Se il precedente Gran Premio d’Austria non aveva entusiasmato gli spettatori per lo spettacolo, ieri, in quel di Silverstone, gli appassionati sono stati ripagati con un gran premio ricco di colpi di scena, nella buona e nella cattiva sorte. In tutto questo raggruppamento di episodi, al vertice della piramide c’è un Re d’Inghilterra, per questa volta non appartenente alla famiglia reale Windsor: Lewis Hamilton.
Il pilota britannico della Mercedes ha infatti portato a compimento un fine settimana a dir poco perfetto. Un trionfo vero e proprio, reso ancor più speciale dalla cornice di pubblico connazionale, pronta a rendergli un caloroso tributo.
Discorso diverso invece per la Ferrari. Il team di Maranello stava per limitare i danni di fronte ad un incontestabile superiorità della Mercedes, salvo poi farsi travolgere da una sana dose di sfortuna a due giri dalla fine, con Raikkonen e Vettel costretti a rientrare ai box per lo stesso identico problema: foratura della ruota anteriore sinistra. Mentre il finlandese riesce comunque a salire sul podio (favorito anche dalla sosta ai box in contemporanea di Max Verstappen), il tedesco retrocede invece dalla 4° alla 7° posizione, uscendo da Silverstone ancora una volta da leader del mondiale, ma con un solo punto di vantaggio su Hamilton.
E la lotta per il titolo si riaccende.
1 – La doppia faccia della Mercedes in qualifica
Ieri la Mercedes è stata protagonista di un autentico trionfo, talmente grande che la casa tedesca sembrava tornata a dimostrare quella superiorità schiacciante tipica delle scorse stagioni. Eppure, almeno per quanto riguarda la qualifica, il fine settimana non era iniziato proprio nel migliore dei modi. Infatti, così come era capitato ad Hamilton in Austria, anche Valtteri Bottas ha dovuto fare i conti con una penalità di cinque posizioni in griglia di partenza, anche lui per aver sostituito il cambio. Il finlandese, giunto 4° in Q3, ha subito così una retrocessione nello schieramento, tramutatasi in un 9° posto finale.
Ma mentre Bottas è destinato ad una gara in rimonta, Hamilton, dal canto suo, fa invece impazzire i propri tifosi, gli stessi che non avevano gradito la sua assenza giovedì scorso in occasione del “F1 Live London”. L’inglese ha riacceso gli animi conquistando la sua 67° pole position in carriera, che lo portano a -1 dal record assoluto di Michael Schumacher. Ma non solo. Grazie a questo risultato, il tre volte campione del mondo ottiene inoltre la 5° pole position nella storia del Gran Premio di Gran Bretagna. Così facendo, Hamilton diventa il pilota con più pole in Inghilterra, eguagliando il record di un’altra leggenda della Formula 1 come Jim Clark.
Un giro fantastico che manda in visibilio gli spettatori in tribuna, ma che non cancella le polemiche. L’inglese infatti, proprio nelle battute finali della Q3, rallenta pesantemente la Haas di Romain Grosjean, il quale stava per lanciarsi nel suo giro cronometrato.
Per questo motivo, Hamilton viene posto sotto investigazione dai commissari di gara, ai quali spetta il difficile compito di valutare l’episodio ed, eventualmente, sottrarre la pole position ad Hamilton con una clamorosa penalità. Dopo circa mezz’ora di consultazioni, il risultato delle qualifiche viene confermato senza procedere con penalità.
2 – La sfida tra Verstappen e Vettel
Sin dalle prime battute del gran premio emergono alcune realtà indiscutibili: Hamilton è di fatto irraggiungibile, ma Raikkonen, in 2° posizione, tenta comunque di reggere il ritmo dell’inglese, distinguendosi anche con giri molto veloci. Per il 3° posto, invece, la battaglia è tutta tra Sebastian Vettel e Max Verstappen, con il tedesco che vuole riprendersi il podio virtuale per strapparlo all’olandese.
Come spesso è accaduto tra i due anche nella passata stagione, a Silverstone va in scena una battaglia senza esclusione di colpi, con Vettel che prova ad attaccare Verstappen con un sorpasso coraggioso, molto simile a quelli già visti in Spagna ed in Canada. In questo caso però, nonostante un’illusione iniziale, l’esito dell’attacco non va a buon fine, grazie ad una resistenza al limite della pista di Verstappen che gli consente di conservare la 3° posizione. I due vengono quasi al contatto, ma fortunatamente questo non succede. Alla fine è Vettel ad avere la meglio sul pilota della Red Bull, ma solo grazie alla strategia box messa in atto dal box Ferrari.
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3 – L’incredibile disfatta ferrarista sul finale
A due giri dalla fine della gara, il tabellone recita questa classifica: 1° Hamilton, 2° Raikkonen, 3° Bottas (autore di una strepitosa rimonta di cui parleremo in seguito) e 4° Vettel, in netta difficoltà con le gomme, e 5° Verstappen. Una gara non può mai definirsi “finita” fino al taglio del traguardo, e Silverstone 2017 rappresenterà per sempre l’esempio emblematico di questa teoria sportiva.
