Nell’ultima edizione del GP della Malesia, non è di certo mancata l’azione in pista nel corso della gara che, in materia di sorpassi e battaglie è stata una delle più ricche della stagione.
Ad un Sebastian Vettel obbligato a fare una strepitosa rimonta per evitare di farsi scappare via definitivamente il mondiale, si sono aggiunte scuderie e piloti che non si sono tirati indietro dal “buttarsi” nella mischia.
In poche parole, abbiamo visto un Sergio Perez impeccabile che ha dovuto fare due gare, contro se stesso e contro gli altri, su una macchina da una resa altrettanto buona, una Williams sempre presente, in ogni senso e una McLaren che da dopo il divorzio con Honda, si è messa a funzionare seriamente…
Force India
Sergio Perez: P6 – Esteban Ocon: P10
Ormai è una certezza, le prestazioni delle pantere rosa, unite alle caratteristiche di guida dei due piloti, che sono un tutt’uno con le vetture, permettono alla scuderia anglo-indiana di ottenere risultati con una costanza da top team. I numeri parlano chiaro: 14 gran premi chiusi a punti su un totale di 15 disputati.
In Malesia, ancora una volta, sia in qualifica che in gara, la squadra ha dato una grande prova di forza.
Al sabato Esteban Ocon è riuscito a far segnare il sesto tempo, conquistando la terza fila condivisa con la Mercedes di Valtteri Bottas. Un po’ più in difficoltà in gara, dove la sfortuna gli ha impedito di andare oltre il decimo piazzamento al traguardo.
Una foratura nel corso del primo giro, avvenuta in seguito ad un contatto con Felipe Massa in curva 2, lo ha costretto ad un pit-stop più che anticipato, il francese ha quindi dovuto proseguire fino al traguardo con lo stesso set di gomme soft, con un evidente calo di prestazione. Come se non bastasse, nel tentativo di sorpasso della Toro Rosso di Carlos Sainz, è stato toccato proprio dallo spagnolo finendo in testacoda.
Il pilota a cui bisogna fare i complimenti per come ha gestito il weekend è Sergio Perez. Colpito da una forte influenza prima della corsa, ha dovuto gestire una gara nella gara: oltre a battagliare con gli altri, è stato costretto a lottare anche contro il proprio fisico. “Questa è stata la corsa più dura della mia vita, in alcuni momenti ho pensato di ritirarmi”. Con queste parole il messicano ha commentato il suo GP, ringraziando anche tutti i medici che si sono presi cura di lui in questa tre giorni malese.
Perez scattava dalla nona casella, nei primi giri ha sopravanzato Vandoorne, poi ha ben gestito la gara, arrendendosi soltanto all’attacco di Vettel in modalità “full throttle”, impegnato in una rimonta quasi obbligata.
McLaren
Stoffel Vandoorne: P7 – Fernando Alonso: P11
A cinque gare dal termine di un’altra stagione deludente, il team di Woking per la seconda volta consecutiva sorprende il circus e ci regala una delle sorprese più inaspettate del weekend di Sepang.
Se a Singapore, l’areodinamica della vettura aveva coperto le problematiche della PU Honda, nessuno si aspettava che su un tracciato come quello di Kuala Lumpur, dove le prestazioni del motore sono un requisito fondamentale, la McLaren riuscisse a chiudere un weekend dove è sempre stata nella top 10.
Uno dei piloti simbolo del sestultimo appuntamento della stagione è stato Stoffel Vandoorne. Il pilota olandese, non solo ha tirato fuori il massimo dalla sua vettura, ma lo ha fatto battendo nettamente il due volte campione del mondo Fernando Alonso sia in qualifica che in gara.
Al sabato lo spagnolo non è andato oltre il decimo piazzamento, che a prima vista potrebbe sembrare positivo, ma non lo è di fronte al fatto che il suo compagno di scuderia ha conquistato la settima casella della griglia. Gli andata ancor peggio in gara, quando non è riuscito nemmeno a piazzarsi in zona punti, undicesimo al traguardo.
Insomma, Alonso lascia la Malesia ridimensionato, almeno per una volta. Chissà se allora, la McLaren che non ha ancora rinnovato il contratto a Fernando, sta cercando un pretesto per rosicchiare qualche milione al contratto dello spagnolo. Intanto tutti siamo curiosi di vedere come si comporterà la macchina nel tracciato di casa del propulsore della MCL32.
Williams
Lance Stroll: P8 – Felipe Massa: P9
Con la buona prestazione di Sepang, la scuderia di Grove ha conquistato 6 punti complessivi che gli permettono di consolidare il quinto posto nella graduatoria dei costruttori, distaccando la Toro Rosso, a secco in Belgio, di tredici lunghezze.
Nella classifica piloti, Massa e Stroll sono e saranno protagonisti di uno splendido duello side by side per il decimo posto finale che vale non poco, attualmente occupato da Nico Hulkenberg a quota 34, un punto in meno per Massa, due per Stroll.
Ma le scintille non sono mancate nemmeno in pista, al via Felipe Massa, dopo un ottimo scatto iniziale è stato vittima di un contatto con la Force India di Ocon, che ha fatto sì che il brasiliano perdesse la posizione sul compagno di squadra.
Al momento del cambio gomme, il team ha deciso di fermare prima Massa, poi Stroll che si trovava davanti, questo ha provocato l’ira, manifestata via radio, del diciottenne canadese che poi sul rettilineo principale si è ripreso la posizione.
Nessuno però ha tenuto conto di Vandoorne in uscita dalla pit-lane, che approfittando della battaglia tra le due Williams, le ha beffate entrambe, prendendosi la posizione sia su Massa che su Stroll.
Chissà se quest’aggressività e questa voglia di battere il compagno di squadra spingerà ancor di più i piloti del team di Sir Frank a dare di più, intanto però l’ultimo GP della Malesia, non è finito sotto la bandiera a scacchi.
Come saprete, Stroll infatti nel giro di rientro, è andato addosso al posteriore della SF70-H di Vettel, danneggiando pesantemente la rossa, tanto che il ferrarista ha chiesto un passaggio a Wehrlein per tornare in pit-lane.
Ma cosa voleva fare Stroll? Il pilota canadese si stava allargando per andare sulla parte sporca della pista per recuperare i marbles, i frammenti di gomma che si staccano dagli pneumatici nel corso del GP e che si accumulano fuori traiettoria.
Così facendo, si va ad aumentare il peso della vettura in vista delle verifiche tecniche post-gara della federazione. Sembra strano ma è un escamotage che molti piloti, se non quasi tutti fanno, il problema è che Stroll non si è accorto dell’arrivo del tedesco e si è allargato colpendolo, quando invece aveva spazio a sufficienza all’interno. Lo si può notare dall’onboard camera di Grosjean che era alle sue spalle.
Continua invece il capitolo del sedile non ancora assegnato nel team di Grove, è di oggi la notizia ufficiale che l’11 ottobre, ci saranno due test della scuderia sul tracciato di Silverstone, dove sarà presente Robert Kubica che potrà ancora una volta testare le sue capacità di guida su una vettura di F1, a bordo di una vettura 2015. Ci sarà anche Paul di Resta, attuale terzo pilota Williams.