Adesso è proprio il caso di dirlo: dopo i timori post-Gran Premio di Gran Bretagna, dal quale la Ferrari era uscita con le ossa rotte, il week-end appena trascorso in Ungheria ha rilanciato il morale dei ferraristi, forse troppo preoccupati dal rischio di cadere nel baratro della crisi di risultati. Grazie ad una doppietta ottenuta sia in qualifica che in gara (in entrambi i casi con il medesimo risultato), Sebastian Vettel avrà un motivo in più per trascorrere le vacanze estive serenamente, godendosi una vittoria meritata, ed in parte anche sofferta, e la leadership nel mondiale, con un vantaggio di 14 punti su Hamilton.
Eppure, la doppietta andata in scena all’Hungaroring non è stata l’unica occasione per poter ricordare a lungo questo gran premio, condizionato anche da eventi imprevisti che hanno incollato gli spettatori allo schermo. Ecco quindi la top 5 della tappa ungherese di questo mondiale.
1 – Ungheria di nuovo indigesta per Massa
La vigilia del gran premio ungherese sembra concentrarsi inizialmente su due interrogativi principali: riuscirà la Ferrari a riprendersi dal un momento di crisi? E quante possibilità ci sono che i test estivi a Budapest, che si terranno nei prossimi giorni, possano davvero far riaccendere la luce della speranza per un ritorno di Kubica in F1?
Era chiederselo lecito venerdì scorso (e per Kubica è ancora giusto chiederselo ancora oggi), ma entrambe le curiosità vengono spazzate via dalle notizie che giungono da casa Williams. Felipe Massa infatti, non è al meglio della condizione fisica per poter partecipare al gran premio, a causa di un virus contratto al termine della seconda sessione di prove libere. L’imprevisto non è grave, ma è comunque necessario trovare un sostituto al più presto, ed il team inglese lo trova nel nome di Paul Di Resta, pilota scozzese di origini italiani con alle spalle un passato in Formula 1. Così facendo, Di Resta viene convocato in fretta a furia dalla Williams, tornando al volante di un week-end di gara a quattro anni di distanza dall’ultima volta.
Nel frattempo Massa, che sta comunque recuperando la sua forma, conferma la sua “intolleranza” all’Ungheria. Proprio su questo circuito infatti, nel 2009, fu protagonista di uno spaventoso quanto assurdo incidente (venne colpito al casco da una molla staccatasi dalla Williams di Barrichello) che rischiò di compromettergli definitivamente la carriera in Formula 1.
2 – La Ferrari vola in qualifica: è prima fila!
Nel frattempo, mentre la Williams è intenta a risolvere i problemi per il sostituto di Massa, la Ferrari inizia a far intravedere ottimi progressi, in particolare nella terza ed ultima sessione di prove libere. I buoni riscontri si confermano anche in qualifica, con entrambi i piloti che vanno a monopolizzare l’intera prima fila dell’Hungaroring. A conquistare la pole position è infatti Sebastian Vettel, per la 48° volta in carriera, chiudendo la sua miglior prestazione proprio davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen. Il tedesco, leader provvisorio del mondiale con un punto di vantaggio su Hamilton, riesce inoltre a tranquillizzarsi anche dal risultato ottenuto dal suo diretto rivale, che non va oltre il 4° posto in griglia. Dopo l’1-2 ottenuto a Monte Carlo, la Ferrari conquista così l’intera prima fila della griglia per la seconda volta in questa stagione, ponendo le basi per poter trionfare anche in gara grazie alle caratteristiche tecniche dell’Hungaroring che meglio si integrano con la monoposto italiana.
3 – Verstappen mette KO Ricciardo, e scatta la penalità
Per certi aspetti il 2017 non passerà alla storia per esser stato il campionato delle convivenze pacifiche tra compagni di squadra. Dopo le polemiche scoppiate all’interno di diversi team, dall’Hungaroring anche la Red Bull s’iscrive al “club degli scontenti in casa”. Subito dopo la partenza, con le vetture che escono indenni dalla prima curva, Verstappen tenta di sorpassare il proprio compagni di squadra Ricciardo alla seconda curva. La manovra dell’olandese si rivela completamente sbagliata nell’impostazione del sorpasso, con Verstappen che allarga troppo la traiettoria colpendo in pieno il compagno di squadra, il quale è costretto al ritiro. Un grosso errore da parte del numero 33 della Red Bull, e nulla di più. L’opinione generale sembra essere questa, ma i commissari di gara valutano l’episodio diversamente: per questo incidente infatti, Verstappen subisce una penalità di 10 secondi da scontare al pit stop. Una decisione poco condivisa ed apprezzata sia dai numerosi tifosi presenti sulle tribune, sia dagli spettatori a casa. Ad ogni modo, d’accordo o meno con la mossa dei commissari, il volto di Ricciardo subito dopo l’incidente la dice lunga sulla rabbia nei confronti del proprio compagno.
