Nella prima parte di campionato, avevamo parlato di una lieve crescita da parte della Red Bull Racing, ma con la vittoria nel Gran Premio della Malesia, la RB13 sembra aver ritrovato una certa competitività.
Partendo dai primi test nulla sembrava andare per il verso giusto, ma passo dopo passo il team anglo-austriaco sembra aver recuperato decisamente terreno su Ferrari e Mercedes e questo significa che Max Verstappen e Daniel Ricciardo potrebbero avere un ruolo fondamentale nella lotta al titolo mondiale, anche se i tre Gran Premi asiatici sembrano già aver incoronato un vincitore.
Per capire bene lo sviluppo di questa stagione dobbiamo prima di tutto parlare della vettura. La RB13 era nata per sfidare la sorte, ma le prime gare sono servite a limitare i danni. I due piloti erano spesso costretti a strategie aggressive e con pneumatici più duri per un eccessivo problema di usura sulle gomme. Poi qualche tempo dopo uscì la notizia che la vettura non era figlia del genio Adrian Newey e che l’ingegnere inglese aveva iniziato soltanto in Australia a verificare quali erano stati gli errori commessi.
In Spagna sono arrivati gli aggiornamenti più importanti e lo sviluppo ha preso la direzione giusta.
Per capire bene questa crescita dobbiamo analizzare un bel po’ di dati, quindi iniziamo subito con i tempi in qualifica.
Nella grafico e nella tabella qui sotto sono stati riportati i tempi fatti segnare dalla miglior Red Bull sulla griglia e il distacco dalla Pole-Position.
Si nota subito che il distacco più pesante pagato dalla RedBull si è visto in Russia dove Daniel Ricciardo era a ben 1,711 secondi dalla Pole-Position di Sebastian Vettel, ma il particolare più interessante da notare è il distacco secondi/chilometri.
Nella prima parte di campionato si nota che quasi sempre la RB13 pagava 2 decimi al chilometro, ma dal Gran Premio d’Ungheria i distacchi si sono ridotti moltissimo. Vero che la pista di Budapest ha caratteristiche favorevoli alla RedBull, ma anche tra i lunghi curvoni di Spa-Francorchamps e i velocissimi rettilinei di Monza, le vetture di Newey non hanno accusato distacchi superiori ai 2 decimi e si sono mostrate molto competitive.
Questa tabella ci sta ad indicare che durante la pausa estiva è stato fatto un ottimo lavoro a livello prestazionale, sia da parte della RedBull e sia da parte della Renault che ha incrementato le proprie prestazioni motoristiche.
Abbiamo raccolto anche i vari distacchi accumulati in gara i rispettivi secondi per giro, ma questo dato risulta meno veritiero, perché le Safety Car uscite qualche giro prima della fine del Gran Premio hanno azzerato i distacchi.
Tuttavia possiamo notare come la Spagna sia stata la gara peggiore, poiché Ricciardo è salito sul podio, ma ha accumulato ben 75 secondi di distacco.
Come si può ben vedere, la crescita è confermata nella seconda parte di stagione anche se a Monza il distacco accumulato è pesante, ma Ricciardo partiva dal 16° posto.
Lasciando da parte i dati e passando ai risultati raccolti in pista, proviamo a considerare concluso il campionato con l’ultima gara a Suzuka che è stata la sedicesima prova.
La prima parte di questo nostro mini-campionato prevede le gare che vanno dall’Australia all’Azerbaijan, mentre quelle dall’Austria al Giappone verranno considerate come seconda parte.
Nelle prime otto gare la RedBull ha raccolto una sola vittoria, 5 podi e ben 6 ritiri, cioè quasi un ritiro a Gran Premio. I punti totali sono 137, contro i 226 della Ferrari e i 250 della Mercedes.
Nella seconda parte di campionato c’è stata un’altra vittoria in Malesia, ma i podi sono incrementati. Basti pensare che nelle ultime tre gare, le due RedBull hanno fatto un numero di podi uguale a quello delle prime 8 gare. Il totale quindi è di 7 podi, un giro veloce e 4 ritiri, il che significa 166 punti conquistati contro i 169 della Ferrari e i 290 della Mercedes.
Facendo le medie per i piloti non abbiamo considerando le gare in cui si sono ritirati, per cui nella prima parte Ricciardo aveva una media punti di 15,3 il che lo colloca poco al di sopra del 3° posto, mentre Verstappen aveva una media di 11,25, cioè poco al di sotto del 4° posto.
Nella seconda parte invece abbiamo Daniel Ricciardo con 100 punti in 7 gare e questo vuol dire una media di 14,29 punti, leggermente inferiore alle prime 8 gare, mentre Max Verstappen ha alzato la sua media con 66 punti, cioè 13,2 punti per gara.
Una leggera crescita accentuata dalla trasferta asiatica dove i problemi di affidabilità patiti dalla Ferrari hanno mostrato la RedBull come l’unica avversaria diretta della Mercedes e nelle ultime gare sembra proprio essere arrivata al pari delle Frecce d’Argento.
Per quanto riguarda il bilanciamento generico della vettura siamo passati da una vettura nervosa ad una vettura molto equilibrata che ha una buona finestra di utilizzo, forse migliore di quella Mercedes.
Altro dato da notare è che la RedBull si trova a soli 92 punti, cioè in queste ultime 4 gare dovrebbe recuperare 23 punti di media alla Ferrari e, salvo altri disastri, il secondo posto per la Rossa di Maranello dovrebbe essere sicuro.
È difficile dire se effettivamente la RedBull il prossimo anno sarà in grado di giocarsi il titolo mondiale, ma questa del 2017 doveva essere la loro prima occasione e se in inverno Adrian Newey creerà uno dei suoi “missili”, gli avversari dovranno tenere conto della nuova Aston Martin RedBull.