L’AMARO PRELUDIO
Non è iniziato nei migliori modi il weekend di gara di Sebastian Vettel. Dopo la rottura della terza unità della Power Unit durante le Free Practice 3 del sabato mattina, i meccanici del Cavallino hanno dato tutto per permettere al tedesco di partecipare alle qualifiche del pomeriggio ma ciò non è bastato. Questa volta, a Sepang, la Scuderia non è riuscita a compiere il solito miracolo, e la messa in pista della quarta evoluzione non ha funzionato a dovere.
LA LUCE NELLA SFORTUNA
Sebastian e tutto il team in seguito son però stati intelligenti e abili nello sfruttare la sfortuna a loro vantaggio. L’omologazione della PU numero 5 infatti è una manna dal cielo per la corsa al titolo del tedesco, il quale in questo modo si è assicurato ricambi nuovi e freschi per il finale di stagione senza perdere nulla. In aggiunta, la Ferrari ha potuto così puntare su una strategia differenziata rispetto alla concorrenza, montando a Vettel un set di gomme Soft nuove alla partenza. Questa scelta è stata fondamentale nella fase di gara in cui tutti gli avversari del tedesco sono rientrati ai box per la loro sosta, consentendo a Vettel di sorpassarli senza troppi problemi a pista libera.
LA RABBIA DI VETTEL NEI PRIMI GIRI
La parte cruciale della gara di Sebastian Vettel si è concentrata soprattutto nei primi due giri. Nei primi cinque chilometri di gara il tedesco ha scatenato tutto il proprio agonismo mettendo in scena una rimonta dal fondo da lasciare a bocca aperta. Non tanto per le nove posizioni guadagnate di forza nei primi due giri, ma per via della mescola di svantaggio che il tedesco montava nei confronti di tutti gli altri piloti in gara. Oltre al deficit di prestazione infatti, la gomma Soft è soprattutto caratterizzata dalla maggior difficoltà nell’entrare nel perfetto range di temperatura utile per essere performanti in pista. Vettel, dunque, è riuscito nei primi due giri a raggiungere la metà della classifica partendo dal fondo e montando gomme più dure e più lente ad entrare in temperatura. Buona parte del merito per l’ottimo risultato ottenuto a fine gara è dipeso da questa aggressività mostrata del tedesco nella primissima fase di gara.
IL SORPASSO SU BOTTAS
Una volta giunto negli scarichi della Mercedes di Valtteri Bottas, circa a metà gara, Sebastian Vettel si è trovato probabilmente l’osso più duro da superare di tutta la corsa. Nonostante la W08 numero 77 non abbia brillato sul tracciato malese, nei giri passati alle spalle del finlandese Vettel ha potuto constatare che anche nelle giornate più grigie superare una Freccia d’Argento sul dritto rimane un’impresa eccezionale. Da qui, la saggia e intelligente scelta da parte del muretto Ferrari di richiamare anzitempo il tedesco ai box per effettuare l’undercut. La strategia del Cavallino in quest’occasione si è dimostrata la più giusta e ha consentito a Vettel di sopravanzare Bottas dai box, consentendo in questo modo al tedesco di lanciarsi all’inseguimento del gradino più basso del podio difeso dalla Red Bull di Daniel Ricciardo.
L’ATTACCO A RICCIARDO
Parliamo chiaro, i 19 secondi di distacco da Ricciardo nel secondo stint di gara sarebbero stati difficili da recuperare per chiunque, anche con una mescola di vantaggio. Soprattutto considerando l’ottimo passo gara mostrato dalla Red Bull in tutto l’arco del weekend. Sebastian però ha iniziato a martellare giri veloci demolendo il record della pista appartenuto a Juan Pablo Montoya e imbattuto dal 2004. In questo modo il ferrarista si è presto portato alle spalle di Ricciardo a dieci giri dal termine della gara. Il podio sarebbe anche stato alla portata della Ferrari numero 5, ma la difesa molto aggressiva, seppur al limite del regolamento di Ricciardo, uniti al più rapido degrado della gomma Super-soft e alla presenza di diversi doppiati in pista, non hanno consentito al tedesco di aggiungere la ciliegina sulla torta a un weekend che sabato era partito nel peggiore dei modi.
