatto con Kimi Raikkonen (ancora una volta, e non senza strascichi di polemiche) e terzo addirittura Lance Stroll che, dopo le tante accuse e critiche a lui rivolte, va a conquistare il suo primo podio il suo primo podio in carriera.
Ma dietro a questo podio c’è stato ben altro. Ci sono stati contatti, polemiche e danni a dir poco imprevedibili. Come di consueto, al termine di ogni gran premio, la Top 5 serve per individuare i cinque momenti più esaltanti di ogni week-end. Ma dopo questa tappa a dir poco clamorosa in Azerbaigian, trovare “soltanto” cinque momenti degni di nota è stato più difficile che mai.
1 – Hamilton ancora in pole: supera Senna e si avvicina a Schumacher
Nonostante qualcuno avesse storto il naso al termine delle prove libere di Baku, a causa di una Mercedes meno veloce di una Red Bull in grande spolvero, le qualifiche hanno invece zittito tutti gli scettici. A conquistare la pole position è stato ancora una volte Lewis Hamilton, capace di staccare di mezzo secondo il suo compagno di squadra Valtteri Bottas, piazzatosi comunque secondo. Per l’inglese, che nel week-end in Canada aveva eguagliato il record di pole position di Ayrton Senna (e che prima di Baku aveva affermato di volersi ritirare a fine stagione, salvo poi smentire), in Azerbaigian batte ufficialmente questo primato grazie alla sua 66° pole in carriera. Ora Hamilton ha un altro obiettivo: se dovesse conquistare altre due pole (cosa molto fattibile già in questa stagione), l’inglese eguaglierebbe anche il record assoluto di Michael Schumacher, in testa a questa speciale classifica con 68 pole ottenute. Così facendo, Hamilton “rischia” davvero di imporsi come il pilota con il maggior numero di pole position nell’intera storia della Formula 1.
2 – Bottas vs Raikkonen ed il duello fratricida in Force India
Si arriva così all’appuntamento di ieri, e sin dalle prime battute della corsa si verifica il primo incidente degno di nota. I due piloti che vengono a contatto sono, ancora una volta, i finlandesi Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen. Entrambi subiscono pesanti danni sulle rispettive vetture, ma chi ci rimette peggio è Bottas, costretto a rientrare ai box per sostituire le componenti danneggiate. Raikkonen, invece, riesce a proseguire la gara senza tornare in pit lane, facendo però i conti con il fondo della Ferrari quasi compromesso.
Mentre nei giri successivi Raikkonen sarà colpito da una bella dose di sfortuna (che culminerà con un ritiro), Bottas, precipitato in fondo alla classifica, sarà invece protagonista di una rimonta incredibile, così come tanti altri piloti.
La sua lenta risalita verso le zone nobili della classifica (con un sorpasso in volata effettuato su Stroll negli ultimi metri prima del traguardo, che gli regalerà la 2° posizione), è certamente frutto delle potenzialità della sua Mercedes, ma è anche favorita dagli innumerevoli ritiri ed incidenti.
Tra questi c’è da sottolineare il contatto tra le due Force India. Ocon tenta il sorpasso sul compagno di squadra Perez in uscita dalla seconda curva, già teatro dell’incidente tra Bottas e Raikkonen. Il giovane francese però stringe troppo verso il muretto il messicano, ed il contatto è inevitabile. Con questo incidente, la Force India sciupa così una grande occasione: per alcuni giri, infatti, Perez era stabilmente in terza posizione, e quindi in piena lotta per la probabile conquista di un podio.
Ad ogni modo, dopo le tensioni del precedente Gran Premio del Canada, il clima in casa Force India non sarà certo uno dei più piacevoli, anzi.
3 – A Vettel saltano i nervi. Brutta reazione su Hamilton, polemiche a non finire e danno clamoroso sulla vettura dell’inglese
Ma l’episodio che rimarrà impresso come quello più clamoroso dell’intero Gran Premio d’Azerbaigian, e che influirà pesantemente sulla rivalità e sulla stima reciproca tra i due piloti, è quello che vede come protagonisti i due piloti “top” del mondiale 2017: Lewis Hamilton e Sebastian Vettel.
I fatti sono ormai noti a tutti: siamo circa a metà gara, ed Hamilton si ritrova al comando della gara con il ferrarista Vettel alle sue spalle. Entra in pista la safety car (con la vettura di sicurezza che ha fatto la sua comparsa molte volte in questa gara, condizionata anche da una scarsa preparazione dei commissari di percorso e da una bandiera rossa), ma proprio mentre spegne le luci, indicando quindi ai piloti che al termine del giro la corsa riprenderà normalmente, Hamilton rallenta pesantemente. L’inglese riduce drasticamente la velocità, creando un trenino di vetture dietro di lui. In uscita da una delle ultime curve però, l’inglese frena molte forte, tanto che Vettel, dietro di lui, lo tampona.
Il gesto dell’inglese manda su tutte le furie il tedesco, che con un gesto di reazione va a colpire volontariamente Hamilton con una ruotata. Vettel perde così la testa e la possibilità di lottare per il podio, visto che qualche giro dopo subirà una penalità di tempo da parte della direzione gara (oltre a tre punti rimossi dalla patente FIA).
Su questo episodio, l’opinione pubblica si spacca letteralmente in due. Nel complesso, Vettel non viene certo assolto per la sua reazione su Hamilton, anche se un video registrato dalla camera car potrebbe scagionare il tedesco dall’accusa di averlo fatto volontariamente. C’è infatti il sospetto che Vettel, proprio nel momento in cui ha staccato una mano dal volante in segno di protesta, non si sia reso conto che la sua Ferrari stava scartando leggermente verso destra, andando così a toccare involontariamente la monoposto dell’inglese.
