Flashback GP Malesia F1 2003 | Le carriere di Raikkonen ed Alonso incrociate
La prima vittoria e la prima pole position. Emozioni speciali per un pilota di Formula 1, alla prima vera conquista di un grande risultato nella massima competizione automobilistica. Approcciandoci al Gran Premio della Malesia che si svolgerà durante questo fine settimana, con il grande duello tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton per il titolo mondiale, riviviamo le edizioni passate di questo interessante appuntamento del calendario, che ha segnato degli avvenimenti portati per due piloti che hanno scritto pagine di questo sport.
L’edizione 2003 del Gran Premio della Malesia è stata un crocevia per due talenti che hanno poi caratterizzato gli anni 2000 e 2010 in questo sport, diventandone assoluti protagonisti: Kimi Raikkonen e Fernando Alonso, al tempo due giovani piloti ma con una carriera. molto diversa. Il primo, Raikkonen, era già arrivato in McLaren seguendo le orme del connazionale Mika Hakkinen, con il difficile compito di riportare il titolo a Woking e di interrompere i successi targati Michael Schumacher-Ferrari. Un’impresa tutt’altro che semplice, soprattutto per un giovane pilota solamente alla sua terza stagione in F1 e al suo secondo anno in un top team. Ad un anno pieno di ritiri come il 2002, si contrappose un inizio 2003 veramente straripante, con quattro podi consecutivi nelle prime quattro gare, tra cui anche un successo, proprio in Malesia.
In quel caldo appuntamento della Malesia 2003, però, a partire in pole non fu Kimi Raikkonen, ma un giovane Fernando Alonso, solamente alla sua seconda stagione da titolare in Formula 1, la prima su una posto davvero competitiva. Grazie ad una strategia che prevedeva un basso quantitativo di carburante per l’inizio di gara, Alonso riuscì a conquistare la prima pole della carriera, segnando anche il record come pilota più giovane ad aver ottenuto una partenza al palo. Alla domenica, però, i limiti di una Renault da poco rientrata nel giro del Circus si palesarono, vedendosi costretta a cedere il passo ai ben più veloci rivali nonostante essere riuscita a guidare la corsa per svariati giri.
Fu l’inizio di una lunga carriera ricca di successi e controversie per lo spagnolo, una prima pole che lanciò Alonso da possibile talento a certezza. Un campione stava nascendo, sotto l’occhio di Giancarlo Minardi, primo manager di Formula 1 a credere nel talento di Oviedo, e sotto quelli della Renault, brava nel fiutare l’opportunità portando Alonso ad Enstone prima come collaudatore e poi come pilota ufficiale. Una pole ed un podio importante anche per la Renault, da poco rientrata nel grande Circus e che solo due anni dopo avrebbe lottato – e vinto – quel mondiale, proprio con il pilota spagnolo.
Se da una parte il passo per stare davanti non c’era, dall’altra Raikkonen aveva monoposto e possibilità per impostare il proprio ritmo ed andare verso un successo che sembrava sempre più probabile, complici anche i problemi che Michael Schumacher accusò durante la gara. Il punto cruciale della gara del finlandese fu il primo pit stop, che gli permise di superare Alonso e di ritrovarsi in pista libera, non avendo nessuna difficoltà nell’imporre il proprio ritmo, inarrivabile per tutti. Fu una vittoria significativa anche per Kimi, una vera iniezione di fiducia dopo un anno difficile costellato di problemi e delusioni. Il talento del finlandese era già chiaro ed evidente, sin dalla sua prima stagione in Formula 1 da “novizio” anche delle monoposto, vista la brevissima esperienza nelle categorie minori prima del grande salto. Un talento consolidatosi in McLaren che lo portò ad essere uno dei migliori sulla griglia, erede in Ferrari di Michael Schumacher. Quel Michael Schumacher con cui, proprio in quel 2003, il “finlandese volante” lottò concretamente per il titolo, perso all’ultima gara per una manciata di punti.
Bel servizio, complimenti Gianluca.
Grazie mille 🙂