4 – La gara da leone di Kimi regala la doppietta alla Ferrari
A rivedere in questo momento la classifica finale del Gran Premio d’Ungheria, per la Ferrari ci sono diversi motivi per festeggiare un risultato simile. Chi ha vissuto la gara però, non può non aver avvertito un minimo di preoccupazione. Un senso di timore generato da una doppietta che sembrava scontatissima, e che invece ha rischiato di tramutarsi in uno stravolgimento della classifica a causa di un problema tecnico. Dopo la prima ed unica sosta ai box, la Ferrari di Vettel (che fino a quel momento conduceva indisturbato la gara) inizia ad avvertire un disturbo allo sterzo, che tende a girare verso sinistra sul dritto. Dal muretto box gli ingegneri consigliano al pilota di non affrontare i cordoli con aggressività, facendo quindi perdere terreno a favore degli inseguitori. In questo contesto sono due ad avvicinarsi al leader della corsa: Raikkonen, in 2° posizione, e soprattutto Hamilton, 3° e molto vicino ad entrambi i ferraristi.
Sin da subito Raikkonen dimostra di essere più veloce del compagno, ma il finlandese non accenna alcun tentativo di sorpasso su Vettel. Nello stesso tempo però, il rallentamento generato dal tedesco mette Raikkonen in seria difficoltà dal ritorno di Hamilton, anch’egli molto veloce e favorito da una mossa strategica della Mercedes, che sacrifica il 3° posto di Bottas per rilanciare l’inglese nella lotta mondiale.
Grazie ad un magistrale ed esemplare lavoro di gestione della gara, Raikkonen riesce a difendere il compagno senza subire il sorpasso di Hamilton, resistendo a questa situazione per una trentina di giri, fino alla bandiera a scacchi.
Il grande lavoro di Raikkonen scoraggia lo stesso Hamilton, che proprio nelle battute finali della gara lascia la 3° posizione di nuovo a Bottas, “accontentandosi” di un 4° posto finale.
Raikkonen, che a fine gara viene eletto “pilota di giornata” dal sito della F1, contribuisce così a favorire la 46° vittoria di Vettel in carriera, garantendo alla Ferrari la 228° vittoria della sua storia e la sua 83° doppietta.
5 – Alonso di nuovo protagonista, dentro e fuori la pista
Il capitolo della top 5 ungherese non poteva chiudersi senza accennare la grande prestazione di Fernando Alonso, che ha tra l’altro spento 36 candeline lo scorso sabato. Il due volte campione del mondo spagnolo si è prima “regalato” una favolosa 7° posizione in qualifica, ed addirittura un 6° posto in gara, condita con uno splendido sorpasso ai danni di Sainz. Ma per il talento di Oviedo, troppo spesso represso dall’inaffidabilità della McLaren-Honda, non è tutto. Proprio in occasione dell’ultimo giro previsto in gara, Alonso ha fatto registrare addirittura il giro più veloce della corsa, riuscendoci per la 23° volta in carriera e per la seconda volta nella sua sfortunata parentesi con il motore nipponico (l’ultima volta era capitata l’anno scorso a Monza). Da superstar anche la presenza fuori dalla pista: subito dopo la cerimonia del podio, Alonso ha voluto augurare pubblicamente le buone vacanze a tutti gli appassionati di Formula 1 sedendosi a breve distanza da una gigantografia, disegnata sull’asfalto, della celebre foto che lo ritraeva adagiato sullo sdraio in occasione dello scorso Gran Premio del Brasile.
Auguri a tutti quindi, ma auguri anche ad un campione come Alonso, che non smette mai di stupirci.