In Malesia Max Verstappen ottiene la seconda vittoria in carriera e può festeggiare al meglio i 20 anni compiuti ieri. Dietro di lui finisce Lewis Hamilton, il quale si accontenta di 18 punti per rafforzare la leadership del Mondiale Piloti. Terza posizione per Daniel Ricciardo con la seconda Red Bull, che riesce a mantenere il podio nonostante la rimonta di Sebastian Vettel. Il tedesco della Ferrari conclude quarto dopo essere partito dalla 20esima posizione per un problema di affidabilità in qualifica, mentre fa registrare un’altra gara anonima, ma comunque terminata in top5, Valtteri Bottas. Dietro il finlandese della Mercedes arriva Sergio Perez, debilitato da un virus per tutto il weekend ma capace di mettersi in mostra per l’ottima gestione delle gomme. Mantiene la sorprendente posizione di partenza e ottiene il 7° posto finale Stoffel Vandoorne con l’unica McLaren a punti, davanti a Lance Stroll in ottava, seguito dal compagno di scuderia Felipe Massa. Conclude la zona punti Esteban Ocon, più in ombra del solito, ma per la nona volta consecutiva in top10. Particolare la situazione verificatasi a gara terminata durante il giro d’onore dei piloti, con Stroll che colpisce pesantemente il posteriore di Vettel mentre il numero 5 della Ferrari lo stava sorpassando, costringendo la SF70-H del tedesco a fermarsi lungo la pista. Ennesima domenica da dimenticare invece per Kimi Raikkonen, che per un problema di affidabilità della sua vettura non ha neanche preso parte al Gran Premio di Sepang. Visto il passo espresso da Vettel, sembra lecito pensare che il finlandese della Ferrari avrebbe potuto finalmente vincere la decima gara con la Rossa, ma così non è stato e la rincorsa al Mondiale Piloti non verrà certo portata a termine con supposizioni e potenziale inespresso.
La partenza
Le vetture occupano tutte la propria posizione in griglia ad eccezione della SF70-H di Raikkonen, che prima del giro di formazione viene riportata ai box. Hamilton è dunque solo in prima fila, con le due Red Bull pronte ad approfittare dello spazio lasciato dalla Ferrari. Tra i primi, il pilota che scatta meglio è Bottas che, sfruttando la traiettoria esterna, tenta l’attacco su Ricciardo e Verstappen, sorpassando il primo e affiancandosi al secondo. Il giovane pilota Red Bull però è determinato a mantenere vive le speranza di vittoria e tenendo giù il piede resiste al tentativo di sorpasso. Hamilton prova ad allungare, mentre alle spalle dei primi quattro si posiziona Vandoorne davanti ad un sorprendente Perez, partito 9°. Il messicano è tallonato dal compagno di squadra Ocon, seguito dalle due Williams, entrambe partite molto bene. Proprio tra Ocon e Massa si verifica il primo contatto del GP, con l’ala anteriore del pilota francese che rimane danneggiata. In difficoltà Nico Hulkenberg e Fernando Alonso che scivolano fuori dalla top10 a favore di Kevin Magnussen che guadagna ben 7 posizioni in poche curve. In fondo al gruppo Vettel, partito 20°, dopo aver affrontato cautamente le prime curve per restare lontano da eventuali contatti, riesce a terminare il primo giro 13°.
Top10 dopo il primo giro: 1)Hamilton 2)Verstappen 3)Bottas 4)Ricciardo 5)Vandoorne 6)Perez 7)Ocon 8)Stroll 9)Massa 10)Magnussen
Primo terzo di gara (lp1-lp17)
Il secondo giro comincia con Palmer che tenta di resistere all’attacco di Vettel, ma la superiorità della Ferrari è tale che, dopo aver passato l’inglese, la SF70-H numero 5 nello stesso giro sorpassa anche la seconda Renault. Per controllare i danni riportati dal contatto al via, rientra ai box la Force India di Ocon, che ne approfitta per montare gomme soft. Cambia dunque la situazione in top10 con Alonso che sale in decima posizione e Vettel che lo segue facendosi vedere negli specchietti dello spagnolo. Il giro seguente avviene il sorpasso più importante della gara, con Verstappen che si avvicina ad Hamilton sul rettilineo del traguardo e con una staccata aggressiva (e corretta) prende la prima posizione dopo curva1. Poche centinaia di metri dopo ci prova anche Ricciardo su Bottas ma il finlandese è bravo a mantenere la traiettoria migliore e rimane 3°. Verstappen da leader comincia a far segnare giri veloci in sequenza, riuscendo a portare il proprio vantaggio su Hamilton sopra i due secondi e mezzo. Al giro 8 Perez sorpassa Vandoorne per la quinta posizione, con una manovra strategicamente ben preparata dal messicano che si trova primo inseguitore dei top team. Intanto continua il duello per la terza posizione, con Ricciardo che sfrutta la superiorità odierna della RB13 per salire sul podio virtuale. Nello stesso frangente Vettel passa Alonso con una staccata profonda ed entra in zona punti. Nel giro successivo, mentre Hulkenberg si ferma ai box dando inizio alla girandola dei pit-stop, Vettel passa anche Magnussen e le posizioni in gara sembrano stabilizzarsi ad eccezione del tedesco della Ferrari, sempre più aggressivo nella sua rimonta. Tra il 9° e il 13° giro si fermano otto piloti, mentre Vettel, grazie alla maggior durata della gomma soft, si ritrova 6°. Con Verstappen stabilmente leader, la gara ha nel meteo una variabile che preoccupa i team, determinando la strategia ad un’unica sosta almeno per quanto riguarda i primi otto piloti. Con la SF70-H di Vettel come vettura più veloce in pista, si conclude il primo terzo di gara.