IL DISASTRO NEL GIRO D’ONORE
Infine, c’è un solo modo per descrivere il giro di rientro a fine gara per la Ferrari: “insensato peccato”. Il patatràc finale ha infatti avuto dell’assurdo. La collisione tra Lance Stroll e Sebastian Vettel è stata un mix perfetto di sfortuna e mancanza di attenzione, a chiusura di un climax che poteva limitarsi all’eccellente conquista del quarto posto da parte di Vettel. Sì, perché se è vero che il weekend per il tedesco fosse iniziato nel peggiore dei modi, la gara di domenica aveva però rialzato il morale del team e dei tifosi per ritmo, intensità e lucidità mentale, salvo poi ricatapultare tutti all’inferno dopo la visione delle immagini della Rossa con le sospensioni spezzate e una ruota dalla parte sbagliata della vettura. Per tenere viva la speranza del sogno mondiale di Vettel sarà importante che il cambio montato sulla Power Unit utilizzata in Malesia e danneggiato nello scontro con il canadese sia perfettamente integro, perché un’ulteriore penalità in griglia sarebbe soltanto un onore in eccesso sulla schiena di Sebastian già carica all’inverosimile di mille responsabilità.
GP MALESIA F1 2017 ORDINE D'ARRIVO - Domenica 1 Ottobre 2017 Pos Nr Pilota Team Tempo/Gap 1 33 Max Verstappen Red Bull 1:30'01"290 2 44 Lewis Hamilton Mercedes + 12"770 3 03 Daniel Ricciardo Red Bull + 22"519 4 05 Sebastian Vettel Ferrari + 37"362 5 77 Valtteri Bottas Mercedes + 58"021 6 11 Sergio Perez Force India + 78"630 7 2 Stoffel Vandoorne McLaren + 1 giro 8 18 Lance Stroll Williams + 1 giro 9 19 Felipe Massa Williams + 1 giro 10 31 Esteban Ocon Force India + 1 giro 11 14 Fernando Alonso McLaren + 1 giro 12 20 Kevin Magnussen Haas + 1 giro 13 08 Romain Grosjean Haas + 1 giro 14 10 Pierre Gasly Toro Rosso + 1 giro 15 30 Jolyon Palmer Renault + 1 giro 16 27 Nico Hulkenberg Renault + 1 giro 17 94 Pascal Wehrlein Sauber + 1 giro 18 09 Marcus Ericsson Sauber + 1 giro 19 55 Carlos Sainz Toro Rosso Ritirato 20 07 Kimi Raikkonen Ferrari Ritirato CLASSIFICA PILOTI F1 2017 1 Lewis Hamilton 281 2 Sebastian Vettel 247 3 Valtteri Bottas 222 4 Daniel Ricciardo 177 5 Kimi Raikkonen 138 6 Max Verstappen 93 7 Sergio Perez 76 8 Esteban Ocon 57 9 Carlos Sainz 48 10 Nico Hulkenberg 34 11 Felipe Massa 33 12 Lance Stroll 32 13 Romain Grosjean 26 14 Stoffel Vandoorne 13 15 Kevin Magnussen 11 16 Fernando Alonso 10 17 Jolyon Palmer 8 18 Pascal Wehrlein 5 19 Daniil Kvyat 4 20 Marcus Ericsson 0 21 Antonio Giovinazzi 0 22 Pierre Gasly 0 CLASSIFICA COSTRUTTORI F1 2017 1 Mercedes 503 2 Ferrari 385 3 Red Bull/Renault 270 4 Force India/Mercedes 133 5 Williams/Mercedes 65 6 Toro Rosso/Renault 52 7 Renault 42 8 Haas/Ferrari 37 9 McLaren/Honda 23 10 Sauber/Ferrari 5