[ Partiamo da un’importantissima premessa: dal primo giorno che ho iniziato a seguire la F1 da bambino, ho sempre tifato per la macchina rossa. Il mio colore preferito è il verde. Ma la macchina rossa, vuoi perché più forte, vuoi perché veloce, vuoi perché più bella, mi ha sempre fatto impazzire.
E chissenefrega che rappresenti l’Italia, o che parta l’inno italiano come secondo inno, se un suo pilota vince. Tanto meglio, via di patriottismo. Ma tiferei per la macchina rossa pure se fosse tedesca e io fossi francese. ]
Credete sia facile avere un account humor mentre la Ferrari non va così bene?!
Una volta forse.
Vedete, quando ho aperto FormulaHumor, ovvero Australia 2016, la vita era molto più semplice.
Senza tediarvi sul perché ho iniziato, con quali motivazioni, perché proprio la scelta di Twitter e tutte quelle cose lì, vi confermo solo che una volta era davvero tutto più facile.
Se ripercorriamo la stagione scorsa della Ferrari, beh, si può ricordare che disastro e che devasto sia stata.
Certo. Prendere in giro una macchina che non vince, quando tutti sono arrabbiati con “lei”, non solo è facile, ma porta anche molto consenso popolare. Anche insperato e non ricercato.
Chi mi segue dall’inizio potrà confermare che per tutto il primo anno le mie immagini di copertina del profilo Twitter sono state dapprima:
Lo so, lo so.
Strano per un ferrarista così sfegatato come me, che ha fatto anni con la bandiera sventolante dal balcone di casa e con decine di oggettini comprati al Ferrari Store di Milano.
Strano, ma logico.
Quando ho deciso di aprire l’account humor, infatti, uno dei primi pensieri e delle prime promesse fatte a me stesso è stata quella di permettermi di criticare, prendere in giro, divertirmi con e contro qualsiasi team, qualsiasi pilota, qualsiasi auto. Indipendentemente dalla mia passione. Cercando di essere (per quanto mi è possibile) il più divertente e oggettivo possibile.
Normale quindi andare contro Maury, simbolo di una Ferrari che non decolla. Normale criticare il “Presidente che non deve essere nominato”. Normale prendere in giro un team che non fornisce un’auto in grado di finire una gara perché a ogni 10 scalate occorre sostituire il cambio.
Facile anche perché quando un account parte da 0, parte da 0.
0 followers, 0 commenti, 0 problemi.
Ma se riesci (ogni tanto, e non è né modestia né vanto) ad essere divertente, o se, come detto, critichi qualcosa che è facilmente criticabile, ottieni consenso. E il consenso alza i numeri.
Più followers, più seguito, più opinioni, e qualche problemino in più.
Tutto normale.
Ora, in questi mesi (perché dire “questi anni” mi farebbe sembrare più vecchio di quanto non sia davvero sul Tuider), ho imparato anche a creare determinati personaggi, determinate caricature, e dei “nemici immaginari” contro cui mi piace andare, e contro cui è divertente fare delle battute (si vedano i pensionati Button e Massa).
Colpevoli di cosa?!
Mah. Sono come quelle situazioni in cui hai litigato da così tanto tempo con una persona che diventa più importante mantenere il litigio, rispetto al vero motivo scatenante. È humor, e basta.
Ma dicevo.
Stagione terribile la scorsa per il Cavallino. Tale per cui, arrivi al punto in cui diventa così comico enfatizzare i problemi, che inizi a riderci su.
Il discorso, però, oggi non vale più.
Prima dell’inizio dell’anno -mondialisticamente parlando-, chiesi con una battuta (e quando mai) all’esperto account di SmilexTech se mi convenisse tenere o meno l’immagine di copertina, di cui sopra, che mi aveva accompagnato per i primi 12 mesi. Implicitamente, questo, era un modo per chiedere ad un “tifoso dell’altra parte del paddock” delle informazioni sulla nuova stagione della macchina in rosso.
Lui mi consigliò di attendere le prime gare, prima di fare COMUNQUE il grande passo.
La Ferrari avrebbe avuto un inizio favoloso, quindi, secondo lui. E anche in questo, beh, aveva ragione.
Quindi, prima di ottenere un account che avesse una parvenza di ultraprofessionalità come l’attuale, grazie alle mani esperte di WesNetmo, per i primi GP mi sono semplicemente dedicato a sparare sulla CroceRossa.
Il livello, per farvi capire, e rinfrescare a qualcuno la memoria, era questo:
Primi GP scoppiettanti in casa Ferrari. Piloti fenomeni. Vittorie e secondi posti. Ma soprattutto, lotte alla pari con Mercedes.
Io, stupidamente, a questo punto, mi lascio andare e divento fin troppo tifoso.
Si era arrivati al punto che era possibile trovarmi a fine GP con il buon Pino Allievi a fare baldoria al grido di “CHECCEFREGA DI RAIKKONEN NOI C’AVEMO IL BUON VETTÈL”, e a prendere in giro il secondo di casa Mercedes, meno considerato dei cagnolini di Luigino.
Scelta imperdonabile la mia. Dettata dalla passione.
Poi?!
Poi, aggiornamenti e lettere. Lettere su lettere.
Manco fossimo a “C’è posta per te”.
La Mercedes fa passi avanti con gli aggiornamenti, nonostante le lettere di Resta nel tentativo di “mettere i bastoni tra le ruote” (o tra le sospensioni), e la Ferrari costretta a rivedere il fondo che da flessibile diventa rigido come il regolamento FIA. Si buca, si spezza, ma non si piega.
La Ferrari perde decimi, la Mercedes li guadagna.
