In un campionato di Formula 1 sempre più combattuto, i dettagli fanno la differenza.
Il livello tecnico deve essere elevato, ma talvolta questo non basta e il pilota deve tirar fuori la mossa vincente che può fare una differenza enorme.
Pensando ad un week-end di Formula 1, il primo banco di prova sono le qualifiche, in cui il pilota è solo contro il tempo e non sono ammessi errori. Le qualifiche possono poi influire sulla gara: partire in fondo allo schieramento vuol dire dover affrontare una partenza in mezzo al traffico, perdendo tempo rispetto alla testa del gruppo che, avendo strada libera, potrà subito forzare i tempi.
Tuttavia molto dipende anche dalla pista poiché a Monaco, quest’anno, abbiamo avuto la conferma che in gara è impossibile sorpassare e quindi il Gran Premio si decide durante le qualifiche o con la sosta ai box, mentre a Spa-Francorchamps tutto è stato incerto fino alle ultime curve.
Ma quest’anno le qualifiche quanto sono state importanti? I dati parlano chiaro:
Per 7 volte ha vinto un pilota partito dalla Pole-Position, per 2 volte ha vinto un pilota partito dalla seconda posizione e sempre per 2 volte ha vinto un pilota partito dalla terza casella in griglia.
Sappiamo che Mercedes e Ferrari sono superiori rispetto al resto del gruppo, ma per la maggior parte dei Gran Premi sono state decisive le qualifiche del sabato. Vediamo allora di analizzare bene le varie situazioni che si sono viste in questo mondiale.
Partire dalla Pole-Position, non significa trovarsi al comando dopo il primo giro: per 6 volte il pilota che partiva dalla prima casella sullo schieramento e ha percorso il primo giro al comando ha poi vinto la gara; l’unica volta in cui non è successo è stato in Azerbaijan, quando Lewis Hamilton, partito dalla pole, ha condotto il gruppo per il primo giro, ma alla fine la gara è stata vinta da Daniel Ricciardo.
In Spagna invece Hamilton partiva dalla prima posizione, ma fu subito superato da Sebastian Vettel, che transitò al primo posto alla conclusione del giro, ma la gara alla fine fu vinta da Hamilton, dopo una battaglia senza esclusione di colpi.
Per quanto riguarda invece le vittorie ottenute dalla seconda posizione in griglia, soltanto Vettel è riuscito nell’impresa in Australia e a Monaco, ma in entrambi i casi, al termine del primo giro si trovava al secondo posto salvo poi passare Hamilton a Melbourne e Raikkonen a Montacarlo grazie ad una perfetta strategia Ferrari.
Per quanto riguarda le altre due gare, la vittoria è andata la pilota che partiva al terzo posto e questa volta sono Vettel e Bottas ad esserci riusciti. Seb ci riuscì in Bahrain scavalcando Hamilton in partenza e portandosi al ridosso di Bottas, ma ancora una volta la strategia fu determinante e, grazie anche ad una Safety Car, il tedesco della Ferrari si trovò al primo posto. Per quanto riguarda Bottas invece fece una super partenza in Russia, dove bruciò le due Ferrari di fronte a lui e andò verso la conquista del suo primo Gran Premio.
Una cosa da notare è che tutte le vittorie di Sebastian Vettel sono state decise dal muretto, poiché il pilota, a parte imporre ritmi indiavolati, non è mai riuscito a vincere una gara senza una perfetta strategia.
In Australia, in Bahrain, a Montecarlo e in Ungheria, Vettel non ha mai compiuto il sorpasso vincente, che gli ha fatto conquistare la vetta della classifica.
Addirittura, quando si trova al secondo posto, Vettel riesce a tallonare il pilota davanti, ma senza mai riuscire a superarlo, come avvenuto in Russia, in Austria e in Belgio.
Altra cosa curiosa è che Lewis Hamilton, nelle sue 5 vittorie ha realizzato ben 3 Grand Chelem. Soltanto in due occasioni, pur partendo dalla prima posizione, ha perso la gara per motivi di strategia, in Australia, oppure a causa di un poggia-testa non agganciato correttamente in Azerbaijan.
Un campionato quindi che si gioca sotto tutti gli aspetti, perché partire in prima o in seconda fila può fare una grandissima differenza, ma guardando le qualifiche ci accorgiamo che talvolta non si corre sul filo dei decimi, bensì su quello dei centesimi di secondo e a Monza questa lotta sarà ancora più serrata.