Top10 dopo 17 giri: 1)Verstappen [+8,2] 2)Hamilton [+4,6] 3)Ricciardo [+11,2] 4)Bottas [+2,6] 5)Perez [+3,3] 6)Vettel [+12,5] 7)Alonso [+2,1] 8)Sainz [+4,7] 9)Ocon [+7,0] 10)Vandoorne [+2,1]
Secondo terzo di gare (lp18-lp36)
La rimonta di Vettel doveva essere ed è la chiave del Gran Premio e il tedesco non delude. Mentre Pascal Wehrlein con la Sauber perde posizioni su posizioni dopo essere salito in conseguenza dei pit-stop, al giro 21 Vettel attacca e sorpassa Perez per la quinta posizione, puntando adesso al 4° posto di Bottas, distante 3 secondi. Cominciano intanto i problemi ai pneumatici per le vetture che montano mescole supersoft, permettendo a Vettel di avvicinarsi pericolosamente alla zona podio. A centro gruppo, Ocon viene colpito da Carlos Sainz in curva1, finendo in testacoda e perdendo secondi importanti. Tra i top drivers Hamilton è il primo a fermarsi, facendo scattare la sequenza dei pit-stop al giro 26. Il pilota inglese rientra in pista 3°, appena davanti al compagno di team e al rivale del Mondiale, il quale al termine del giro si ferma ai box per montare gomme supersoft, sorpassando cosi Bottas grazie all’undercut. Prima del tedesco della Ferrari si era fermato anche Verstappen, lasciando la leadership della gara a Ricciardo. Al 28° giro si ferma Bottas che però ha ormai perso la quarta posizione e da qui in avanti non darà più segnali della sua presenza in pista. Un altro giro e un altro pit-stop, questa volta tocca a Ricciardo. L’australiano torna ad occupare la terza posizione con un distacco da Hamilton di 13 secondi e un vantaggio da Vettel di 15. Intanto, mentre Sainz termina la sua corsa anzitempo, Ocon subisce ancora un atteggiamento aggressivo da parte di un pilota e, spinto da Massa, finisce sull’erba. Quando al giro 30 si ferma ai box Perez, tutti i piloti in gara, ad eccezione dei due Sauber, hanno effettuato il primo pit-stop. In questa fase del GP si evidenzia una situazione perlomeno particolare. Mentre Vandoorne mantiene agevolmente la settima posizione, Alonso, con la stessa vettura, si trova imbottigliato nel traffico 13°, con 15 secondi di ritardo dal compagno. Come al solito però, il due volte Campione del Mondo non esita a sfornare teamradio di qualità e dopo aver sorpassato Magnussen comunica al proprio box di condividere l’opinione di Hulkenberg sul pilota danese, il quale aveva etichettato Magnussen con parole non certo di stima. La gara si conferma ardua per Ocon che viene ancora forzato sull’erba da Massa, facendo arrabbiare il giovane talento francese. Continua invece la rimonta di Vettel che con gomma supersoft fa segnare giri veloci in serie, dimostrandosi il più veloce in pista.
