E’ ormai passato un giorno dall’evento del “F1 Live London”, con l’esibizione nel cuore della capitale inglese delle vetture di Formula 1 attuali e del passato, e già la concentrazione dei protagonisti di ieri è concentrata al prossimo Gran Premio di Gran Bretagna, sullo storico circuito di Silverstone.
Eppure, nonostante la ruota della F1 non smetta mai di girare, lo spettacolo in quel di Trafalgar Square ha davvero conquistato tutti. Per la prima volta tutti i team e tutti i piloti (o quasi) impegnati nel campionato 2017 si sono ritrovati insieme fuori dal contesto dei gran premi, per regalare ai londinesi ed ai telespettatori una serata magnifica, ricca di sorrisi, musica live, “ciambelle” e burnouts creati dai piloti e rombi di motore.
Già, quegli stessi piloti che non si sono sottratti al calore del pubblico collocato ai lati della strada cittadina, concedendosi liberamente a foto, selfie ed autografi. In un certo senso, uno show così aperto alle masse e così diretto con gli spettatori, forse non si era mai visto in un contesto come quello della Formula 1.
L’entusiasmo è stato grande, talmente coinvolgente che già si pensa a replicare l’esibizione a Londra anche per il 2018, magari estendendo iniziative simili ad altre grandi città europee.
Da Ecclestone a Liberty Media: una svolta evidente
Abbiamo detto in apertura che quello andato in scena ieri (alle 19.00 italiane) è stato uno spettacolo inedito, mai visto prima in una città con le vetture di Formula 1. E’ pur vero che Londra, già in passato, aveva ospitato iniziative simili, ma mai di questo livello. Se ieri la “city” ha accolto uno show così, è merito principalmente della nuova proprietà di Liberty Media. I nuovi padroni della F1, che possiedono una mentalità ed un concetto di spettacolo tipicamente americano, hanno messo in pratica uno degli obiettivi sbandierati all’inizio del loro mandato:
quello di rendere questo sport più accessibile al pubblico. In un certo senso, pur essendo al lavoro da pochi mesi, Chase Carey & Co. stanno davvero mantenendo le promesse ed i loro programmi, più di quanto ha fatto Bernie Ecclestone (sempre a livello d’intrattenimento extra-GP) nel suo lunghissimo regno.
Non a caso, lo stesso Ross Brawn, anch’egli membro della nuova proprietà in qualità di Direttore Sportivo, nel suo intervento ha definito la serata di ieri come “l’obiettivo di questa nuova era: quella di riportare la F1 nel cuore dei tifosi e degli appassionati”.
In effetti, la marea di persone accorse per assistere all’esibizione delle monoposto (intervallata da qualche concerto live), è stata la degna cornice di pubblico per un evento così atteso.
Passato e presente: a spasso nel tempo nel centro di Londra
Passato e presente che s’incontrano. C’è stato anche questo in quel di Londra, teatro dell’esibizione in strada delle vetture partecipanti ai campionati degli ultimi anni con l’aggiunta di altre due monoposto storiche: la Renault del 1977, pilotata da René Arnoux in persona, e la McLaren di Ayrton Senna vincitrice del mondiale 1991, con Stoffel Vandoorne al volante.
Un pezzo di storia che si mischia al presente, con le ultime vetture a motore aspirato (quelle del 2013) che hanno sfrecciato a Trafalgar Square accanto alle monoposto della nuova era ibrida. Un mix di rumori e di emozioni da far venire la pelle d’oca.
Tanti personaggi della F1, ma non solo. E non mancano le polemiche
La sfilata delle monoposto non è stata l’unica ad esser passato sul “tappeto rosso” londinese. Oltre ai mostri a quattro ruote, sono stati davvero numerosi i personaggi legati a questo sport che si sono visti ieri sera, al volante o meno. Infatti, con la quasi totalità dei piloti impegnati in questo campionato, si sono visti anche alcuni team principal come Toto Wolff, Maurizio Arrivabene e Christian Horner, oltre ad una Claire Williams in dolce attesa. Piloti dei giorni nostri e ad altri appartenenti al passato, come il già citato René Arnoux ed il finlandese Mika Hakkinen (gli unici impegnati anche alla guida) insieme ad altri personaggi di spicco dell’automobilismo britannico: Damon Hill (campione del mondo 1996), Johnny Herbert, David Coulthard e Martin Brundle (che hanno commentato in diretta lo svolgimento dell’evento), John Watson e Jenson Button (che ha effettuato due giri con una vetture biposto in compagnia della top model Naomi Campbell), oltre al campione del mondo 2016 Nico Rosberg.
In un contesto così amichevole ed aperto al pubblico come quello di ieri sera, ancora una volta non sono mancate le polemiche, pur restando contenute. Già, perché a Trafalgar Square l’unico pilota assente all’appello era Lewis Hamilton. Proprio lui, il britannico amatissimo in patria, ha preferito volare in Grecia per rilassarsi in vacanza, suscitando il malumore del pubblico presente, che non gli ha risparmiato alcuni fischi.
Sarà stata la rabbia dei tifosi per l’assenza del proprio idolo, ma quello che è accaduto ieri ha avuto dell’incredibile. Nonostante le polemiche del Gran Premio d’Azerbaigian, uno dei piloti accolti meglio dal pubblico è stato, inaspettatamente, Sebastian Vettel, indicato da molti tifosi intervistati come il papabile vincitore del Gran Premio di domenica 16 luglio.
L’ambiente della Formula 1 è stato visto spesso come un mondo estraneo ai “comuni mortali”, dove i piloti rappresentano i super-uomini votati al rischio ed alla velocità. Forse, almeno ieri sera, questo sport ha restituito agli appassionati il suo lato più umano e genuino, regalando due ore di spettacolo assolutamente indimenticabili. Sarà stato l’intervento a favore dello show degli americani di Liberty Media, sarà l’entusiasmo per una stagione incerta come quella attuale, ma Londra ci ha confermato una sensazione comune: qualcosa in F1 sta davvero cambiando. Alleluja!