Anche se non fosse stato fatto apposta, il gesto di Vettel non è piaciuto a molti, così come a tanti non è andata giù la condotta di Hamilton. E’ pur vero che l’inglese, trovandosi in testa alla corsa, aveva il diritto di condurre il gruppo imponendo il suo ritmo, ma diversi opinionisti sono concordi a definire “recidivo” lo stesso Hamilton, che già in passato si era “macchiato” di questi episodi.
Ad ogni modo, giusto per infuocare le polemiche anche tra i due team, la FIA non ha penalizzato Hamilton, proprio per le motivazioni spiegate poco fa sulle libertà concesse al pilota in testa alla corsa in regime di safety car.
Ci attende quindi una settimana incandescente, ma soprattutto un mondiale in cui Vettel ed Hamilton passeranno da essere rivali che si stimano reciprocamente, a nemici giurati.
In ogni caso, in attesa di capire se ci saranno altre sanzioni a Vettel e per vedere se ci sarà anche un chiarimento tra i due, oltre a questo fatto discutibile, Hamilton è stato anche protagonista di un altro imprevisto. Stavolta non ha nulla a che vedere con altri piloti, ma con un danno molto raro da vedere in Formula 1.
A bordo sua Mercedes infatti, al rientro della safety car, inizia a staccarsi la protezione delle spalle e della testa del pilota (quella che gli stessi piloti possono rimuovere una volta fermi), costringendo Hamilton a bloccarla con una mano per evitare che salti via del tutto.
Così facendo, l’inglese è costretto a guidare con una mano sola sul volante, correndo un rischio pazzesco ad oltre 300 km/h. Oltre alla pericolosità della circostanza, il danno sarà anche fatale per le speranze di vittoria di Hamilton, che sarà infatti costretto a rientrare ai box perdendo la prima posizione, e terminando alle spalle di Vettel, il quale aveva già scontato la penalità.
4 – Il primo podio di Stroll
Alla fine Hamilton chiuderà la gara in 5° posizione, Vettel in 4°, con quest’ultimo che conserva ancora la leadership nel mondiale piloti. Uno dei più grandi protagonisti della giornata, nel bene, è però Lance Stroll. Il canadese, reduce da una bella prestazione nel gran premio di casa, conquista infatti un incredibile 3° posto, conquistando il suo primo podio in carriera al termine di una rimonta sensazionale.
Il diciottenne, pesantemente criticato dall’opinione pubblica e bollato prematuramente come “raccomandato” o “figlio di papà”, ha invece portato a termine una gara senza errori, non facendosi tradire dall’emozione o dalla pressione. Stroll ha inoltre rischiato di concludere la gara al 2° posto, ma Bottas, sfruttando la scia della Williams sul lunghissimo rettilineo del traguardo, lo ha superato proprio a due passi dalla bandiera a scacchi, condannando Stroll ad un 3° posto che vale comunque come una vittoria.
Il nord-americano ottiene quindi il suo primo podio all’ottava gara della sua carriera, diventando inoltre il secondo pilota più giovane di sempre a salire sul podio in Formula 1. Il record spetta ancora a Max Verstappen (quest’ultimo al suo 4° ritiro su sei gare in questo 2017 complicatissimo), capace di vincere l’anno scorso in Spagna, ma il distacco tra i due record, in termini di tempo ed età, è di soli dodici giorni.
Stroll è inoltre il terzo canadese di sempre, dopo Gilles e Jacques Villeneuve, ad ottenere il podio, risultato che mancava al paese dalla foglia d’acero dal 2001.
5 – Da una qualifica complicata alla vittoria: la gara di Ricciardo
Alla fine l vincitore di questo pazzo gran premio è, contro ogni previsione, il sorridente Daniel Ricciardo. L’australiano, autore di una rimonta eccezionale, aveva iniziato il week-end con grosse difficoltà. La Red Bull aveva dimostrato di poter gestire un passo decisamente migliore rispetto agli ultimi gran premi, ma nel corso delle qualifiche lo stesso Ricciardo non era andato oltre il 10° posto in griglia, complice anche un contatto con le barriere che lo aveva escluso dalla lotta per la pole position.
Nessun quindi, alla vigilia della gara, avrebbe scommesso un solo centesimo sulla vittoria dell’australiano, che invece è arrivata, complice anche una costanza di ritmo in pista mentre tutti gli altri, per ragioni diverse, perdevano posizioni.
Ricciardo conquista così la prima vittoria in questo campionato, così come per la Red Bull, che invece si aggiudica la 53° vittoria della sua storia. Infine, l’australiano ottiene anche il terzo podio consecutivo, riuscendo a trovare l’appuntamento con la vittoria dopo i due terzi posti consecutivi ottenuti a Monaco ed in Canada.
Permettete, infine, una considerazione. In questo gran premio abbiamo visto di tutto: incidenti, danni assurdi, reazioni nervose e conseguenti polemiche. In tutto questo, però, c’è un lato positivo: il Gran Premio d’Azerbaigian ci ha regalato una giornata in cui lo spirito del motorsport non è affatto mancato, mettendo in risalto l’anima autentica di questa Formula 1, tornata più che mai, nella corsa di questa stagione, ad infuocarsi ed a tenere gli spettatori attaccati allo schermo.
In tutto questo, la vera vincitrice è stata proprio la Formula 1. E poi non veniteci a dire che non esiste lo spettacolo.