Top10 dopo 36 giri: 1)Verstappen [+8,3] 2)Hamilton [+9,6] 3)Ricciardo [+10,5] 4)Vettel [+10,6] 5)Bottas [+13,5] 6)Perez [+20,3] 7)Vandoorne [+1,4] 8)Stroll [+2,4] 9)Massa [+1,1] 10)Ocon [+2,2]
Ultimo terzo di gara (lp37-lp51)
Con Vettel ogni giro più veloce del precedente, la possibilità che il tedesco possa raggiungere sia Ricciardo che Hamilton sembra concreta. Il divario fra i tre piloti diminuisce drasticamente giro dopo giro, mentre in testa Verstappen mantiene un vantaggio rassicurante. Al giro 39 però il talentuoso olandese rischia non poco durante il doppiaggio della coppia Magnussen-Palmer. Verstappen si trova alle spalle dei due piloti in lotta per la 13esima posizione sul rettilineo d’arrivo e appena completa il doppio sorpasso in curva1, Palmer finisce in testacoda rischiando di colpire la RB13 leader del GP. Anche in questa situazione è coinvolto Magnussen, sempre più criticato dai colleghi e in calo di prestazioni ormai da tempo. Nella lotta per il podio continua la sfida a distanza fra Hamilton, Ricciardo e Vettel, con gli ultimi due in sensibile rimonta. Vettel riesce stabilmente a girare un secondo più veloce di Ricciardo e il gap si riduce a 1 secondo quando siamo al 46° giro. Intanto Hamilton, avvisato dal box dei distacchi, aumenta il proprio ritmo riuscendo a mantenere il vantaggio sulla coppia in lotta per il gradino più basso del podio intorno agli 8 secondi. Tutte le posizioni in zona punti sembrano congelate ad eccezione della sfida Ricciardo-Vettel, che caratterizza questa fase di gara. Il numero 5 della Ferrari inizia ad utilizzare l’ala mobile per avvicinarsi il più possibile, ma Ricciardo è perfetto nella guida e non commette errori. Il giro 48 risulta il decisivo: Vettel affronta l’ultima curva negli scarichi di Ricciardo, il quale davanti a sé ha due doppiati in lotta fra loro (Alonso e Hulkenberg). L’RB13 passa agevolmente Alonso in curva1, mentre Vettel vede chiudersi la traiettoria dallo spagnolo, perdendo secondi importanti da Ricciardo. Il tedesco non perde l’occasione per criticare con un teamradio il comportamento di chi lo ha preceduto in Ferrari, ma l’occasione migliore per agganciare il podio sembra sfumata. Il giro seguente Vettel ritenta l’attacco ma Ricciardo è ancora bravo a chiudere la porta. Da questo momento in avanti il ferrarista non ha più il ritmo per avvicinarsi e dal box gli chiedono di risparmiare il motore e rinunciare.
Top10 dopo 51 giri: 1)Verstappen [+8,4] 2)Hamilton [+11,2] 3)Ricciardo [+1,4] 4)Vettel [+23,8] 5)Bottas [+26,2] 6)Perez [+27,7] 7)Vandoorne [+2,8] 8)Stroll [+6,9] 9)Massa [+12,0] 10)Ocon [+6,2]
Ultimi 5 giri (lp52-lp56)
Negli ultimi cinque giri di gara i piloti gestiscono i vantaggi senza problemi, ad eccezione di Vettel che stranamente ha un drastico calo di prestazione, che non ne condiziona però il risultato finale. Il quarto posto è un risultato positivo per lui considerando la posizione di partenza, ma la vittoria era nettamente alla portata in Malesia senza il problema in qualifica e lo stesso vale per Singapore e la partenza esplosiva. Con queste due vittorie mancate Vettel si ritrova 31 punti in meno e tanti punti “regalati” ad Hamilton, che adesso è leader con 34 lunghezze di vantaggio, ma la superiorità prestazionale della SF70-H sulla W08 sembra ormai una certezza. Le possibilità per vincere il Mondiale ci sono ancora perché la Ferrari ha una grande macchina, ma se non viene risolto il problema di affidabilità ogni speranza rischia di svanire prima di quanto si pensi.
Alcuni numeri
Per Verstappen è la seconda vittoria in 55 Gran Premi, e il suo successo porta a 5 i piloti capaci di vincere una gara quest’anno. Hamilton si conferma l’unico pilota sempre a punti e con il podio di oggi, quarto consecutivo, diventa il numero uno per podi (6) in Malesia. Ricciardo guadagna 5 punti nella rincorsa al 3° posto Mondiale di Bottas e i podi per l’australiano in stagione diventano 8. A centro classifica, fondamentali i 6 punti conquistati dalla Williams per consolidare il 5° posto nei Costruttori, mentre un po’ a sorpresa Vandoorne sorpassa il più titolato Alonso in Classifica Generale. Ocon continua la sua carriera senza ritiri anche dopo una gara in cui in più occasioni è stato colpito da vetture avversarie.