Il figlio d’arte spagnolo della Scuderia Toro Rosso ha dato parecchio di cui parlare nell’ultimo mese, tra le dichiarazioni riguardo il suo futuro e il conflitto con il compagno di squadra Daniil Kvyat. Il sito ufficiale Formula1.com gli ha strappato un’intervista appena prima di andare in pausa estiva riguardo la prima parte della stagione.
Carlos, hai creato dello scalpore dopo dei commenti pubblici sulla tua situazione in Toro Rosso – Helmut Marko ha anche risposto, e questo è sempre pericoloso. È stato un rischio calcolato da parte tua?
Carlos Sainz: Ah, se era un rischio calcolato dalla mia parte! Ho la mia opinione e l’ho detta in quel preciso momento. Magari avrei potuto usare delle parole diverse per esprimerla. Non è qualcosa che mi è piaciuto, vedere Helmut Marko e Christian Horner andare contro di me, ma qualche volta succede durante una carriera in Formula Uno. Ma dovrebbe essere tutto finito – quindi si volta pagina!
È tutto finito?
CS: Beh, io penso di sì.
Devi avere un piano B – o più che un piano B: devi avere un tuo piano A. Puoi condividerlo con noi?
CS: Sì, ho un piano A. Arrivare alla gara e fare il miglior lavoro possibile. Quello è sempre il mio piano A.
Tu sei quello che porta i punti al team. Pensi che sia ora di ricevere una reale ricompensa – che magari si traduca in una vettura competitiva?
CS: Beh, essere un pilota Red Bull nel futuro è il mio solo e unico obiettivo. È quello che voglio – e che ho detto centinaia di altre volte. E se una risposta data nella foga del momento sta girando senza controllo, quelli sono solo i “tempi moderni”.
I fan amano le rivalità tra compagni di squadra – e proprio ora tu e Daniil Kvyat state offrendo un bello spettacolo. Ma spesso il team la vede differentemente: com’è la situazione dietro le porte chiuse?
CS: Il team sta facendo il suo lavoro dicendoci che non sono contenti della cosa e cercando di fare in modo che non accada di nuovo. È una situazione che può accadere una volta nella vita. È successo a Silverstone e spero che sia la mia unica “volta nella vita”.
Quanto è stato un “killer” del rapporto tra te e Dany quel momento?
CS: In quel momento preciso è stato certamente un “killer”. Ma il tempo addolcisce le cose – il classico detto che il tempo sia un buon guaritore (ride). Dopo una o due settimane sei in grado di girare pagina e smetterla di pensarci… almeno, dovrebbe funzionare così! Siamo entrambi maturi abbastanza da essere in grado di girare pagina. Ci conosciamo molto bene e da molti anni – abbiamo avuto situazioni simili in categorie minori. Andiamo avanti!
Infine, uno degli argomenti più discussi nel paddock di Budapest è stato l’halo. Puoi darci la tua opinione sulla cosa?
CS: Sono sicuro che ogni pilota abbia la propria opinione. La mia è: non mi piace l’halo – ma penso che sia necessario! Dobbiamo abituarci – o la FIA con i team devono continuare a svilupparlo per renderlo migliore da vedere. L’ho provato l’anno scorso a Spa e non ho avuto alcun problema con la visuale ma è stata un impedimento per me all’entrare ed uscire comodamente dalla macchina. L’ho riferito alla FIA per vedere se potessero fare qualcosa a riguardo. La FIA ha fatto domande a tutti i piloti riguardo la loro esperienza e opinione e penso che tutti noi abbiamo fatto rapporto.