Finita la pausa estiva, i piloti di Formula 1 tornano a darsi battaglia in una delle piste più belle e più storiche del Circus.
Il Gran Premio del Belgio è ormai una delle tappe più attese di tutta la stagione perché non solo da inizio alla seconda parte di campionato, ma anche perché la pista di Spa-Francorchamps è una pista vera, in mezzo alle Ardenne, dove i piloti devono affrontare un mix di velocità e lunghi curvoni oltre alla leggendaria Eau-Rouge Radillon.
Nei 7,004 km della pista belga conta molto il motore, ma anche la velocità di percorrenza in curva oltre ad una buona dose di coraggio. I piloti si trovano immersi nella natura con un meteo che cambia molto velocemente e una pista che in un momento è coperta d’acqua, mentre pochi giri dopo è completamente asciutta.
Qui sono state scritte pagine e pagine di storia della Formula 1 e anche quest’anno sarà una tappa fondamentale per questo campionato.
Altro fattore fondamentale in questa pista saranno le gomme della Pirelli. La casa milanese ha deciso di optare per la gamma più morbida delle 6 mescole d’asciutto ovvero:
Ultrasoft (fascia viola), Supersoft (fascia rossa) e Soft (fascia gialla) oltre alle Intermedie (fascia verde) e Wet (fascia blu) che potrebbero diventare fondamentali da un momento all’altro.
Questa scelta si mostra molto aggressiva perché la pista belga è molto esigente a livello di pneumatici, infatti usando i dati fornitici dalla Pirelli che classificano le piste attraverso 5 parametri con valutazione che va da 1 (minimo) a 5 (massimo) possiamo fare delle osservazioni importanti.
Il primo parametro da considerare è l’Abrasione dell’asfalto che si può dire nella media, 3, mentre l’Aderenza offerta dalla pista è abbastanza alta visto il valore pari a 4.
Il livello di Deportanza richiesto è invece abbastanza basso, 2, e questo perché la pista è molto veloce, ma è fondamentale trovare la giusta deportanza in curva, soprattutto nei lunghi curvoni del secondo settore dove la macchina deve essere molto composta a livello di percorrenza.
I due fattori più importanti diventano quindi le Forze laterali con un valore di 4 e lo Stress della gomma con un valore di 5. Questi valori sono importantissimi perché mostrano che i cambi di elevazione e le compressioni impongono carichi sulle gomme che possono avere effetti indesiderati.
Tuttavia, se i team, durante le prove libere, verificheranno che l’usura e il comportamento della gomma sono lineari e omogenei allora non vedremo una gara basata sulle strategie perché, come molti ben sanno, questa pista offre molti spunti per grandi sorpassi, che non sono facili, ma quando riescono entrano nella storia.
A livello di dati tecnici ricordiamo che le pressioni minime alla partenza saranno di 23,5 psi sull’anteriore e 21,5 psi sul posteriore, mentre il camber massimo presenta dei gradi molto più bassi nel posteriore -1,50° e molto più alti sull’anteriore -2,75°.
Infine riportiamo le parole di Mario Isola, responsabile del settore Motorsport della Pirelli, che ci introduce al week-end di SPA-Francorchamps: “Quest’anno portiamo per la prima voltala Purple Ultrasoft e ci aspettiamo che su questa pista la nuova generazione di monoposto imporra carichi ancora più elevati ai pneumatici. La strategia più probabile potrebbe essere a due soste, ma avremo dati più certi dopo le prime sessioni di prove libere. A Spa è particolarmente difficile elaborare una strategia ottimale: qui bisogna essere flessibili e aperti alle possibilità di pioggia, all’ingresso della Safety Car o addirittura della bandiera rossa, come lo scorso anno. Ciò significa che i team dovranno reagire spesso alle circostanze anziché seguire una strategia rigida”.
Una gara con moltissime variabili, che può far saltare il banco da un momento all’altro e in un campionato che si gioca su ogni punto, si potrebbero creare situazioni delicate per i due pretendenti al titolo iridato.