Le qualifiche piovose ed il grande numero di penalità per sostituzione assegnate nel corso del weekend del Gran Premio d’Italia hanno mescolato le carte in tavola alla partenza e hanno regalato delle sorprendenti dimostrazioni di capacità da parte di alcuni tra i più giovani.
Che Max Verstappen si trovi perfettamente a suo agio sul bagnato non è un mistero: il suo secondo posto in qualifica non era certo scontato, ma si è dimostrato essere una buona conferma di quello che avevamo visto tutti in Brasile nella passata stagione. La foratura nei primi giri causata da un contatto con Felipe Massa ha purtroppo compromesso lo spettacolo di una rimonta dal fondo del gruppo fino alle pendici del podio, come quella del suo compagno di squadra, e gli ha fatto guadagnare un solo punto iridato.
Neppure il talento di Ocon è più messo in discussione ed ha Monza ha offerto al mondo l’ennesima dimostrazione della sua bravura: durante il sabato raggiunge la Q3 a scapito del compagno Perez per poi conquistare la seconda fila, anche grazie alle penalità date alla Red Bull, davanti alla favoritissima Mercedes di Bottas ed alle padrone di casa, le due Ferrari; la domenica gestisce al meglio il suo vantaggio facendosi valere in più battaglie e tagliando il traguardo in sesta posizione.
La vera sorpresa del weekend è però certamente stato Lance Stroll, il giovanissimo canadese che con il suo quarto tempo assoluto in qualifica è diventato il pilota più giovane della storia della categoria a conquistare la prima fila. In gara fa una partenza corretta, guida pulito, tirando fuori il massimo dalla sua Williams, ovvero un settimo posto davanti all’altro pilota della scuderia britannica, Felipe Massa. Un altro risultato estremamente positivo per un pilota che era stato fin troppo criticato senza alcun rispetto per la sua giovanissima età.
Meno brillanti le Toro Rosso che coscienti del fatto che Monza non fosse la pista più adatta alla loro vettura hanno fatto del loro meglio, concludendo in dodicesima e quattordicesima posizione, con un Daniil Kvyat che finalmente riesce a stare davanti a Carlos Sainz sia in qualifica che in gara.
Una menzione anche per Wehrlein che è riuscito a concludere la gara differentemente dall’ultimo del giovani, Vandoorne, ritiratosi per una rottura della PU Honda.