Salvate il soldato Max (Verstappen) | #F1aFavola
La stagione del talento olandese è iniziata con il piede sbagliato, e sta procedendo addirittura peggio. Ricciardo già sei volte sul podio, lui nessuna. La rabbia è tanta, e i rimpianti per come sarebbe potuta andare iniziano a venire a galla
E’ il D-day, c’è Omaha Beach sullo sfondo. La guerra annienta certezze, sogni ed anche gli affetti. La famiglia Ryan è protagonista in prima linea al fronte, e dei quattro fratelli solo James Francis è ancora vivo. Quel Matt Damon che oggi ha i capelli molto più chiari, ha venti anni e poche armi per combattere.
Max Verstappen come Ryan. Una storia avvincente fatta di missioni al cardiopalma e paure che convivono e coesistono all’interno della squadra. Dove il protagonista è un ragazzino, lanciato già nel mondo dei grandi ma che va protetto. Perchè ha una strada da percorrere e, in questo caso, non può succedere che non ci sia un arrivo.
La stagione del predestinato procede nel peggiore dei modi, e sembra che all’orizzonte non ci siano spiragli di luce. Dodici gare all’attivo: un solo podio – il terzo posto di Shanghai – qualche altalena tra quarto e quinto posto e ben sei ritiri. Tutti entro i primi dodici giri. Quasi come a volergli impedire anche il più vano tentativo di rivalsa, di voler dire la sua, no. Stop, fuori dai giochi, per l’ennesima volta. In Belgio oltre al danno la beffa, con la PU che riparte appena arrivato al box. Uno scherzo del destino, o semplicemente essere magari anche nel posto giusto, ma con le componenti sbagliate.
Serve una missione impossibile dunque, come se il circus fosse un campo di battaglia e la RedBull uno squadrone d’assalto. Anzi, in questo caso, di difesa. Perchè Max merita di brillare nel suo destino, per il suo bene e soprattutto per i nostri occhi. Ma soprattutto non merita un futuro come questo presente. Cosa sa fare lo ha dimostrato, da vero monstre. Ma ora gli è stata voltata la faccia, dalle PU e da una dea bendata che tiene impegnati anche gli altri quattro sensi.
Forse vorrà giocarsi le sue carte, senza la compassione di nessun altro. Rifiutando ogni protezione.
Conoscendo la sua adrenalina, potrebbe essere così. Nessuna mano tesa, nessuna teca di cristallo. Vorrebbe solo che il suo talento fosse libero di sterzare, di mettersi di nuovo in gioco.
La #F1aFavola di Spa racconta di un soldato. Damon come Verstappen. Ryan come Max.
“Abbiamo oltrepassato uno strano confine qui. Il nostro mondo ha sterzato sul surreale” (dal film “Salvate il soldato Ryan”)