Al 50° dei 51 giri complessivi, Raikkonen inizia improvvisamente a rallentare. Quando le telecamere inquadrano più da vicino la Ferrari del finlandese, la diagnosi è chiarissima: foratura della ruota anteriore sinistra. “Iceman”, fino a quel momento autore di una gara impeccabile, diventa così vittima di una sfortuna pazzesca, e deve rinunciare al secondo gradino del podio, superato da un incredulo Bottas e da Vettel, che vola così al 3° posto. In qualche modo però, la iella del finlandese si rivela meno grave di quanto previsto. La spiegazione è dovuta principalmente a Max Verstappen, che decide di rientrare ai box in contemporanea con Raikkonen per cambiare le gomme ormai usurate.
Ma proprio quando Vettel inizia a realizzare di esser terzo, e quindi limitando la perdita di punti in classifica su Hamilton, ecco che accade l’incredibile: il tedesco è anch’egli vittima della stessa foratura sullo stesso pneumatico, ed è ovviamente costretto a rientrare ai box. Per giunta, l’afflosciamento della gomma avviene lontano dalla pit lane, costringendo Vettel a compiere mezzo giro a velocità ridotta. Tra la perdita di tempo in pista ed in pit lane, il tedesco scivola fino alla 7° posizione finale, riconsegnando il podio ad un altrettanto incredulo Raikkonen.
Cosa bisogna fare in questi casi? Appellarsi alla sfortuna o cercare di comprendere quale sia la ragione di questo problema?
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Solo il tempo ci dirà quale sia stata la causa di questi episodi incredibili. Nel frattempo, mentre la Pirelli ha aperto ufficialmente un’inchiesta, anche la classifica inizia a piangere in casa Ferrari. E’ pur vero che Vettel resta ancora al comando del mondiale, ma ora il distacco che lo separa da Lewis Hamilton è di solo 1 punto. Un risultato disastroso, soprattutto se si pensa al distacco vigente prima della gara, che ammontava a 20 punti.
4 – Le super-rimonte di Bottas e Ricciardo
Al termine di una gara così, il premio “pilota della giornata” assegnato sul sito ufficiale della Formula 1 sembrava finire nelle mani di Lewis Hamilton. E invece, gli spettatori hanno voluto riconoscere la grande gara di un altro pilota: Daniel Ricciardo.
L’australiano della Red Bull infatti, giunto 5° al traguardo, è stato protagonista di una rimonta sensazionale. Il sorridente pilota, reduce da tre podi consecutivi, si era dovuto arrendere ad un problema al turbo verificatosi in qualifica, condannandolo al 19° posto in griglia di partenza. Ricciardo, con le prospettive della gara ormai compromesse, non si è dato per vinto, completando una rimonta davvero eccezionale, e resa ancor più epica da un suo errore commesso nei primi giri della corsa. In quella circostanza infatti, nel tentativo di superare la Haas, Ricciardo ha compiuto un’uscita fuori pista, perdendo tutte le posizioni guadagnate fino a quel momento e tornando ancora una volta all’ultimo posto.
Solo nel finale è tornata la fortuna per l’australiano, aiutato dai guai di Vettel, ma il 5° posto finale è il risultato di una prestazione da applausi, da “MVP” di giornata.
Grande performance di Ricciardo quindi, ma non va dimenticata anche la gara di Valtteri Bottas, artefice di una rimonta più contenuta (partiva dal 9° in seguito ad una penalità di 5 posizioni) ma pur sempre finalizzata con il massimo risultato. Un 2° posto che regala una doppietta preziosa alla Mercedes, la quale può godere di una stima e di un’amicizia nata tra i propri piloti: un altro motivo in più per sorridere, specialmente dopo le tensioni della passata stagione tra Hamilton e Rosberg.
5 – I numeri di una vittoria memorabile
E’ così Lewis Hamilton il vincitore del Gran Premio di Gran Bretagna, per la quarta volta consecutiva sul circuito di Silverstone. Per il pilota inglese si tratta della 57° vittoria in carriera, ed anche in questa circostanza aggiunge un altro record. Dopo aver raggiunto Jim Clark nella speciale classifica all-time delle pole position in Inghilterra, Hamilton tocca, anche in questo caso, il numero di cinque vittorie in Gran Bretagna, eguagliando (di nuovo) Jim Clark ed Alain Prost.
Inoltre, grazie alla pole, giro veloce e vittoria ottenuta sempre al comando della corsa, l’inglese conquista il suo quinto Grand Chelem (il terzo di questa stagione dopo Cina e Canada). Grazie a questo risultato, Hamilton sale al secondo posto di questa speciale graduatoria a braccetto con Michael Schumacher ed Alberto Ascari, e mette nel mirino il record storico proprio di Clark, fermo a quota 8.
Extra: Crisi interna in Toro Rosso
La top 5 del Gran Premio di Gran Bretagna potrebbe dunque finire così, ma in questo caso c’è un punto in più da aggiungere e da analizzare. Dopo la partenza infatti, i due piloti della Toro Rosso, Carlos Sainz e Daniil Kvyat, sono stati ancora una volta protagonisti di uno scontro fratricida. Un contatto che ha messo fuorigioco lo spagnolo e che ha compromesso la gara del russo. La domanda ora è questa:
la casa di Faenza può ancora permettersi due piloti che si ostacolano in questo modo?
Evidentemente no. E se così fosse, il clima di massima tensione potrebbe presto spezzarsi con la rescissione del contratto di uno dei due piloti. Se la situazione non dovesse migliorare, non sarebbe poi così visionario immaginarsi la partenza di uno dei due, con il francese Pierre Gasly che, nel frattempo, scalpita per esordire in Formula 1.