Hamilton continua a lamentarsi via TR e a fare il bimbo buono davanti alle telecamere, Vettel va in paranoia, fa quello che fa con la ruota di dx, e via di postino con altre lettere, stavolta di scuse.
E nel frattempo, in un angolo buio di un paesino bruttino della provincia di Varese, ci sono io. Che dopo aver deciso con Pino Allievi che forse è meglio se non ci vediamo per un po’, continuo a fare quello che faccio.
Perché nulla è cambiato. I miei post, che hanno sempre quella vena critica, che sono umoristici al punto che vorresti prendermi a sberle, hanno sempre l’intento di colpire QUALSIASI TEAM, QUALSIASI PILOTA, QUALSIASI AUTO. INDIPENDENTEMENTE DALLA MIA PASSIONE.
E purtroppo è capitato anche con Vettel, dopo le prime gare vincenti.
Ora. Sia chiaro.
Non mi è mai interessato essere popolare. Certo, felice come un bimbo alla vittoria di FormulaMeme. Felice come un bimbo quando ti cita quel tal sito, o quella pagina Facebook. Felice quando il Boss, qui su CircusF1, mi approva un articolo. Felice ancor di più quando una persona ti scrive “questo mi ha fatto morire dal ridere”. Ma alla popolarità in sé e per sé, mai dato troppa importanza. Si veda il caso (costruito) del saluto all’ingegnere, diventato un mio “tormentone”, mai accolto (giustamente) dalla Rai, e svanito quando l’ingegnere l’ho incontrato per davvero!
Ora salutatemi Ivan Capelli!
Il problema sta nel fatto che in questo paese, in ambito automobilistico prototipale, in particolare in F1, se una stagione per la Ferrari è buonina, discreta, o sufficientemente adeguata, ricompaiono tutti i tifosi che si erano dispersi gli anni prima e che danno per scontato che in quanto italiano, se ti piace la F1 tu DEBBA essere tifoso Ferrari (e in questo caso mi è anche andata bene), oppure in te qualcosa non va.
ALT. Non parlo di tutti. Non parlo di OGNI SINGOLO TIFOSO e bla bla bla. ALCUNI. E sicuramente tu non sei tra questi. Sicuramente sei un tifoso razionale, che sa festeggiare quando si vince e essere oggettivo quando il GP va leggermente peggio. (Ti prego non mi picchiare, che non voglio fare polemica)
Parlo di quelli che NON hanno un briciolo di capacità di capire che se in un account, in descrizione, spicca “C’È SCRITTO HUMOR NEL NOME”, e l’account si chiama FormulaHumor, FORSE, e dico FORSE, le critiche sono fatte per intrattenere e divertire. E come tali devono essere prese. Anche se vanno contro al team o al pilota che si sostiene (e mi spiace per voi, ma che sostengo anche io). Perché sicuramente, prima, o poi, andranno anche contro al pilota che vi sta antipatico. Così è la vita.
Dal canto mio, poi, mi sforzo pure, a volte, di passare il tempo a studiare tweet con più di un solo senso “irriverente”, al punto che (fatemi vantare un po’) in alcuni tweet riesco a prendere in giro SIA una parte della tifoseria, CHE l’altra.
Vi porto un esempio chiarificatore, così ci capiamo:
Prendiamo ad esempio questo Tweet. Banale, stupido, forse divertente, con poco senso. A prima vista.
“Nessuna conseguenza per il blocco di Hamilton”: che bravo che sono, faccio anche servizio di informazione, e in mezzo ci metto anche che Hamilton ha effettivamente bloccato Grosjy. Infilandoci pure un mio mezzo parere sull’accaduto, in maniera molto velata.
“Raikkonen,”: ci infilo Kimi, che è sempre divertente e che mi serve per la battuta d’effetto.
“che avrebbe scontato la penalitá al posto dell’inglese, si dice sollevato”: la battuta sta nel fatto che i secondi piloti sono sempre trattati peggio dei primi, enfatizzando come se sbagli il primo pilota, sia il secondo a pagare. Ma qui al posto di Kimi dovrebbe esserci Bottas. Sfrutto allora il fatto che sono entrambi finlandesi, entrambi secondi piloti e creo una situazione iperbolica che stuzzichi anche la disparità di trattamento tanto discussa tra Ferrari e Mercedes.
Assurdo?!…sì, troppo contorto pure per me. Che l’ho pensato in 20 secondi.
Questo solo per dire quanto sia difficile a volte generare battute d’effetto, riuscire a mettere tutta una spiegazione in 140 caratteri, dare più significati in cui almeno uno sia molto semplice, per far ridere di primo impatto, e altri più profondi, in modo che se qualcuno ci ragiona, trova diverse sfumature.
Ma se faccio battute di un certo tipo, ad alcuni di voi viene solo in mente che sono TIFOSONE MERCEDES. E DI HAMILTON PERSINO.
Premesso che esistono insulti ben peggiori di questo, nella realtà mi sentirei comunque molto offeso. Sul Tuider, per foruna, sono solo imparziale.
Quindi, con tutto l’amore che vi voglio, se la prossima volta penserete che io stia dalla parte di uno o di un altro pilota, per il semplice fatto che ci scherzo sopra, sappiate che MOLTO probabilmente siete lontani dalla realtà. Che mi bruciano, nel cuoricino, le sconfitte Ferrari, ma che per l’impegno che mi sono preso sono capace di ridere e scherzare tanto sulla macchina grigia, quanto su quella rossa. Che prenderò in giro Vettel, se necessario, tanto quanto Hamilton. Ma in entrambi i casi, mai quanto Massa.
Che non sarà, come non lo è mai stata, mia intenzione cercare la polemica con qualcuno di voi.
Soprattutto, ricordatevi che ogni mio post è fatto per intrattenere, e possibilmente strappare una risatina.